Archive for Aprile, 2021

Letta e Renzi: l’incontro. Sostegno a Draghi, disaccordo sui 5 stelle

martedì, Aprile 6th, 2021

Roma, 6 aprile 2021 – Quaranta minuti per un incontro definito  “franco e cordiale”: è andata così tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Iv Matteo Renzi. Un confronto atteso da settimane, e al centro del tavolo sono emersi da subito tutti i temi caldi di questi mesi. Il faccia a faccia si è tenuto nella sede dell’Arel e ha confermato, da parte di entrambi, il sostegno al governo Draghi, alla campagna vaccinale e agli aiuti alle categorie messe in crisi dal Covid. Ma Letta e Renzi hanno anche ribadito le divergenze sul rapporto con il M5s  e si sono scambiati i pareri sulle elezioni amministrative. 

Accordi e divergenze

Insomma, è stato un incontro a 360 gradi sulla situazione in Italia. Fonti del Nazareno riferiscono che i due leader hanno concordato sul fatto che in questa fase l’impegno prioritario di tutti è nel sostegno alla campagna vaccinale del governo Draghi e alle iniziative da mettere in campo per l’aiuto economico e sociale necessario dopo le chiusure causate dalla pandemia. Letta e Renzi hanno inoltre riflettuto sul quadro politico, e sul futuro, trovando alcuni elementi di accordo e altri di disaccordo.

Il rapporto con i 5 stelle

In particolare, spiegano sempre fonti dem, i due hanno verificato una divergenza profonda sul rapporto con Conte e il M5s. Un rapporto che il segretario Pd considera essenziale per costruire in prospettiva un’alternativa vincente alla destra di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. 

Le elezioni di ottobre

Quanto infine alle elezioni amministrative di ottobre, il leader Pd si è limitato ad ascoltare alcune idee di Renzi; del resto si tratta di un tema, quello delle amministrative, sul quale questo mese di aprile sarà un passaggio importante per impostare alcune soluzioni, ricordano dal Pd. 

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Vaccini, AstraZeneca: Gb valuta limiti per gli under 30 | Sileri: possibile che l’Ema dia limitazioni

martedì, Aprile 6th, 2021

L’agenzia britannica del farmaco sta prendendo in considerazione la proposta di limitare l’utilizzo del vaccino Oxford-AstraZeneca per i più giovani. E anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri non esclude che l’Agenzia europea per i medicinali ponga delle limitazioni a certe categorie. Attesa per oggi la riunione tra Aifa e ministero. L’Ema intanto prende tempo, annunciando una conferenza stampa entro giovedì.

  • 16:12 Commissariato all’emergenza Covid: 1,5 milioni di dosi Pfizer alle Regioni entro domani “Ammonta a 1,5 milioni di dosi Pfizer la prima consegna di vaccini del mese di aprile, che entro la giornata di domani raggiungeranno le Regioni”. Lo rende noto il commissariato all’emergenza Covid-19 guidato da Francesco Paolo Figliuolo. “Si tratta in assoluto del lotto di vaccini più consistente consegnato dall’inizio della campagna, di cui beneficeranno in modo particolare i soggetti più vulnerabili – si legge nel comunicato -. A tal riguardo, nell’ultima settimana, è cresciuto del 20% il numero di persone over 80 cui è stata somministrata una dose di vaccino”.
  • 06 apr 16:00 Napoli, code nei centri vaccinali: in molti rifiutano AstraZeneca Rallentamenti e code nei centri vaccinali di Napoli. Come riferito da fonti sanitarie locali, erano state convocate circa 3mila persone, un numero ampiamente smaltibile negli hub tra Mostra d’Oltremare, Fagianeria di Capodimonte e Stazione Marittima, ma molti hanno rifiutato la vaccinazione con il siero di AstraZeneca. In tanti hanno cercato di convincere i medici a somministrare altri tipi di vaccino, causando così code all’esterno dei centri.
  • 06 apr 14:58 Ema prende tempo: “Ancora nessuna conclusione su AstraZeneca” “La commissione della farmacovigilanza che valuta il rischio” sul vaccino di AstraZeneca ed eventuali legami con i casi di trombosi cerebrale “non ha ancora raggiunto una conclusione. La revisione è in corso”. Lo annuncia l’Ema in una nota, prendendo tempo sulla decisione in merito al siero anti-Covid anglo-svedese. “Terremo una conferenza stampa non appena il lavoro sarà terminato, mercoledì o giovedì”, aggiunge l’Agenzia del farmaco europea.
  • 06 apr 13:58 Biden accelera: “Tutti gli americani vaccinabili entro il 19 aprile” Joe Biden rivede la tabella di marcia per le vaccinazioni e si appresta ad annunciare che tutti gli americani saranno dichiarati vaccinabili entro il 19 aprile, ovvero due settimane prima della precedente scadenza del 1 maggio. Lo riportano i media americani citando fonti dell’amministrazione.
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Variante giapponese, Massimo Galli: “Va monitorata con accuratezza”

martedì, Aprile 6th, 2021

Va monitorata con accuratezza“, così Massimo Galli sulla variante giapponese. Il direttore del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco a “Mattino Cinque” invita alla cautela e a non fare allarmismi rispetto alla nuova mutazione del Covid-19. “Non precipitiamo la gravità degli eventi“, sottolinea il professore. 

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Covid, blitz dei Nas sui mezzi pubblici: trovati 32 casi di positività su bus e metro dopo i tamponi di superficie

martedì, Aprile 6th, 2021

Il Covid viaggia (anche) sui mezzi pubblici. Più o meno si sospettava, adesso c’è la certezza: nel corso dell’attuale emergenza sanitaria, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzato, in stretta intesa con il Ministero della Salute, una campagna di controlli a livello nazionale al fine di verificare la corretta applicazione delle misure di contenimento epidemico nell’ambito dei servizi di trasporto pubblico, allo scopo di tutelare la salute dei numerosi utenti che usufruiscono dei mezzi di trasporto.

Gli interventi condotti negli ultimi giorni hanno interessato 693 veicoli, tra autobus urbani ed extraurbani, metro, scuolabus, collegamenti ferroviari locali e di navigazione, ma anche biglietterie, sale di attesa e stazioni metro. Tra questi, 65 hanno evidenziato irregolarità, principalmente connesse con l’inosservanza delle misure di prevenzione al contagio da Covid-19, quali la mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione, l’omessa cartellonistica di informazione agli utenti circa le norme di comportamento ed il numero massimo di persone ammesse a bordo, l’assenza di distanziatori posti sui sedili e di erogatori di gel disinfettante o il loro mancato funzionamento.

Complessivamente sono stati deferiti alle competenti Autorità giudiziarie 4 responsabili di aziende di trasporto, per non aver predisposto le procedure di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro a favore degli operatori e sanzionati ancora 62 responsabili per irregolarità amministrative, irrogando sanzioni pecuniarie pari a circa 25 mila euro. Le attività di verifica sono state supportate dall’esecuzione di 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), svolti in collaborazione con i locali servizi di Asl, Agenzie di Protezione Ambientale ed enti universitari, che hanno curato anche la fase di esame analitico per la ricerca del Covid 19.

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Addio censura, un lungo esame privo di senso

martedì, Aprile 6th, 2021

Alberto Barbera

Se c’è qualcosa che la censura non ha mai potuto sopprimere è il sorriso. Ed è stato proprio un sorriso la prima reazione che mi ha colto ieri mattina quando ho letto dell’abolizione della censura cinematografica nel nostro Paese. Mi sono subito ricordato di un giorno di quarant’anni fa. Lavoravo alla Gazzetta del Popolo e scrissi un commento sul neo insediato ministro della Cultura che proponeva il primo e fondamentale punto del suo programma di governo: l’abolizione della censura.

Quelle di quel ministro rimasero parole, di anni ne sono passati quaranta prima che la politica, finalmente, arrivasse dove la coscienza sociale e la cultura erano già arrivati da tempo: la censura non ha più nessun senso, se mai ne ha avuto uno. Eppure la storia del nostro cinema è attraversata da episodi più o meno gravi e celebri: senza arrivare ai processi e alle censure integrali con minaccia di rogo delle copie dei film di Pasolini o Bertolucci, non c’è stato film italiano che non sia passato attraverso gli occhi minacciosi di censori. Scrivendo la prefazione di un libro su Leo Catozzo, il leggendario montatore dei film di Fellini, ho scoperto la storia dei dieci minuti di Le notti di Cabiria censurati, perché un personaggio si rendeva protagonista di un atto di solidarietà: ma era un laico e per i censori la solidarietà era dote riservata ai religiosi. Questa decisione di voler sottrarre alla violenza del potere l’imposizione delle scelte artistiche è storica. Resta da capire come funzionerà la nuova commissione di 49 membri,ognuno per una parte sociale, che dovrà decidere a chi un film è destinato e chi ne deve essere escluso dalla visione: quel che è certo è che fa già sorridere così.

LA STAMPA

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Banche, rischia di saltare la proroga a famiglie e imprese delle moratorie da 300 miliardi di euro

martedì, Aprile 6th, 2021

Sandra Riccio

I nodi economici stanno velocemente venendo al pettine. Riguardano i 300 miliardi di euro di moratorie sui finanziamenti a 1,3 milioni di imprese e sui prestiti concessi a 1,4 milioni di famiglie. La fine di queste moratorie è stata più volte spostata in avanti dal governo in modo da concedere ossigeno alle aziende e ai bilanci familiari. Visto il quadro di grave difficoltà in cui versa il Paese, la prossima scadenza, che è il 30 giugno, sarà quasi sicuramente di nuovo prorogata.

C’è però un passaggio che potrebbe accendere una miccia pericolosa che porterà a far esplodere una enorme bomba, prima economica e poi sociale. Questo passaggio arriva dall’Europa: «L’Eba, l’autorità europea delle banche, potrebbe decidere di mettere fine al periodo di sospensione deciso per le rigide regole sugli accantonamenti chiesti alle banche che hanno prestiti in moratoria. Una fine di questa pausa metterebbe in difficoltà molte banche italiane, in particolare quelle più piccole e medie».

L’allarme arriva da Arturo Artom, imprenditore e fondatore del think tank Confapri. La data cruciale su cui tenere gli occhi sarà quella del prossimo 30 giugno. «Se l’Autorità non concederà un ulteriore sospensione sulla delicata normativa sugli accantonamenti così detta della “Forbearance”, vale a dire della tolleranza, allora dal 1° luglio inizierà uno tsunami che travolgerà prima il mondo economico e poi quello sociale – dice l’esperto -. Questo perché le banche saranno costrette ad accantonare tra il 7 e il 10% del valore del finanziamento e del mutuo concesso e si troveranno con enormi problemi di bilancio da risolvere.

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Pacco sospetto a casa di Bonaccini, sicurezza rafforzata

martedì, Aprile 6th, 2021

Nel primo pomeriggio di oggi due uomini hanno suonato nel Modenese all’abitazione del presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, consegnandogli un pacco di cartone con sopra un foglio con su scritto «Frode Covid», dicendogli, fra le altre cose, che gli ospedali sarebbero vuoti e che si toglie lavoro alle persone.

 Bonaccini ha immediatamente allertato i carabinieri, lasciando su loro consiglio il pacco fuori casa. I militari hanno avuto modo di verificare il contenuto non pericoloso: cartacce e pannolini sporchi. Adottate misure per rafforzare la sicurezza di Bonaccini e della sua famiglia.

 I Carabinieri, d’intesa con la Prefettura, la Questura e il Comando provinciale della Guardia di Finanza «hanno inteso adottare ogni misura utile alla sicurezza di Bonaccini e della sua famiglia».

LA STAMPA

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Libia, Vaticano e Ue: Draghi prepara la sua agenda estera

martedì, Aprile 6th, 2021

Ilario Lombardo

ROMA. Nel mondo della diplomazia, ricco di memoria e generoso di confronti, ricordano come anche il primo viaggio ufficiale di Matteo Renzi non fu nel cuore dell’Europa, ma in Nord Africa, in Tunisia. Ed è molto significativo, continuano a ripetere alla Farnesina, che Mario Draghi abbia scelto la sponda sud del Mediterraneo per il suo debutto in presenza sulla scena internazionale. In Libia il presidente del Consiglio inaugura l’agenda di politica estera che in queste settimane monopolizzate dall’emergenza vaccini è stata tenuta un po’ in disparte. I prossimi appuntamenti disegnano una mappa delle sue priorità. Dopo la Libia ci sarà a breve il Vaticano, un colloquio ufficiale con papa Francesco da tenersi entro la seconda metà di aprile che non potrà non tener conto delle ricadute sociali delle intense trattative sul piano per i fondi economici europei, da consegnare per la fine del mese.

Nella capitale libica Draghi è atteso questa mattina col ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che nel Paese è già stato due volte da quando, a metà marzo, si è insediato il governo di transizione di Abdul Hamid Dbeibeh. Sostenuto dall’Onu, incoraggiato dall’Italia, che ha subito sulla propria pelle questi anni di guerra e di indifferenza americana sul terreno, il nuovo esecutivo di unità nazionale ha l’obiettivo di portare la Libia, a fine dicembre, alle prime elezioni dopo il conflitto fratricida tra Fayez al-Sarraj e il generale Khalifa Haftar. La centralità italiana

A Draghi capita l’occasione di ricalibrare una centralità italiana nel perimetro di interessi convergenti per la ricostruzione. Il viaggio si risolverà in un pugno di ore, dopo il bilaterale e le probabili dichiarazioni congiunte. Sul tavolo appare certa la firma di un accordo di cooperazione sanitaria. Ma a fare da cornice al colloquio ci saranno altri temi fondamentali per i rapporti tra Italia e Libia. Dbeibah è un businessman, ai tempi di Gheddafi vicino alla famiglia del dittatore, un uomo pratico che però non nasconde ambizioni politiche. Sa bene che la diplomazia si costruisce soprattutto con gli affari.

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Facebook, i dati di 533 milioni di profili pubblicati online

martedì, Aprile 6th, 2021

di Martina Pennisi

I numeri di telefono e in alcuni casi nome e cognome, data di nascita e indirizzo di posta elettronica di circa 35 milioni di italiani iscritti a Facebook stanno circolando in Rete, gratuitamente, dopo essere stati pubblicati su un sito per hacker. Questi dati fanno parte di un più corposo database di 533 milioni profili di più di cento Paesi: l’Italia è fra i più colpiti, con un numero di persone coinvolte che corrisponde alla quasi totalità degli utenti del social network (negli Stati Uniti sono 32 milioni e nel Regno Unito 11).

A riportare la notizia, sabato scorso, l’esperto di sicurezza Alon Gal e il sito Business Insider. Altri esperti contattati dal Corriere hanno confermato la veridicità dei dati che sono riusciti a consultare e che risalirebbero al 2019.

Perché se parla adesso? Anzi, perché se ne riparla: un furto con le stesse caratteristiche è noto almeno dallo scorso gennaio, quando sull’app di messaggistica Telegram era possibile interrogare un bot per ottenere a pagamento il numero di telefono di un utente Facebook di cui si conosceva il codice identificativo (Facebook ID) e viceversa.

Dopo le nuove rivelazioni, è stato il colosso di Menlo Park stesso a dichiarare che si tratta «di dati e di un problema individuato e risolto nel 2019»: una vulnerabilità che permetteva a chiunque fosse in grado di realizzare un software ad hoc di setacciare il social network (scraping è il termine tecnico) alla ricerca dei numeri degli iscritti, che possono essere stati inseriti in fase di iscrizione o per questioni di sicurezza.

La novità, adesso, è che il database è disponibile gratis ed è «accessibile a chiunque abbia conoscenze tecniche di base. Non è un problema da poco ed è la conferma della quantità di informazioni in possesso di queste piattaforme e di quanto è difficile tenerle sotto controllo» spiega l’esperto di cybersicurezza Riccardo Meggiato. Il rischio maggiore, prosegue, è quello legato all’incrocio dei diversi database a disposizione dei malintenzionati: «Prendiamo l’Italia, dove negli ultimi mesi è stato colpito l’operatore Ho.mobile: combinando i dati, a quelli rubati a Facebook si può aggiungere anche l’indirizzo di casa».

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Partiti, la tregua d’aprile

martedì, Aprile 6th, 2021

di Paolo Mieli

Non è necessario essere immunologi o virologi per comprendere come l’arco di tempo che andrà dalla Pasqua appena trascorsa al primo maggio sarà il più delicato sul fronte della guerra al Covid. Lo fu l’anno passato. Lo sarà ancor di più adesso, pur se in condizioni diverse da quelle del 2020. Saranno giorni, quelli di aprile, in cui all’orizzonte si riuscirà a intravedere la «liberazione» e però sarà ancora troppo presto perché vengano adottati comportamenti più rilassati.

Perché? In tutta Europa la campagna vaccinale è stata resa assai più complessa dal pasticcio di AstraZeneca: un vaccino che è stato vietato in un primo tempo ai più anziani, successivamente ai più giovani. E che, anche a seguito di questa confusione, qualche Paese — a dispetto dei pur evidenti risultati di AstraZeneca in Gran Bretagna — ha addirittura smesso di somministrare. Come è noto, questo disordine ha prodotto un danno di grandi proporzioni anche per noi che lo abbiamo sospeso soltanto per due o tre giorni. Dal momento che, quando ne fu sconsigliata la somministrazione agli ultrasessantenni, per utilizzare le quantità già arrivate di quel siero immunizzante, fummo costretti a rivedere il piano iniziale, a sottrarre quelle dosi ai più anziani e a destinarle ai più giovani. Di qui — o comunque anche di qui — il caos che ha reso difficile la vaccinazione in massa degli ultraottantenni.

Adesso aprile dovrebbe essere il mese decisivo per rimetterci in carreggiata, per vaccinare ogni giorno le previste quattro o cinquecentomila persone e, di conseguenza, per veder diminuire di giorno in giorno il numero dei ricoverati nei reparti di terapia intensiva nonché quello dei morti. Poi, soltanto dopo, verrà il tempo della ripresa di una vita quasi normale.

Ma qualcosa verrà già riaperto prima del tempo. Il governo ha deciso di rendere immediatamente frequentabili le scuole ai bambini fino a dieci, undici anni. Decisione non facile poiché gran parte dei medici aveva definito prematura una scelta del genere. Il Consiglio dei ministri (e perciò i partiti della maggioranza) ha voluto ugualmente assumersi la responsabilità di una scelta non scontata. Ed è probabile che, se tra quindici giorni, ci saranno risultati sul fronte della lotta al contagio, potranno esser prese, ancor prima della fine di aprile, decisioni altrettanto difficili. Nelle aree geografiche che abbiano registrato tangibili successi nella lotta al virus, potrebbero essere riaperti anche gli istituti scolastici superiori con evidenti vantaggi per gli studenti tutti qualche mese prima della chiusura dell’anno scolastico. Un beneficio che a questo punto è unanimemente considerato prioritario. Anche rispetto alla ripresa dell’intera attività produttiva.

Questa premessa ci induce a rivolgere un appello a tutti i partiti — in particolare alla Lega di Matteo Salvini — perché sospendano per i prossimi venti, massimo trenta giorni, ogni disputa riferita direttamente o indirettamente al coronavirus. La menzione specifica di Salvini si deve al fatto che negli ultimi tempi il capo della Lega è parso credere che ci sia tra i suoi avversari qualcuno disposto, per ragioni ideologiche, a tenere l’Italia chiusa ad ogni costo. È probabile che, come il leader della Lega ha dichiarato su queste pagine a Marco Cremonesi, ci siano suoi nemici politici ammalati di «salvinite», cioè antagonisti che cercano una propria identità distinguendosi sempre e comunque da lui. Ma non ci sembra che questo riguardi la lotta al virus. Non è plausibile che qualcuno voglia tener serrata l’Italia intera per fargli dispetto.

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