Archive for Marzo, 2021

L’obbligo della chiarezza

martedì, Marzo 16th, 2021

ANTONELLA VIOLA

Quando si usano i vaccini, la precauzione è d’obbligo. E questo non perché rispetto agli altri farmaci essi siano pericolosi, anzi. Il profilo di sicurezza dei vaccini che utilizziamo è altissimo, grazie a molti anni di ricerca e a procedure di autorizzazione severe. Ma la vaccinazione è un intervento di salute pubblica che si attua nelle persone sane, a scopo preventivo e non curativo, e che viene vissuto dalla popolazione in maniera diversa rispetto a una chemioterapia o anestesia. Se, infatti, siamo tutti disposti a un compromesso quando malati, accettando il rischio legato alle terapie farmacologiche o agli interventi chirurgici, quando stiamo bene e ci vacciniamo non siamo disposti a correre rischi.

Per questo motivo, quando sorge un dubbio, anche infondato, sulla sicurezza di un vaccino, bisogna prendere la cosa sul serio. Non basta delegittimare i no-vax o ripetere “il vaccino è sicuro” come slogan a cui i cittadini sono chiamati a credere con un atto di fede nella scienza o nella politica. Questo può funzionare quando non ci sono dubbi, in fase preventiva, proprio come una vaccinazione. Ma quando la malattia è esplosa, quando il dubbio agita le coscienze, bisogna usare strumenti diversi, bisogna curare. Ecco perché, quando i primi Paesi europei hanno deciso di sospendere il vaccino di AstraZeneca in via precauzionale, ho ritenuto che quella fosse la strada giusta anche per noi. Se infatti la statistica proveniente dal Regno Unito ci dice che il vaccino è sicuro, quando però si verificano eventi gravi potenzialmente riconducibili alla vaccinazione, per tutelare la salute dei cittadini e per non perdere la loro fiducia, è bene fermarsi, fare tutte le verifiche del caso, per poi eventualmente riprendere la campagna con maggiore forza.

La decisione dell’Aifa di sospendere l’uso del vaccino di AstraZeneca anche in Italia è arrivata ieri, insieme a quella di Germania e Francia. I colleghi tedeschi hanno osservato un aumento preoccupante di una rara forma di trombosi cerebrale, associata a una forte diminuzione delle piastrine. E hanno segnalato la cosa a Ema, l’agenzia regolatoria europea, che sta analizzando i dati e si esprimerà nei prossimi giorni. Se da un lato può accadere che alcuni effetti collaterali rari sfuggano allo studio clinico e, per ragioni statistiche, si manifestino solo quando si passa alla vaccinazione di massa, sorprende però che nel Regno Unito, dove il vaccino è stato somministrato a milioni di persone, non si siano osservati eventi trombotici. I prossimi giorni ci diranno se sono stati loro poco attenti o noi europei troppo scrupolosi. Personalmente, ritengo che quando si parla di salute pubblica la prudenza sia la nostra migliore alleata.

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Astra Seneca

martedì, Marzo 16th, 2021
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di   Massimo Gramellini

Trovo semplicemente gigantesca Simona Riussi, la moglie dell’insegnante di clarinetto morto a Biella quattordici ore dopo la somministrazione del vaccino. Se c’era una persona che aveva diritto di perdere il controllo delle sue parole per dare fiato alla paura di molti, questa era lei. Invece, poco prima che AstraZeneca venisse sospesa precauzionalmente dappertutto, se n’è uscita così: «In cuor mio non me la sento di dire che la colpa sia del vaccino. Bisogna continuare a crederci. Se io e mio marito non ci avessimo creduto, non lo avremmo fatto, ma da educatori era importante farlo».

Ci vuole tanta sapienza, di libri e di vita, per mantenere la testa fredda dentro una tragedia, rovesciando una potenziale invettiva in un messaggio di speranza. Il modo migliore di onorare una donna simile è sforzarsi di imitarla. Un anno di pandemia ci ha insegnato che non esistono verità assolute.

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AstraZeneca: l’Italia aspetta 40 milioni di dosi entro settembre. Così il piano vaccinale rischia di rallentare

martedì, Marzo 16th, 2021

di Lorenzo Salvia

AstraZeneca: l'Italia aspetta 40 milioni di dosi entro settembre. Così il piano vaccinale rischia di rallentare

L’obiettivo di arrivare all’immunità di gregge entro settembre, con l’80% degli italiani vaccinati, era stato appena ufficializzato. Ma il caso AstraZeneca rischia di trasformarlo in un miraggio. Al di là delle comprensibili rassicurazioni ufficiali, sono i numeri a dirlo. Il vaccino di Oxford pesa parecchio nel pacchetto prenotato dall’Italia. Ne abbiamo opzionati 40 milioni di dosi. Ma il vero guaio è un altro. A differenza delle consegne degli altri vaccini, quelle di AstraZeneca sono concentrate nella prima parte della campagna. Quei 40 milioni andrebbero consegnati tutti entro fine settembre. Proprio la stessa scadenza indicata dal governo per arrivare all’immunità di gregge.

Non è una coincidenza. Ma la prova di come fosse proprio AstraZeneca il vaccino che avrebbe dovuto garantire quell’accelerazione sul piano vaccini promessa dal governo Draghi. Non solo. Perché l’effetto devastante di un eventuale stop permanente si vedrebbe subito: dei circa 7,5 milioni di dosi che aspettiamo entro fine marzo, 2,9 milioni sono proprio di AstraZeneca. Quasi la metà. Nel governo c’è preoccupazione per un obiettivo appena annunciato e già a rischio. Ma anche fiducia nel parere sulla sicurezza di AstraZeneca che giovedì dovrebbe arrivare dall’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali. Soprattutto, però, pesa la consapevolezza che la psicosi, quando parte, è difficile da fermare. Se anche l’Ema dovesse garantire la sicurezza del vaccino di Oxford, resterebbe il problema delle probabili disdette che si potrebbero trascinare da qui in avanti. Che fare, allora?

Scartata l’ipotesi di dirottare verso Pfizer BjoNTech e Moderna chi si è già prenotato per AstraZeneca. Quei preparati sono riservati alle categorie più esposte e più fragili, come i medici e gli over 80. E non si cambia. La possibilità di scegliere quale vaccino fare resta un’utopia, almeno fino a quando le dosi saranno davvero abbondanti. Un momento che, purtroppo, sembra ancora lontano.

In attesa del verdetto di giovedì, è stato già fatto un primo tentativo per cercare di compensare lo stop ad AstraZeneca, rafforzando le forniture di altri prodotti. E in particolare di Janssen, il preparato della Johnson & Johnson che ha il grande vantaggio di prevedere una sola somministrazione. Ogni dose, in sostanza, vuol dire aver una persona pienamente immunizzata. Ma non è facile. Dopo le indiscrezioni delle settimane scorse, Janssen ha confermato che consegnerà alla commissione europea i 200 milioni di dosi previsti nel 2021. Ma le prime forniture arriveranno dalla terza settimana di aprile in poi. Accelerare sembra difficile, almeno nell’immediato. Stesso problema anche per gli altri vaccini già autorizzati e utilizzati, Pfizer BioNTech e Moderna. Anche perché la stessa mossa è stata tentata anche da altri Paesi europei, visto che lo stop ad AstraZeneca e il rischio di una campagna vaccinale a metà non riguarda solo l’Italia.

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L’Italia sospende AstraZeneca. Stop anche in Germania e Francia

lunedì, Marzo 15th, 2021

Valentina Dardari

L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha deciso di estendere “in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema”, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale. Come ha spiegato l’Agenzia, quaesta decisione “è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso”.

La decisione di Aifa

L’Aifa,”in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione”. Infine, l’Agenzia del Farmaco ha fatto sapere che “renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose”. La decisione da parte di Aifa della sospensione delle somministrazioni del vaccino prodotto dall’azienda farmaceutica, è avvenuta per ragioni esclusivamente precauzionali, ed è stata assunta dopo un colloquio tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza. Durante la giornata Speranza avrebbe avuto colloqui con i ministri della Salute di Germania, Francia e Spagna. Lo hanno reso noto fonti del ministero della Salute. In una nota dell’Agenzia del farmaco italiano si legge che “Aifa renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose”. Intanto il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha affermato che “le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l’agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione”.

Anche la Germania blocca AstraZeneca

Anche la Germania ha sospeso temporaneamente l’uso del vaccino AstraZeneca, a renderlo noto è stato il ministero della Salute spiegando che, anche in questo caso, la decisione è stata presa in via precauzionale. Il governo federale avrebbe agito seguendo una raccomandazione dell’Istituto federale per i vaccini Paul Ehrlich (Pei) di Langen in Assia, in seguito a nuove nuove segnalazioni di casi di trombosi in persone che erano state vaccinate in Germania e in Europa. Come riferisce il quotidiano “Handelsblatt”, secondo il Pei il vaccino di AstraZeneca deve essere ancora sottoposto a ulteriori indagini a seguito dei recenti sviluppi che hanno coinvolto il farmaco. La sospensione dell’inoculazione del vaccino sarebbe quindi stata presa come precauzione alla luce delle notizie relative a trombi sanguigni e su consiglio dell’ente regolatore nazionale sui vaccini, il Paul Ehrlich Institute, che ha chiesto di indagare sui casi recenti. Lo annuncia il ministero tedesco della Sanità, aggiungendo che l’Ema deciderà “se e come la nuova informazione avrà effetti sull’autorizzazione del vaccino”.

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 15 marzo: 15.267 nuovi casi e 354 morti

lunedì, Marzo 15th, 2021

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 15 marzo: 15.267 nuovi casi e 354 morti

Sono 15.267 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri sono stati +21.315, qui il bollettino). Sale così ad almeno 3.238.394 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 354 (ieri sono stati +264), per un totale di 102.499 vittime da febbraio 2020. Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 2.605.538 e 15.807 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri +9.835). E gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 530.357, pari a -909 rispetto a ieri (+11.205 il giorno prima). La flessione degli attuali positivi di oggi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.

I tamponi e lo scenario

I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 179.015, ovvero 94.951 in meno rispetto a ieri quando erano stati 273.966. Il tasso di positività è 8,5% (l’approssimazione di 8,528%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 8 sono risultati positivi; ieri era 7,8%. Qui la mappa del contagio in Italia.

Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri. Il calo di nuove infezioni si osserva ogni lunedì per effetto del minor numero di tamponi (oggi si registra il minimo settimanale di analisi processate). A preoccupare è il rapporto di casi/test che sale, attestandosi all’8,5% dal 7,8% di domenica: si tratta della percentuale più alta da quando il 15 gennaio sono stati introdotti i test rapidi, per la prima volta è sopra l’8%. Dal confronto con lo scorso lunedì i nuovi casi sono stati +13.902 con un tasso di positività del 7,5% si vede che lo scenario peggiora. «Probabilmente siamo a ridosso del picco, ma c’è già una decelerazione della crescita dei contagi» ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), che prevede una situazione epidemiologica più favorevole dopo Pasqua. «Quanto è stato deciso con il decreto legge dal governo servirà a raffreddare la curva — ha spiegato Locatelli a Sky Tg24 —, sia in termini di Rt che di incidenza cumulativa rapportata a 100 mila abitanti».

L’Emilia-Romagna è la regione più colpita per numero di nuovi casi (+2.822 positivi), seguita dalla Lombardia (+2.185) che ha eseguito 21.605 tamponi, ossia il numero di test regionali più alto della giornata. Sopra quota mille ci sono: Campania (+1.823), Piemonte (+1.742), Lazio (+1.536) e Toscana (+1.106). Tutte le altre regioni comunicano un incremento a due o tre cifre.

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Aifa: sospensione precauzionale del vaccino AstraZeneca in tutta Italia

lunedì, Marzo 15th, 2021

16:19

Aifa sospende l’utilizzo del vaccino AstraZeneca in tutta Italia

L’Agenzia italiana del farmaco ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’EMA, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale. La decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei.

TGCOM

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Covid, anche Berlino stoppa AstraZeneca | L’Ema: “Pfizer, Moderna e Johnson efficaci contro varianti”

lunedì, Marzo 15th, 2021

Anche la Germania ha deciso di sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca. Lo rende noto il governo tedesco. Intanto l’Ema conferma l'”ottima efficacia contro le nuove varianti” dei vaccini a Rna messaggero, cioè quelli prodotti da Pfizer-Biontech, Moderna, e del vaccino di Johnson&Johnson recentemente approvato.

15 mar 15:36

Anche la Germania sospende le vaccinazioni con AstraZeneca

Anche la Germania ha deciso di sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca. Lo rende noto il governo tedesco. 15 mar 15:27

Sardegna bianca, allarme per “assalto” alle seconde case

Con oltre duemila seconde case sparse nel vasto territorio di Arzachena (Sassari), il Comune della Costa Smeralda è in allarme per il possibile arrivo in massa di turisti dalle zone rosse. I borghi per cui si teme l’assalto sono quelli di Cannigione, Baja Sardinia, Porto Cervo, Liscia di Vacca. A farsi portavoce dei timori degli amministratori locali è proprio il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnadda. “In questo momento delicato la rete dei controlli agli ingressi dai maggiori scali dell’Isola deve essere infallibile, perché il rischio è altissimo e dobbiamo difendere con tutte le nostre forze la zona bianca”. 15 mar 14:54

Accordo tra J&J e la tedesca IDT Biologika per dosi in Europa

La tedesca IDT Biologika ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Johnson&Johnson per aumentare la disponibilità dei vaccini in Europa. Stando alla nota, il gruppo destinerà la fabbrica di Dessau, finora riservata alla casa farmaceutica Takeda candidata per il vaccino contro la Dengue, alla produzione del vaccino J&J. 15 mar 13:43

Vaccini, Nas sequestrano lotto AstraZeneca bloccato in Piemonte

I carabinieri del Nas, su disposizione della Procura di Biella, stanno sequestrando le dosi del lotto AstraZeneca che l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha sospeso ieri dopo la morte del professore di clarinetto Sandro Tognatti. 15 mar 13:02

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Ora Enrico sta sereno

lunedì, Marzo 15th, 2021

federico geremicca

Si sostiene spesso, e talvolta a ragione, che alcune cose si intendono meglio – si vedono con più chiarezza, insomma – da lontano piuttosto che da vicino. Potrebbe essere quanto accaduto ad Enrico Letta, la cui rentrée italiana – dopo gli anni del proficuo esilio parigino, diciamo così – riserva qualche nettezza ( “radicalismo”, preferirebbe il neosegretario) forse frutto, appunto, di tale distanza. Su due questioni, infatti – una necessità e un rischio – ha mostrato una ruviditá (oltremodo necessaria) non facile da maturare nel clima avvelenato di guerra tra le correnti che da tempo paralizza il Pd.

La necessità è quella di far chiarezza sul governo Draghi, interrompendo l’inutile disputa – protagonisti i Cinquestelle, ma non estranei pezzi del Pd – sulla continuità o la discontinuità di questo esecutivo rispetto al precedente, se insomma Draghi è meglio di Conte, oppure no. «Siamo il motore del governo Draghi… Il governo di Mario Draghi è il nostro governo» , ha detto il neosegretario: e l’auspicio è che la questione sia finalmente e definitivamente chiusa qui.

Il rischio, invece, è stato riassunto in una battuta strepitosa, con il chiaro obiettivo di non offendere nessuno e rendere la questione più nobile di quel che in realtà è. «Noi non dobbiamo essere quelli della protezione civile… che devono per forza intervenire, andare al governo, se no l’Italia sbanda… Noi non dobbiamo essere il partito del potere, altrimenti moriamo: si va al governo se si vincono le elezioni» . Anche qui: coraggio e chiarezza. Ancor più rilevanti perché maturate dal primo premier di centrosinistra ad aver governato con ministri del centrodestra. «Non ho lasciato la mia vita precedente per guidarvi a una sconfitta», ha concluso nel tentativo di scuotere un partito il cui “non detto” – ha annotato – è che quando si andrà al voto «la vittoria sarà del centrodestra». Tutt’intorno a questi due concetti – una necessità e un rischio, come dicevamo – Enrico Letta ha costruito un intervento e sintetizzato un programma di lavoro non distanti da quel che era possibile ipotizzare e giusto fare. Obiettivo numero uno: ridare un profilo chiaro (un’anima, oggi si usa dire) ad un partito dalla missione sempre più vaga. E dunque i giovani: «Saranno il centro della mia azione» . Le donne: «Lo stesso fatto che sia qui io e non una segreteria donna, dimostra che abbiamo un problema» . E poi il lavoro ed i diritti: «Sarebbe una cosa buona se lo jus soli diventasse una norma varata da questo governo» .

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Covid, l’Ema: “Pfizer, Moderna e J&J efficaci contro le varianti”

lunedì, Marzo 15th, 2021

Dai primi studi fatti, i vaccini Rna messaggero (Moderna e Pfizer-Biontech) hanno «un’ottima efficacia contro le nuove varianti del Covid». Allo stesso modo, anche “«il vaccino Johnson&Johnson di recente approvato dall’Ema” è risultato efficace. Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’Ema, in audizione alla commissione Sanità del Parlamento europeo.

Morto dopo il vaccino, la procura di Biella apre un’indagine per omicidio colposo e ordina il sequestro del lotto sospetto Astrazeneca su tutto il territorio nazionale


La campagna vaccinale in Italia prosegue. Sono 2.003.391 gli italiani vaccinati con le due dosi, secondo i dati del ministero della Salute. Mentre sono 6.715.732 i vaccini somministrati in tutta Italia , cioè l’85,1% delle 7.891.990 dosi finora distribuite a tutte le regioni.

«Secondo un piccolo studio su duemila casi, il vaccino AstraZeneca è risultato invece non efficace» contro la variante sudafricana, ha spiegato Cavaleri, indicando tuttavia che sarà necessario attendere «studi più ampi» per verificarne la reale efficacia. 

Intanto è stato raggiunto un accordo di collaborazione fra la tedesca IDT Biologika e Johnson & Johnson, per aumentare la disponibilità dei vaccini in Europa. Ne ha dato notizia IDT Biologika in un comunicato. Stando alla nota, il gruppo destinerà la fabbrica di Dessau, finora riservata alla casa farmaceutica Takeda candidata per il vaccino contro la Dengue, al vaccino Johnson e Johnson. 

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Nuovo linguaggio per uscire dalla Ztl

lunedì, Marzo 15th, 2021

MASSIMILIANO PANARARI

Innovare nella continuità. E collocare saldamente il Pd nella riconfigurazione del quadro politico dell’era Draghi – il vero Demolition Man, secondo l’Economist –, restituendogli la funzione di partito di riferimento della sinistra riformista e «delle istituzioni» (e affrancandosi dall’immagine di quello «del potere»).

Sono questi gli obiettivi suggeriti dalle parole di Enrico Letta nel suo discorso di ieri. Un linguaggio che oscilla tra il campo della «responsabilità» (il ruolo di partito di sistema) e quello dell’«identità», da ridefinire per ricostruire la società post-covid, in primis per i «giovani» (tra i principali losers della pandemia) e i «talenti» non valorizzati. Una comunicazione ecumenica e di rassicurazione, che ricorre a citazioni attestate nel campo largo del centrosinistra (da Delors a Berlinguer, da Sartre a don Mazzolari), e ne conosce bene le liturgie.

Al medesimo tempo, il rilancio della «partecipazione», le «porte aperte» e le «agorà democratiche» per provare a innestare nuove energie in quello che dovrà essere un partito-tenda, al centro di un’alleanza con il Movimento 5 Stelle “costituzionalizzato” (e le altre formazioni progressiste), senza egemonismi ma neppure subalternità.

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