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Salvini: «Basta con chi dice no, anche senza Conte il governo va avanti»

domenica, Luglio 11th, 2021

di Cesare Zapperi

Salvini: «Basta con chi dice no, anche senza Conte il governo va avanti»

Segretario, è soddisfatto della riforma Cartabia o è un compromesso al ribasso come dicono i denigratori?
«Rispondo alla milanese — spiega il leader leghista Matteo Salvini — Piuttosto che niente, meglio piuttosto. È un passo avanti utile dopo mesi di nulla».

Ma la riforma Bonafede, ora corretta dal nuovo Guardasigilli, nel 2019 l’aveva votata anche lei. Si è pentito?
«La votammo con l’impegno a riformare entro un anno anche la giustizia civile e penale e a ridurre la durata dei processi. Conte e Bonafede non hanno mantenuto le promesse. E oggi ci sono oltre 5 milioni di processi in arretrato, con più di 200 magistrati fuori ruolo, cioè che non fanno il loro lavoro…».

Teme che il M5S faccia saltare il banco in Parlamento?
«Se hanno fatto confusione prima, figuriamoci dopo. Noi siamo la garanzia per Draghi e Cartabia. M5S e Pd creano solo problemi».

Giuseppe Conte si è detto contrario alla riforma. Draghi rischia la crisi?
«Io spero che vinca Draghi e che perdano Conte e Grillo».

Fra Conte e Grillo lei chi preferisce?
«Difficile scegliere. Conte farà di tutto per mandare a casa Draghi perché lo accusa di avergli rubato il posto. L’altro è felice per ogni impresa che chiude, figuriamoci…».

Se l’ex premier tenterà di far cadere il governo voi che farete?
«Cercheremo di impedirlo con ogni mezzo democratico. Ma sa cosa le dico? Facciano quel che credono, tanto il governo va avanti lo stesso».

E se non succedesse?
«Ai 5 Stelle, ma anche a Letta, dico chiaro che non si sta dentro il governo per dire no. Ci si sta per costruire. Se vogliono distinguersi o rompere, si accomodino».

Potrebbe essere Draghi a perdere la pazienza.
«Mi auguro proprio di no. Vorrebbe dire che oltre alla pazienza avrebbe perso la speranza di cambiare il Paese. Davanti a noi abbiamo un’occasione straordinaria che lascerà il segno per i prossimi vent’anni. Sarebbe un delitto sprecarla».

Voi avete promosso i referendum sulla giustizia pur di fronte alla riforma della ministra Cartabia. Non è una contraddizione?
«No, anzitutto perché le materie su cui chiediamo le firme non riguardano la riforma. E poi perché i referendum sono un binario che corre parallelo a quello del governo. Se non ci fosse, il Parlamento si fermerebbe».

Sta raccogliendo adesioni da ogni parte, anche da fronti opposti. Tutti insieme appassionatamente per far che?
«I referendum stanno intercettando una grande voglia di cambiamento. Già è affascinante che su questo tema lavorino insieme Lega e Partito radicale, ma bisogna riconoscere che Marco Pannella agitava questi problemi già negli anni Ottanta. Certo, sorprende anche me vedere firmare Staino e costituzionalisti di sinistra insieme ai giovani di Confindustria».

Ma visto che il fronte è così ampio e trasversale, non potevate provare a fare le riforme in Parlamento?
«No, perché lì il potere di interdizione dei 5 Stelle non ci avrebbe consentito di fare nulla. Nel Paese non esistono più, ma in Parlamento sono ancora il primo partito».

Ha firmato anche l’ex pm Luca Palamara, uno dei protagonisti di quel sistema marcio che vorreste cambiare. Avete accolto un pentito.
«Sono per la redenzione. Considero Palamara un figliol prodigo che ha capito che con certi metodi le toghe hanno guadagnato solo discredito. E mi fa piacere sapere che molti magistrati stanno firmando i nostri moduli».

Firmerà anche Renzi?
«Non lo vedo e non lo sento da tempo. Ma come hanno firmato Stefania e Bobo Craxi, ben venga anche lui».

State ragionando sul futuro del Quirinale?
«Di quello si parlerà nel 2022. Da Renzi mi dividono tante cose, ma se ci dà una mano sulla giustizia non mi scandalizzo».

Eppure, sul ddl Zan andate d’amore e d’accordo.
«Entrambi ascoltiamo il Santo Padre. E siamo d’accordo sul tentativo di evitare un inutile scontro. In fondo si tratta di modificare tre articoli. Non c’è altro».

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Coronavirus, Locatelli: «La curva risale, completare al più presto le vaccinazioni»

domenica, Luglio 11th, 2021

di Margherita De Bac

Coronavirus, Locatelli: «La curva risale, completare al più presto le vaccinazioni»

Franco Locatelli, coordinatore del comitato tecnico scientifico, ricominciamo?

«Che la curva dei contagi in Europa sia tornata a risalire è ormai un evidente dato di fatto. In alcuni Paesi, come Regno Unito, Spagna e Portogallo in maniera decisamente marcata, al punto da far considerare o, addirittura, in alcune nazioni di adottare, misure più rigide per i passeggeri in arrivo da quei Paesi (qui leggi la situazione in Europa)».

E l’Italia?

«Il fenomeno è, al momento, molto più contenuto. Questo incremento nei contagi è dovuto in larga parte alla progressiva dominanza della variante delta che per la sua contagiosità, stimata essere di circa il 60% superiore a quella della variante alfa, è passata rapidamente da pochi punti percentuali a valori del 50-60% in alcune regioni».

Solo colpa del ceppo mutante?

«Qualche leggerezza di troppo, come gli episodi di Codogno e di Manfredonia, ha pure contribuito. Non è il caso di creare allarmismi, in quanto i dati su decessi e ricoveri in terapia intensiva sono molto più confortanti grazie alle vaccinazioni. E quest’ultima osservazione deve essere un ulteriore incentivo per completare in fretta il percorso dell’immunizzazione nelle fasce d’età oltre i 60 anni».

Vaccinazioni agli adolescenti, troppo poche?

«Le agenzie regolatorie, straordinariamente attente e orientate su scelte stringenti, hanno approvato il vaccino di Pfizer-BioNTech a partire dal compimento dei 12 anni, ciò significando che il profilo di sicurezza è stato largamente valutato e dimostrato. Per quanto pertiene i casi di miocardite e pericardite (infiammazione del muscolo cardiaco) le segnalazioni sono molto rare. Gli esperti hanno ritenuto “possibile” un legame con i vaccini a Rna suggerendo di includerli come possibili effetti collaterali».

Da pediatra cosa dice?

«Oltre a essere estremamente rari, la maggior parte dei casi sono lievi e spesso si risolvono da soli. La miocardite e la pericardite sono molto più comuni se si contrae Covid-19 e, quindi, i benefici derivanti dai vaccini anche nella fascia adolescenziale superano di gran lunga gli assai minimi rischi. Non ho dubbi nel raccomandare la vaccinazione anche in questa fascia di età».

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