Archive for Marzo, 2021
Coronavirus, è il giorno del parere dell’Ema sul vaccino AstraZeneca
giovedì, Marzo 18th, 2021Il giorno dell’atteso verdetto europeo sul vaccino AstraZeneca è arrivato: nel pomeriggio l’Ema renderà noto il risultato delle indagini. Si va verso il via libera da parte degli esperti, perché “i rischi sono inferiori ai benefici”. Anche l’Oms raccomanda l’uso del siero anglo-svedese ai Paesi che hanno sospeso le somministrazioni. Intanto l’Ue si prepara a una nuova stretta sull’export dei vaccini verso il Regno Unito.
VIDEO – Vaccini, la rincorsa dopo lo stop
Ue verso una stretta all’export di vaccini
A un anno da Bergamo/L’assuefazione al dolore e l’immagine di quelle bare
giovedì, Marzo 18th, 2021Carlo Nordio
Il dottor Johnson diceva che le catene dell’abitudine sono troppo leggere per essere avvertite, finché non diventano troppo pesanti per essere spezzate. Il geniale scrittore, così attento al significato delle parole da dedicarvi il più bel dizionario della lingua inglese, sapeva che la nostra imperfetta natura è capace di adattarsi a tutto, persino al dolore fisico, quando il mutamento avviene in maniera graduale.
A distanza di un anno esatto dal lugubre corteo di bare che uscì da Bergamo sugli autocarri dell’esercito, pare che anche noi ci siamo abituati a questa strage giornaliera, che sembra ormai una ripetitiva cronaca di eventi marginali. Così marginali che, mentre il numero dei defunti supera la spaventosa soglia dei centomila, l’allarme suona per qualche isolato decesso attribuito, finora senza nessun elemento probante, all’unica arma in grado di fermare questa strage, i vaccini. Questione, appunto, di assuefazione. Ma andiamo per ordine.
Se dovessimo compilare un elenco dei mutamenti che la pandemia ha introdotto nella nostra quotidianità, non sapremmo da che parte cominciare. Diamo dunque per noto ed assodato che la limitazione delle relazioni sociali, la didattica a distanza, la chiusura dei ristoranti, la riduzione delle prestazioni ospedaliere, il fallimento di varie attività, l’eterna polemica tra virologi e clinici, la trasformazione dei passanti in fantasmi mascherati, la ritualità delle abluzioni sanificatrici, la compressione delle energie in aggressività claustrofobiche ecc. siano ormai accettate, o comunque vissute con rassegnata passività.
Uno degli esempi più significativi è costituito dall’abbandono di alcuni diritti costituzionali, a cominciare da quello di movimento. Un Paese che si era sbranato sulla legittimità di trattenere per pochi giorni a bordo di una nave alcuni immigrati irregolari, ha disciplinatamente subito una generalizzata e rigorosa semidetenzione domiciliare.
Tutto questo risponde a un’esigenza che si può sintetizzare nella saggia espressione “primum vivere deinde philosophari”.
La sopravvivenza precede ogni altra considerazione, prima del companatico bisogna pensare al pane e prima dei merletti bisogna avere le camicie. Nessuna sorpresa dunque se ci siamo abituati a questa sovranità limitata. Non siamo dei pecoroni inebetiti, come non lo è il resto degli europei: siamo semplicemente convinti, a torto o a ragione, che in caso contrario i funerali aumentano, gli ospedali soffocano e anche l’economia collassa. Si fa così perché non c’è alternativa: la necessità non conosce legge, e al resto provvede, appunto, l’abitudine. Anche a quella dell’elenco dei morti, l’anno scorso rappresentato dalle bare di Bergamo e oggi relegato all’interno dei giornali come un ordinario bollettino atmosferico.
Terremoto Algeria, forti scosse fino a 6.2: «Sentite anche in Sardegna e Liguria»
giovedì, Marzo 18th, 2021Terremoto in Algeria: due le scosse di magnitudo alla costa algerina e il sisma più forte, di magnitudo 6.2, è stata avvertita anche in Italia. Il terremoto è avvenuto poco dopo l’una. Diverse testimonianze sono arrivate dai cittadini, in particolare dalla Sardegna e dalla Liguria.
Sciame sismico
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, lo sciame sismico ha avuto ipocentro a circa chilometri di profondità ed epicentro a 20 chilometri da Bejaia. Non sono state diffuse informazioni su eventuali danni a persone o cose.
Bruno Le Maire, ministro dell’Economia della Francia: «Un nuovo Patto di stabilità e più investimenti anti-crisi»
giovedì, Marzo 18th, 2021di Umberto Mancini
Spinta agli investimenti, rafforzamento della collaborazione tra Francia e Italia sulle nuove tecnologie, impegno a rendere più competitiva l’Europa rispetto a Cina e Stati Uniti, anche cambiando le regole Ue e modificando il Patto di Stabilità. Bruno Le Maire, da quasi quattro anni ministro dell’Economia francese e responsabile dell’attuazione del Recovery Fund per il suo Paese, ha le idee chiare su come affrontare il futuro e vincere la sfida della pandemia. E’ a Roma per incontrare i ministri Franco, Colao e Giorgetti e fare il punto sulle strategie della ripartenza che illustra in questa intervista esclusiva al Messaggero.
Ministro
Le Maire, Francia e Italia sono stati tra i primi paesi a promuovere il
Recovery Fund: quali sono le sfide future e le aree di collaborazione
in cui Parigi e Roma possono lavorare per dare una spinta alla ripresa?
«Credo
che la parola chiave per il 2021 debba essere investimento. L’Europa
deve investire, investire, investire. Nel 2020 abbiamo protetto
l’economia, nel 2021 dobbiamo rilanciarla. Questo è estremamente
importante perché abbiamo due concorrenti, Cina e Stati Uniti, le cui
economie sono già ripartite. In particolare la Cina, dove la ripresa è
già molto significativa. Quindi è fondamentale che l’Europa acceleri
l’attuazione del suo piano di rilancio per permetterci di innovare e
continuare a partecipare alla corsa tecnologica. Perché il Ventunesimo
secolo sarà all’insegna dell’innovazione e delle nuove tecnologie. Da
questo punto di vista, credo che la nostra cooperazione con l’Italia sia
esemplare e debba continuare in nuove aree».
In quali, esattamente?
«Vedo due nuovi spazi
entro i quali possiamo correre insieme, con l’obiettivo di rafforzare
la sovranità tecnologica europea. Il primo è lo sviluppo dell’idrogeno:
stiamo per lanciare un importante progetto di interesse comune europeo
(Pice) e speriamo che sia notificato prima della fine del 2021 onde
poter mettere a terra i progetti già nel 2022. La Francia investirà 7
miliardi di euro sull’idrogeno e vogliamo che l’Italia partecipi
pienamente a questo progetto. Il secondo spazio di crescita riguarda
l’elettronica. Abbiamo visto chiaramente durante questa crisi che è
rischioso essere troppo dipendenti dall’Asia per la produzione di
semiconduttori. Noi, francesi e italiani, abbiamo un’azienda esemplare
in questo settore: STMicroelectronics. Vorremmo che Francia e Italia si
impegnassero in un secondo progetto in questo settore, con l’obiettivo
di diventare indipendenti nella produzione di semiconduttori, in
particolare per l’industria europea».
E sulla salute cosa intendete fare? Quali progetti sul tavolo? Si tratta di una emergenza assoluta che va affrontata insieme.
«Stiamo
lavorando su inviti coordinati a presentare piani tra gli Stati membri
affinché possa nascere un progetto di interesse comune europeo».
L’intervista alla virologa Ilaria Capua
giovedì, Marzo 18th, 2021LA7
Biden attacca Putin e rompe con la Russia: “Killer senz’anima, pagherà per le sue azioni”
giovedì, Marzo 18th, 2021Paolo Mastrolilli
INVIATO A NEW YORK. Magari Biden si è lasciato prendere un po’ la mano, quando nell’intervista di martedì sera con George Stephanopoulos della Abc ha detto che Putin è un killer, non ha un’anima, e pagherà le interferenze nelle elezioni americane. Il suo giudizio franco però non deve sorprendere più di tanto, perché la linea è cambiata rispetto alla sospetta sudditanza di Trump.
Il rapporto sulle elezioni
Poco prima dell’intervista, l’intelligence Usa aveva pubblicato un rapporto che accusava Mosca di aver influenzato le elezioni del 2020, come nel 2016. Anche in questo caso l’obiettivo era screditare l’avversario di Donald, stavolta Biden invece di Hillary. Stephanopoulos ha chiesto al presidente di commentare, e lui ha risposto così: «Putin pagherà un prezzo. Abbiamo avuto una lunga conversazione, io e lui. Lo conosco relativamente bene. All’inizio della conversazione gli ho detto: “Io ti conosco, e tu conosci me. Se arriverò alla conclusione che ciò è avvenuto, preparati”» al prezzo da pagare. Allora Stephanopoulos lo ha incalzato: «Lei ha detto a Putin che non ha un’anima». Biden ha sorriso: «Sì, eravamo nel suo ufficio. Bush aveva detto che lo aveva guardato negli occhi e aveva visto la sua anima, ma io ho commentato che lui non ha un’anima. La risposta di Putin è stata questa: “Noi ci capiamo”». Subito dopo, pensando al tentato omicidio di Navalny, Stephanopoulos ha chiesto: «Pensa che Putin sia un killer?». Biden ha risposto secco: «Lo credo». Non ha specificato le possibili punizioni, ma ha aggiunto che «possiamo camminare e masticare una gomma allo stesso tempo, dove fosse nel nostro interesse lavorare insieme. L’ho dimostrato prolungando il trattato New Start sulle armi nucleari». Il Cremlino ha rigettato le accuse di Biden come «un attacco alla Russia» e ha richiamato l’ambasciatore negli Stati Uniti per analizzare «cosa fare e come muoversi». Le relazioni russo-americane «sono in una condizione difficile» e Washington le ha spinte «in un vicolo cieco negli ultimi anni», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
La realtà è che clima e linea sono cambiati. La strategia nazionale della Casa Bianca di Trump aveva definito Cina e Russia «potenze revisioniste» che vogliono distruggere la primazia globale degli Usa, ma Donald era stato morbido con Vladimir per ragioni che neanche il “Russiagate” ha chiarito fino in fondo. Biden invece considera Mosca il rivale strategico più pericoloso, dopo Pechino, perché punta a demolire le democrazie. Ritiene che Putin lo abbia attaccato personalmente, sulle attività del figlio Hunter in Ucraina, perché già all’epoca di Obama accusava Washington di aver fomentato le proteste a Kiev e in Russia per farlo cadere.
Covid, quando finirà la campagna di vaccinazione e che cosa sta succedendo davvero in Italia
giovedì, Marzo 18th, 2021Riziero Ippoliti
I vaccini sono l’arma più efficace che abbiamo per contrastare la diffusione del coronavirus. La chiave per l’uscita dalla pandemia è infatti la buona riuscita del piano vaccinale. Adesso che la pandemia ha ripreso quota, grazie anche alla diffusione di varianti più contagiose e aggressive del virus, garantire l’efficacia della campagna vaccinale diventa ancora più importante. Secondo le stime dell’Istituto superiore di sanità, se tutto procederà senza ulteriori problemi, dovremmo raggiungere quota 70-80 % di vaccinati tra agosto e settembre del 2022, e il 100 % all’inizio del 2023.
La sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca ha rappresentato una battuta d’arresto per la campagna vaccinale italiana. L’Aifa ha dovuto prendere questo provvedimento per accertare la sicurezza del vaccino, a seguito di alcune morti sospette avvenute dopo la somministrazione del vaccino, sebbene per il momento si tenda a escludere una possibile correlazione. La struttura commissariale guidata dal Generale Figliuolo assicura che la somministrazione del vaccino AstraZeneca dovrebbe riprendere entro quattro o cinque giorni e che il ritardo sulla tabella di marcia verrà riassorbito in due settimane. Ciò nonostante il blocco ha provocato non pochi disagi. Sono state annullate o rinviate molte prenotazioni in tutte le regioni, e molte di queste erano di persone in attesa di ricevere la seconda dose. Mentre AstraZeneca è sospeso, la somministrazione di Pfizer\Biontech e Moderna, gli altri due vaccini attualmente in uso in Italia, continua senza interruzioni. Ma come sta andando veramente la campagna vaccinale in Italia?
I vaccini attualmente disponibili in Italia
Attualmente in Italia sono state somministrate in tutto 7.039.518 dosi.
Ci sono 4.894.084 persone che hanno ricevuto una sola dose e sono in
attesa della seconda. Sono invece 2.145.434 le persone che hanno già
ricevuto la seconda dose. Ciò significa che a oggi in Italia può dirsi
vaccinato il 3,56 % della popolazione.
A Flourish chart
Come detto in Italia i vaccini utilizzati per adesso sono tre: AstraZeneca, per il momento sospeso, Pfizer\Biontech e Moderna. Dei tre il più usato è quello della Pfizer\Biontech con 5.467.777 di dosi somministrate. Segue AstraZeneca, che prima della sospensione aveva raggiunto 1.133.375 dosi inoculate. Il meno usato per il momento è invece Moderna, con sole 282226 dosi.
A Flourish chart
La situazione è sostanzialmente uguale nelle regioni. In proporzione la regione che ha usato più il vaccino della Pfizer\Biontech è la Liguria con l’89 %. La regione che ha usato più invece il vaccino Moderna è stata la Valle d’Aosta con il 7,78 %, mentre la regione che l’ha usato di meno è stato il Molise con il 0,28 %. Il vaccino AstraZeneca è stato utilizzato maggiormente in Abruzzo, con il 24,73 %, mentre con l’ha usato meno di tutte le altre la Provincia Autonoma di Trento, con l’8,82 %.
Milano, il leggendario attico di Gucci in piazza San Babila acquistato dal magnate indiano dei farmaci
giovedì, Marzo 18th, 2021Si favoleggia che negli anni in quei locali siano passati fior di personaggi e di nababbi, oligarchi russi, milionari svizzeri, uno dei figli di Gheddafi, la stessa famiglia Berlusconi. Tutti interessati al possibile acquisto delsuperattico in San Babila dove hanno vissuto per lunghi anniMaurizio Gucci e sua moglie Patrizia Reggiani prima di trasferirsi in via Palestro: 1.800 metri quadrati tra il nono e il decimo piano con 37 vetrate a cui si è aggiunto l’undicesimo piano con il lastrico solare trasformato in un giardino pensile con pergolato, piscina panoramica e torretta da cui si domina tutta la città.
Si favoleggia pure che sia una delle abitazioni più care della città, ma è anche vero che classifiche del genere lasciano il tempo che trovano perché le transazioni nel settore delle case di lusso sono coperte dal più assoluto riserbo. In passato si è parlato di una cifra che variava dai 20 ai 30 milioni di euro. Al prezzo però si sono aggiunte anche una serie di grane legali e così l’abitazione dei sogni è rimasta sul mercato per oltre un decennio e poi sottoposta a esecuzione immobiliare per tre lunghissimi anni. Solo a poche settimane dalla fissazione della messa all’asta da parte del giudice è arrivato il compratore. Niente russi, neanche svizzeri. Il magnate in questione, come si evince dagli atti del Tribunale, è l’indiano Rishal Shah, fondatore e proprietario della società Jekson Vision, una multinazionale con sede in India, Usa, Russia, Inghilterra, Germania e Malta, specializzata nel controllo e nell’ispezione delle varie fasi di confezionamento dei farmaci oltre che della loro tracciabilità. Tra i tanti clienti di Jekson Vision, ci sono anche AstraZeneca e altre aziende farmaceutiche pronte a produrre il vaccino anti Covid come la francese Sanofi o l’elvetica Novartis.
Solo superando le trappole otterremo l’immunità
giovedì, Marzo 18th, 2021di Paolo Giordano
Ancora una volta dall’inizio della pandemia stiamo per cadere nella trappola della polarizzazione. Come sempre la posta in gioco è molto alta, in questo caso si tratta del buon esito della campagna vaccinale. Negli ultimi giorni, sui social ma non solo, è facile imbattersi in posizioni estreme: accanto ai soliti anatemi no-vax, è comparsa una nuova forma di irragionevolezza, quella di chi si dichiara così esasperato dalla situazione e così ciecamente fiducioso «nella scienza» da supplicare che gli venga iniettata qualsiasi cosa, russa cinese cubana non importa, approvata dagli enti regolatori o meno.
Non voglio mettere i due estremismi sullo stesso piano (sebbene si tratti di posizioni dal simile stampo fideistico). Ma è doveroso chiedersi se il fanatismo vaccinale sia davvero la strategia più conveniente per tutti in questo momento, tenendo conto che lo scopo ultimo è chiaro: fare in modo che il maggior numero possibile di persone sia disposto a vaccinarsi al più presto. Nel tempo sono stati tentati diversi approcci per vincere le resistenze verso i vaccini: dalla spiegazione spassionata e razionale all’esaltazione enfatica di quanto nel secolo scorso abbiano allungato la nostra aspettativa di vita, dalla persuasione dolce tramite testimonial illustri con la spalla scoperta, fino alla coercizione senza se e senza ma. Ciò che va rimesso in discussione prima di individuare la via migliore, forse, è il punto di partenza.
La sospensione precauzionale delle somministrazioni di AstraZeneca ha avuto almeno il merito di squadernare quanto ampio e variegato sia il panorama fra gli estremi. L’atteggiamento verso i vaccini è, come quasi tutto nella psiche umana, non-binario. È uno spettro continuo, che va dall’estremità infrarossa del fanatismo vaccinale a quella ultravioletta dei no-vax, e in mezzo al quale si trova un po’ di tutto. Paure, inquietudini, calcolo smaliziato, confusione (moltissima adesso), dubbi. La mia impressione è che solo trattando lo spettro nella sua interezza, nella sua complessità, abbiamo una possibilità di uscirne vittoriosi.
E forse conviene, per prima cosa, togliere i no-vax duri e puri, l’estremità ultravioletta, dal quadro. In certi casi non c’è molto da fare, se non evitare la pubblicità. La persuasione porterebbe a risultati minimi e comunque non ne abbiamo il tempo. Si tende a liquidare i no-vax come ignoranti, oscurantisti, antiscientifici, ma la trasversalità culturale del pensiero no-vax nega questa stigmatizzazione.