Archive for Luglio 23rd, 2021

Gelmini: «Il Green pass serve per evitare un nuovo coprifuoco, le regioni rischiavano subito la zona gialla»

venerdì, Luglio 23rd, 2021

di Monica Guerzoni

La ministra per gli affari regionali e le autonomie: «Sulla necessità di vaccinarsi sono in disaccordo con Salvini. Ma l’asse con la Lega non si rompe e nessuno esce sconfitto»

Spronare i giovani a non vaccinarsi è «un appello a morire», Mario Draghi lo ha detto con durezza in conferenza stampa. E Mariastella Gelmini, responsabile degli Affari regionali, non la pensa diversamente dal premier.

Ministra, la imbarazza la posizione di Salvini?
«Penso che dovremmo aver fiducia nella scienza e vaccinarci tutti, compresi i giovani. Forza Italia ha ampiamente espresso la sua linea favorevole ai vaccini e al green pass».

Ministra, la imbarazza la posizione di Salvini?
«Penso che dovremmo aver fiducia nella scienza e vaccinarci tutti, compresi i giovani. Forza Italia ha ampiamente espresso la sua linea favorevole ai vaccini e al green pass».

Il leader della Lega ha anche affermato che il green pass «toglie diritto alla vita a 30 milioni di italiani». Condivide?
«No, non è così. Agli oltre 36 milioni di italiani che hanno ricevuto almeno una dose e quindi possono avere già il green pass vanno aggiunti i guariti. Se poi consideriamo che ci sono circa 7 milioni di bambini sotto i 12 anni, i numeri si riducono di molto. Il green pass serve a scongiurare nuove chiusure, a evitare il coprifuoco, ad aumentare la capienza all’aperto di stadi e impianti sportivi. E grazie al pass i vaccinati aumenteranno».

E chi non può o non vuole vaccinarsi?
«I tamponi saranno a prezzo calmierato per i giovani, per chi non può vaccinarsi. D’altronde la variante Delta imperversa e rischiamo grosso se le persone che ancora non l’hanno fatto non si convincono a vaccinarsi».

Salvini questa volta ha perso e si rompe l’asse FI-Lega sul Covid?
«Ma no, non si rompe niente e nessuno ha perso. La Lega ha sostenuto la ragionevolezza delle richieste delle regioni, che in buona parte sono state accolte. Al bar, nei servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti, sui mezzi di trasporto non c’è bisogno di green pass. È un buon punto di mediazione anche quello raggiunto sui parametri. Non possiamo sottovalutare che senza questo decreto ci saremmo trovati con regioni di nuovo in giallo già da lunedì prossimo. E questo sì, in piena stagione turistica, sarebbe stato un problema enorme».

Lo scontro politico vi ha costretti ad allentare i nuovi parametri?
«Il governo ha accolto l’impostazione avanzata dalla conferenza, di non basarsi più solo sull’incidenza. È cambiato il quadro epidemiologico, i contagi sono per lo più tra i giovani e quindi si è passati alla combinazione dei tassi di occupazione in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Le regioni chiedevano una percentuale più alta, i tecnici più bassa. Si è trovata una mediazione equilibrata. E l’estensione del green pass, come avevano richiesto le regioni, entrerà in vigore solo fra quindici giorni».

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Green pass obbligatorio in Italia dal 6 agosto, tutte le novità del decreto approvato dal governo

venerdì, Luglio 23rd, 2021

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Dai ristoranti al tempo libero, dalle attività sportive ai trasporti; dai vaccini e tamponi alle discoteche. Ecco le nuove regole approvate dal Consiglio dei ministri

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Il green pass deve essere mostrato da tutti i cittadini di età superiore ai 12 anni. Sono esentati «i soggetti che hanno idonea certificazione medica». Il decreto stabilisce che in zona bianca è valido il green pass ottenuto dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino e ha una validità di 9 mesi. Nelle zone gialla, arancione e rossa il green pass ottenuto dopo la prima dose è valido per accedere a tutti «i servizi e le attività consentiti e alle condizioni previste per le singole zone». Ottiene il green pass chi ha ricevuto la prima dose di vaccino, oppure ha un certificato di guarigione nei precedenti sei mesi, oppure ha effettuato un test molecolare o antigenico o salivare nelle 48 ore precedenti e ha avuto esito negativo. Per ottenere e scaricare il green pass bisogna aver ricevuto un sms con il codice authcode che dovrà essere inserito sulla pagina Internet dgc.gov.it oppure sulla app Immuni. Sulla app IO, invece, compare direttamente. Il decreto stabilisce che «possono essere utilizzate le certificazioni rilasciate in formato cartaceo». Nel decreto è stato anche previsto che ci possano essere agevolazioni di tipo economico per l’effettuazione dei tamponi. L’articolo 5 del provvedimento stabilisce infatti che «il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure contro il Covid-19 definisce d’intesa con il ministro della Salute un protocollo d’intesa con le farmacie e con le altre strutture sanitarie al fine di assicurare fino al 30 settembre 2021 la somministrazione di test antigenici rapidi a prezzi contenuti che tengano conto dei costi di acquisto».

Nuovi parametri

Il decreto cambia i parametri per il passaggio tra le varie fasce di rischio. Per rimanere in zona bianca «l’incidenza settimanale dei contagi deve essere inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive. Se l’incidenza è superiore a 50 casi, il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 non deve superare il 15% e quello in terapia intensiva il 10%». Per rimanere in zona gialla «l’incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 casi ogni 100.000 e inferiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti. Se l’incidenza è superiore a 150 casi, il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 non deve superare il 30 % e quello dei posti letto in terapia intensiva il 20 %». Per rimanere in zona arancione «l’incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti, a meno che non ci siano le condizioni dell’occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva delle altre zone». Si passa in zona rossa se «l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti e il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è superiore al 40 % e quello in terapia intensiva è superiore al 30%». I dati devono essere comunicati dalle Regioni «entro cinque giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. La comunicazione può essere aggiornata con cadenza mensile sulla base di posti letto aggiuntivi, che non incidano su quelli già esistenti e destinati ad altre attività».

Poteri e procedure

Il governo ha deciso di prorogare fino al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza che era stato decretato il 31 gennaio 2020, all’inizio dell’epidemia da Covid-19. Con l’aumento dei contagi dovuti alla variante Delta, la scelta è stata fatta per poter agire con procedure più snelle in tutti i settori che necessitano di interventi d’urgenza per il contrasto della pandemia, in particolare per l’emissione delle ordinanze relative al completamento della campagna vaccinale, il ritorno a scuola degli studenti e del personale previsto a settembre, lo svolgimento delle elezioni amministrative ad ottobre. Lo stato d’emergenza consente, sia ai dipendenti pubblici sia a quelli privati, di ricorrere allo smart working. Quando si tornerà alla situazione ordinaria, le norme che lo regolano dovranno essere riviste. La scelta di far lavorare i dipendenti da casa si è resa obbligatoria nel momento di massima criticità della pandemia per limitare i contatti tra le persone, garantire il distanziamento sociale e limitare i contagi da Covid-19. Consente anche ai presidenti di Regione di firmare ordinanze che però possono contenere soltanto misure più restrittive di quelle previste dal governo. Con la dichiarazione dello stato di emergenza è stata istituita la «cabina di regia» alla quale partecipano i governatori proprio per seguire una linea comune, sia pur differenziata a seconda dell’andamento della curva epidemiologica nelle diverse aree, ma soprattutto per esaminare con l’esecutivo i provvedimenti da adottare a livello nazionale.

Trasporti e occupazione

Per viaggiare in Italia al momento non sarà necessario esibire il green pass. Su treni, aerei e navi il governo ha deciso di rinviare l’entrata in vigore dell’obbligo di esibire la certificazione verde. Rimangono dunque le regole già previste che impongono il distanziamento per chi non è convivente sia per i posti a sedere, sia quando si sta in piedi. Obbligatorio anche indossare la mascherina per tutta la durata del viaggio. Si viaggia con capienza al 50 % sui treni anche se Italo ha già dotato i propri convogli dei filtri Hepa (High Efficiency Particulate Air filter) che «consentono il ricambio d’aria completo ogni 3 minuti in tutte le carrozze e flusso d’aerazione verticale». Si tratta del sistema già utilizzato da tutti gli aerei che per questo hanno sempre viaggiato a capienza completa. Rimane la capienza all’80 per cento sul trasporto pubblico — autobus, tram e metropolitane — dove è obbligatorio mantenere il distanziamento e indossare la mascherina. Le nuove regole per i trasporti saranno inserite in un decreto che sarà messo a punto la prossima settimana. Rimane infatti aperta all’interno del governo la discussione su eventuali obblighi vaccinali per il personale della scuola e per i lavoratori dipendenti. I presidi hanno chiesto al governo di prevedere l’obbligo vaccinale per i docenti e Confindustria ipotizza la stessa imposizione per i lavoratori che in caso di rifiuto potrebbero essere trasferiti oppure sospesi anche nella retribuzione.

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