Archive for Aprile 11th, 2021

Covid, il segnale da over 80 e sanitari: i vaccini invertono la curva

domenica, Aprile 11th, 2021

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Oltre mezzo milione di bambini e adolescenti contagiati, il sorpasso delle donne sugli uomini, la curva epidemiologica che ha iniziato a piegarsi grazie ai vaccini: a partire dalla seconda metà di gennaio si osserva un trend in diminuzione del numero di casi negli operatori sanitarie nelle persone con più di 80 anni, «verosimilmente ascrivibile alla campagna di vaccinazione in corso». In 35 pagine di grafici, mappe e tabelle la fotografia del virus in Italia, dall’inizio dell’epidemia fino al 7 aprile 2021. Il bollettino della Task force Covid-19 del Dipartimento malattie infettive e Servizio di informatica dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), presieduto da Silvio Brusaferro, racconta come è cambiato il virus, a che punto è la battaglia che ha sconvolto le nostre vite e quando ne usciremo. Dipende molto da noi. Preoccupati per la velocità delle varianti, gli esperti raccomandano prudenza: «È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».

L’ultimo capitolo fa il punto sul numero di prime e seconde dosi somministrate e certifica che il nostro Paese, per quanto in ritardo nella campagna iniziata il 27 dicembre, assiste a una prima importante inversione di tendenza. Tra gli operatori sanitari e le persone con più di 80 anni — le categorie che per prime hanno avuto accesso all’immunizzazione — la curva epidemiologica si piega verso il basso. I dati indicano la luce in fondo al tunnel e confermano la necessità di vaccinare prima gli anziani, che se contraggono il virus rischiano di perdere la vita. «Al 7 aprile sono state somministrate 3.091.831 dosi a operatori sanitari e sociosanitari, 509.714 dosi a personale non sanitario, 4.070.293 dosi a persone sopra gli 80 anni, 578.519 dosi a ospiti di strutture residenziali, 237.836 a personale delle forze armate, 1.084.052 a personale scolastico e 2.213.486 ad altri gruppi». Il 68% delle persone con più di 90 anni e il 66,2% della fascia 80-89 ha avuto almeno una dose. Uno dei dati più interessanti è quello che mostra come, dalla seconda metà di gennaio, la curva epidemica che riguarda i casi tra gli operatori sanitari abbia iniziato «visibilmente a calare» rispetto a quella della popolazione generale: effetto dei vaccini.

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«AstraZeneca viola il contratto»: la lettera-ultimatum dell’Europa

domenica, Aprile 11th, 2021

di Federico Fubini

«AstraZeneca viola il contratto»: la lettera-ultimatum dell'Europa

È un «preavviso scritto di una lite» che può diventare la madre di tutte le battaglie legali nate dalla pandemia. Ma soprattutto, è un ultimatum che sta scadendo. Per mano di Sandra Gallina, l’italiana che guida la direzione generale Salute e che ha negoziato i contratti sui vaccini,il 19 marzo la Commissione europea ha scritto ad AstraZeneca. Destinatari Iskra Reic, vicepresidente esecutiva per l’Europa e il deputy General Councel — l’avvocatessa aziendale — Mariam Koohdari. L’accusa di Bruxelles è precisa: «A seguito di un’analisi dettagliata di tutte le informazioni — si legge — siamo giunti alla conclusione che AstraZeneca ha violato e continua a violare le sue obbligazioni contrattuali sulla produzione e la fornitura delle 300 milioni di dosi iniziali per l’Europa».

Le implicazioni, poi, sono altrettanto nette: «Vi chiediamo formalmente e vi diamo preavviso di porre rimedio alle sostanziali violazioni contrattuali entro venti giorni da questa lettera». E ancora: «Vi diamo preavviso di recuperare senza ulteriori ritardi sull’arretrato nella produzione e consegna delle dosi e di mitigare qualunque danni causato». Anche perché — osserva sempre la lettera di Sandra Gallina da Bruxelles — «sottolineiamo che la sostanziale violazione dell’accordo di acquisto da parte della vostra azienda può portare a conseguenze drammatiche per la vita, la salute e la libertà di milioni di cittadini europei nella crisi Covid-19». Fra le righe, si profila già una richiesta di danni a AstraZeneca potenzialmente per cifre molto elevate. E poiché la missiva di Bruxelles (di cui è apparsa notizia per la prima volta su Les Echos in Francia) è stata inviata il 19 marzo, la situazione è chiara: l’ultimatum è scaduto due giorni fa senza che siano conosciute, al momento, reazioni da parte dell’azienda.

La requisitoria della Commissione è molto articolata, al punto da occupare sei pagine. Bruxelles sostiene che le violazioni sarebbero numerose: AstraZeneca avrebbe incassato un sostanziale anticipo in estate sulla base di impegni poi lasciati cadere (al punto che nel tardo autunno la Commissione si rifiutò di versare una seconda rata); avrebbe di fatto promesso le stesse dosi a più committenti pur garantendo il contrario nel contratto con la Commissione europea; e avrebbe incomprensibilmente tardato nella sua richiesta di autorizzazione del suo vaccino presso il regolatore europeo Ema.

Gallina contesta al gruppo anglo-svedese che non avrebbe neppure compiuto quel che nel contratto fra le due parti del 27 agosto scorso viene definitoil «best reasonable effort» (un impegno con la «massima diligenza ragionevolmente possibile») di rispettare il calendario di fornitura. Questo prevedeva fra 30 e 40 milioni di dosi entro la fine del 2020, fra 80 e 100 milioni nei primi tre mesi di quest’anno e il resto dei 300 milioni previsti entro la fine di giugno. Invece la «violazione degli obblighi» si estrinseca nel fatto che a fine marzo l’azienda aveva fornito solo 30,12 milioni di dosi, circa un quarto del previsto.

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