Archive for Aprile, 2021

Vaccini, fallita l’immunità in estate: l’Italia al 30 giugno sarà appena al 57%

sabato, Aprile 3rd, 2021

di Francesco Malfetano e Gabriele Rosana

«L’obiettivo è vaccinare il 70% degli europei entro luglio». Ormai da giorni questo è il mantra della Commissione europea e soprattutto di Thierry Breton, commissario Ue al Mercato interno e capo della task force sui vaccini anti Covid. Tuttavia, a poco meno di 4 mesi dall’orizzonte temporale prefissato, questo è già un miraggio. A ridimensionare quelle che ora appaiono come poco più di dichiarazioni ottimistiche è un documento interno condiviso fra i rappresentanti degli Stati membri. 

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LA BOZZA
Secondo le proiezioni contenute in una bozza circolata appena prima di Pasqua durante l’ultimo Coreper – la riunione a porte chiuse dei rappresentanti permanenti dei governi a Bruxelles – e diffuse da Bloomberg, solo il 55% dei cittadini Ue sarà vaccinato entro giugno, cioè entro la fine del trimestre appena iniziato. 
Malta (93,1%) e Danimarca (quasi 80%) sono gli unici due Paesi sopra la soglia, in tutti gli altri Stati il tasso di vaccinazione si attesta in una forbice tra il 50% e il 60% e senza alcune certezza che le fiale indicate come «disponibili» vengano effettivamente consegnate.

L’Italia è nel gruppo di mezzo, alle spalle (pur se di poco) di Francia e Spagna, con una previsione del 57,14% di vaccinati, parità assoluta con Romania e Grecia. 

A spiegare il divario fra i Paesi sono le scelte compiute da ciascun governo al momento del pre-acquisto delle dosi incluse nel pacchetto Ue (scelte – è bene ricordarlo – fatte prima dell’avvio della campagna vaccinale e prima che esplodesse il caos ritardi nelle forniture). I ritardi accumulati da AstraZeneca, che nel primo trimestre ha consegnato il 25% di quanto promesso, hanno quindi un impatto maggiore sulle stime di vaccinazione di quei Paesi che avevano puntato principalmente sul preparato della compagnia anglo-svedese (più economico, oltre che più semplice da conservare), anziché sulle dosi più costose e di difficile conservazione di Pfizer-BioNTech.

È proprio per questo infatti, che al centro del tavolo da cui poi è trapelato il dossier, c’era un tentativo di redistribuire 3 dei 10 milioni di dosi aggiuntive acquistate dalla Ue da Pfizer ai paesi più penalizzati (Bulgaria, Croazia, Slovacchia, Lettonia ed Estonia, mentre l’Austria ne è rimasta esclusa). Un passaggio che, secondo il premier portoghese António Costa – presidente di turno del Consiglio Ue – consentirà di avere almeno il 45% degli adulti vaccinati entro giugno in ogni Stato dell’Ue. Insomma, un’ulteriore conferma, a conti fatti, che l’obiettivo 70% sotto il sole di luglio è, in realtà, un miraggio.

RITARDO
Un ritardo quasi endemico per il Vecchio Continente, che ora potrebbe anche dover fare i conti con un ulteriore stop. Non è infatti chiaro che ripercussioni possa avere in Europa l’incidente verificatosi negli Stati Uniti a febbraio scorso (ma reso noto solo pochi giorni fa) all’interno di un impianto di produzione di Johnson&Johnson. In particolare c’è il timore che l’annunciato arrivo delle prime dosi J&J per il 19 aprile (per l’Italia saranno 400mila secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri) slitti, sia un unicum o, peggio, diventi solo simbolico proprio in ragione dell’incidente di Baltimora. L’errore umano che secondo le autorità a stelle e strisce avrebbe causato la perdita di 15 milioni di dosi, pare abbia anche rallentato di molto il sito produttivo. Impianto che peraltro produce anche vaccini AstraZeneca. 

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La rivoluzione dei concorsi pubblici: esami digitali, al lavoro in 100 giorni

sabato, Aprile 3rd, 2021

PAOLO BARONI

ROMA. Subito dopo Pasquetta, il 6 aprile, nella sezione Concorsi ed esami della «Gazzetta Ufficiale» verrà pubblicato il bando per l’assunzione di 2.800 tecnici nelle amministrazioni del Mezzogiorno. Si tratta della prima sperimentazione di selezioni «fast track» nella pubblica amministrazione, che di fatto dà l’avvio ad una vera e propria rivoluzione dei concorsi pubblici. «Abbiamo stabilito un cronoprogramma serrato: 100 giorni dalla pubblicazione del bando all’assunzione. Semplificazione e rapidità, in piena sicurezza, sono le parole d’ordine con cui mettiamo al centro della ripresa il capitale umano pubblico» assicura il ministro della Pa Renato Brunetta, che ieri è tornato su uno dei temi trattati ieri nell’intervista rilasciata la Stampa in cui, tra l’altro, dà definitivamente addio all’uso di carta e penna. D’ora in poi, infatti, « sarà tutto digitalizzato».

Il ministro non si è voluto sbilanciare su quante assunzioni sono previste in vista del Recovery plan, intanto però con le nuove regole inserite nell’ultimo decreto Covid, si può dire che di qui a breve verranno sbloccati quasi 120 mila posti, 118.879 per la precisione: circa 91 mila nella scuola, 18.014 che fanno capo al Dipartimento Funzione pubblica ed altri 9.875 già messi a bando da Regioni, Servizio sanitario nazionale, Comuni, Università, enti pubblici non economici, enti di ricerca e Avvocatura dello Stato.

Il bando per il Sud Il bando per il Sud sarà gestito dal Formez e permetterà l’assunzione rapida a tempo determinato (massimo 36 mesi) di 2.800 tecnici qualificati (tecnici ingegneristici, esperti in gestione e controllo, progettisti, animatori territoriali, esperti di innovazione sociale, amministrativi giuridici e process data analyst), che saranno chiamati a supportare le amministrazioni pubbliche di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia nell’attuazione dei progetti del Recovery plan.

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Indice di contagio giù, ma adesso Draghi teme l’effetto Pasqua

sabato, Aprile 3rd, 2021

IlARIO LOMBARDO, PAOLO RUSSO

Con una «interpretazione autentica» delle regole che mandano in rosso diretto, mai comunicata prima, cambiano in meglio i colori dell’Italia. Non sarà il «tagliando» per ripristinare le più morbide misure della fascia gialla invocato dal leader della Lega Matteo Salvini, ma intanto dopo Pasquetta passeranno dal rosso all’arancione Veneto, Marche e Trentino. E a questo punto un altro bel po’ di regioni potrebbero uscire dalla morsa del lockdown per entrare nella fascia dove, comunque, è permesso uscire liberamente di casa, sia pure senza varcare i confini comunali, e, fatta eccezione per bar e ristoranti, riaprono tutti i negozi. La svolta è spiegata in poche battute dal ministro della Salute, Roberto Speranza: «Con un’incidenza dei contagi settimanali inferiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti il passaggio in fascia arancione può avvenire anche dopo una sola settimana». Una novità non da poco, perché accelera ovunque l’uscita dalla morsa del lockdown che altrimenti si sarebbe prolungata fino almeno al 20 aprile per circa metà degli italiani. E la data del 20 non è casuale. È stata cerchiata in rosso anche a Palazzo Chigi: per quel giorno sarà assorbito in larga parte l’«effetto Pasqua», come lo chiamano già nel governo, memori di quanto successe dopo Ferragosto e soprattutto dopo Natale e Capodanno. Il 20 aprile saranno trascorse all’incirca le due settimane canoniche che servono a calcolare sulla curva dei contagi le conseguenze degli scambi di uova e colombe. L’ottimismo di chi pensa che attorno a quel giorno – dove i dati lo permetteranno – potranno riaprire le attività, si scontra con uno scenario peggiorativo.

Detto questo, il presidente del Consiglio Mario Draghi, pur restando fermo sulla linea della prudenza, continua a sostenere che appena possibile, se il calo dei contagi lo consentirà, si potranno aprire come in zona gialla ristoranti e bar, magari con maggiori limitazioni di orario. E nel governo non escludono che questo possa accadere negli ultimi giorni di aprile, prima cioè della scadenza di maggio fissata nell’ultimo decreto. Sempre che Pasqua e Pasquetta non facciano impennare i numeri.

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Favorisca patente e lasagna

sabato, Aprile 3rd, 2021

di   Massimo Gramellini

Tra i tanti piccoli eroi che combattono battaglie romantiche, un posto di assoluto rilievo merita il comandante dei vigili urbani di Arezzo, Aldo Poponcini. Egli teme che nei giorni di Pasqua e Pasquetta i suoi concittadini non resistano alla tentazione di riunirsi per allestire riti mangerecci di massa. Uno scempio che alzerebbe la curva dei contagi e il livello di malumore del professor Galli nei prossimi talk show. Perciò ha deciso di intervenire. Come? Istituendo posti di blocco davanti ai ristoranti, così da controllare le quantità di cibo da asporto. Il cliente che uscirà dal locale reggendo un pentolone fumante di tagliatelle verrà multato per assembramento gastronomico sedizioso, a meno che non riesca a dimostrare che otto etti di pasta rappresentano il suo consumo quotidiano abituale.

Ci saranno tentativi di corruzione in natura, per cui si suggerisce ai vigili di effettuare i controlli a stomaco pieno. E si temono ricorsi al Tar: quale dovrà essere la circonferenza dell’uovo di cioccolata per non essere considerato un piacere ristretto ai soli congiunti, ma l’indizio di una abbuffata illegale con amici e cognati?

Nel porgere ai lettori gli auguri di buona Pasqua, mi permetto di estenderli all’impavido comandante Poponcini. L’intento di far rispettare le regole agli italiani presenta risvolti comici irresistibili, e non si sa mai fino a che punto dipenda dagli italiani, dalle regole o da chi è chiamato alla titanica impresa di farle rispettare.

CORRIERE.IT

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Vaccini anti-Covid ai bambini: ecco come si sperimentano e perché funzionano

sabato, Aprile 3rd, 2021

di Margherita De Bac

Vaccini anti-Covid ai bambini: ecco come si sperimentano e perché funzionano

1 – La sperimentazione dei nuovi vaccini anti Covid sui bambini segue gli stessi protocolli degli adulti?
Risponde alle domande Paolo Rossi, infettivologo e pediatra del Bambino Gesù: «Sì, in base al regolamento pediatrico europeo e americano, tutti i vaccini in sviluppo devono essere testati nella fascia pediatrica, di solito divisa in due: adolescenti 12-17 e 0-11 anni compiuti».

2 – Adulti e bambini sono uguali in una sperimentazione?
Negli adulti la sperimentazione si svolge in doppio cieco: metà dei volontari ricevono il vaccino, l’altra metà un placebo e alla fine si vede in quale dei due gruppi si è avuta una positività minore. Gli studi pediatrici sono stati concepiti nello stesso modo con l’unica differenza che nei piccoli c’è una fase iniziale dove si provano più dosi per trovare quella ideale. Tutti i vaccini attualmente in uso sono in studio negli adolescenti. Moderna e Pfizer sono più avanti.

3 – Quali attese?
I più giovani rispondono molto bene ai vaccini per la produzione sia di anticorpi neutralizzanti, sia di linfociti T specifici contro il Sars-CoV-2. Questi ultimi sembrano giocare un ruolo ancor più importante nel contenimento della malattia. Gli anticorpi probabilmente giocano un ruolo nelle fasi iniziali di diffusione dell’infezione nei tessuti

4 – I genitori non potrebbero essere restii a firmare il consenso informato se il figlio rischia di prendere il placebo?
È un problema che la stessa agenzia Ema si è posta consigliando di sostituire il placebo con un vaccino utile nella fascia di età coinvolta, per esempio l’anti HPV (papillomavirus, il virus causa di cancro all’utero) negli adolescenti o quello anti meningococco (meningite) nei più piccoli. Questa seconda opzione che renderebbe lo studio più accettabile.

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Usa, auto tenta irruzione al Congresso: morto un agente, ucciso l’attentatore

sabato, Aprile 3rd, 2021

Torna la paura a Washington, dove due poliziotti sono stati investiti da un’automobile vicino alla sede del Congresso americano. Uno degli agenti è morto, mentre l’altro è rimasto ferito. L’attentatore, un 25enne dell’Indiana identificato come Noah Green, è uscito dal veicolo brandendo un coltello ed è stato ucciso dagli spari della polizia. Secondo le autorità, l’attacco non sarebbe legato al terrorismo.

Subito dopo l’attacco, la zona di Capitol Hill era stata messa in lockdown. L’auto si è schiantata contro una delle barriere poste a protezione dell’area dopo aver investito i due agenti.

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Covid, Figliuolo: “Aprile mese decisivo per le vaccinazioni, dobbiamo arrivare a 500mila somministrazioni al giorno”

sabato, Aprile 3rd, 2021

“Ad aprile si incrocia un consistente arrivo di vaccini con la verifica delle capacità dei vaccinatori e dei punti di vaccinazione. Se il sistema regge e mi porta ad avere 500mila vaccinazioni al giorno a fine mese, a fine settembre chiudo la campagna”. Lo dice il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid, ricordando che ora “dobbiamo spingere Big Pharma a onorare gli impegni”.

“Tra due settimane saremo a 300mila dosi al giorno” In un’intervista al Corriere della Sera Figliuolo racconta di aver trovato “un’Italia che vuole uscire in fretta dalla pandemia”, ma “ora è chiaro che bisogna mettere al sicuro le nostre radici, cioè gli anziani, e poi i più vulnerabili”. Saranno queste le settimane decisive per capire se la macchina funziona.”Non deve accadere che arrivino le dosi e non abbiamo chi le somministra” perché “tra due settimane staremo a 300mila dosi al giorno”. Leggi Anche

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Vaccini a Roma e nel Lazio in farmacia, quali regole? Si parte con under 60, due turni

venerdì, Aprile 2nd, 2021

di Flaminia Savelli

Sedute vaccinali all’ora di pranzo e “in notturna”, tra le 20 e le 22. Con il monitoraggio che verrà eseguito nei gazebo già allestiti per i tamponi. Questo è quanto stabilito dalle 1.200 farmacie del Lazio (mille quelle Capitale) che ieri si sono riunite in una maxi assemblea. Un incontro tra i rappresentanti di Federfarma a cui ha partecipato in video conferenza anche il ministro della Salute, Roberto Speranza: «Siamo in una fase molto complessa della pandemia – ha detto il ministro Speranza – so che i farmacisti ci sono. Abbiamo una sfida da giocare insieme: la gestione dell’emergenza che stiamo vivendo ma la campagna di vaccinazione funziona. Lo dimostra il crollo di contagi e decessi nelle Rsa e tra il personale medico. Ora, anche i farmacisti saranno protagonisti».

Vaccini Lazio, AstraZeneca in ritardo: le Asl bloccano i vaccini per insegnanti e agenti

Perciò dopo l’ok all’inserimento dei farmacisti che allargheranno le fila dei vaccinatori, il programma procede a ritmo serrato. Con le 500 farmacie che già avevano richiesto l’occupazione di suolo pubblico per l’allestimento dei gazebo esterni e che potranno iniziare da subito, all’arrivo delle dosi. Le altre invece, hanno avviato la procedura burocratica: ma tutte sono pronte a partire.

IL PATENTINO

Ultimo tassello: il corso professionale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) a cui i farmacisti dovranno partecipare per ottenere il patentino di vaccinatori. Le password per accedere al sistema sono state comunicate e da oggi inizieranno il percorso per ottenere il patentino. Ogni farmacia dovrà esporre il bollino all’ingresso. Un avviso in cui viene precisato che nella struttura si eseguono, appunto, sedute vaccinali.

LE PRENOTAZIONI

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I nuovi colori delle regioni, oggi. Il Veneto in zona arancione dopo Pasqua

venerdì, Aprile 2nd, 2021

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Come ogni venerdì, i dati del ministero della Salute su curva pandemica e Rt stabiliscono i nuovi colori delle regioni che, comunque, non potranno più tornare in giallo almeno fino a maggio, come previsto dal nuovo decreto che entra in vigore il 7 aprile. Da sabato 3 aprile scattano invece i tre giorni di zona rossa per le festività pasquali. Nel pomeriggio il ministro della salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento in base al quale Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento passano da rosso ad arancione.

I colori delle regioni stabiliti oggi entrano in vigore martedì 6 aprile.

Campania ancora in zona rossa

La Campania rimanere in rosso, mentre il Veneto passa in arancione, secondo quanto anticipato dal governatore Luca Zaia: «Ho parlato con il ministro Roberto Speranza. Se si anticipa di un giorno, sarà utile anche in prospettiva della riapertura delle scuole. Noi auspichiamo un passaggio di colore».

Le regioni in zona arancione

Da martedì dunque sono zone arancioni Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche Molise, Sicilia, Sardegna, Umbria, Veneto e Province autonome di Bolzano e di Trento .

Le regioni in zona rossa

In zona rossa restano Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta.

CORRIERE.IT

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Indice Rt scende a 0,98. I casi sono 232 ogni 100.000 abitanti

venerdì, Aprile 2nd, 2021

Scende a 0,98 sotto la soglia d’allarme di 1 il valore dell’Rt nazionale che la scorsa settimana era a da 1,08. L’incidenza si attesta a 232 casi ogni 100mila abitanti contro i 240 della scorsa settimana. Secondo i tecnici dell’Iss (Istituto superiore di sanità) che hanno elaborato i dati, resta sopra la soglia critica (dunque oltre il 30%) e la percentuale di occupazione delle terapie intensive: in questa situazione si trovano 14 regioni. Il dato è anzi in aumento dal 39% di una settimana fa al 41. In salita anche l’indice di occupazione dei letti in area medica, che ha raggiunto il 44%.

Il medesimo report evidenzia che 11 regioni hanno un Rt ancora superiore a 1 : si tratta di Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto. Il rischio di trasmissibilità è ritenuto particolarmente rischioso in Campania e Valle d’Aosta. Il prospettiva e tenendo conto di tutti i fattori tenuti monitorati dall’Iss, per 7 regioni il rischio rimane alto. Sono Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, la provincia autonoma di Trento e la Sardegna.

Anche il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro si è detto preoccupato per la saturazione delle terapie intensive: « «I ricoveri sono ancora in crescita e destano preoccupazione i dati di saturazione al 41% di pazienti Covid delle terapie intensive. Ma l’andamento delle vaccinazioni sta rapidamente crescendo» Più in generale «la curva dei contagi ha cominciato a decrescere, ma è una decrescita molto lenta» ha osservato ancora Brusaferro. L’esperto ha inoltre fatto notare che i casi vanno abbassandosi in modo più marcato tyra il personale sanitario e gli over 80 «a conferma della validità delle vaccinazioni».

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