Archive for Luglio, 2021

Daniele Franco: «Prematura in Europa una stretta di bilancio ora, ma i debiti dovranno scendere»

giovedì, Luglio 1st, 2021

di Federico Fubini

Tra una settimana a Venezia, Daniele Franco sarà il presidente di una riunione del G20 Finanze decisiva per un accordo globale sulla tassazione delle multinazionali. In questa veste, il ministro dell’Economia ha risposto alle domande del «Corriere» e di un gruppo ristretto di quotidiani europei sui negoziati in corso.

Pensa che il G20 possa raggiungere un accordo complessivo sulla tassazione minima internazionale a carico delle grandi aziende? Vede ostacoli importanti?

«L’accordo si basa su due pilastri. In primo luogo, c’è la questione della riallocazione dei profitti; poi quella della tassazione minima a livello globale. Raggiungere un accordo su entrambi sarebbe della massima importanza. Ci permetterebbe di costruire un sistema fiscale capace di affrontare le conseguenze negative della globalizzazione e della digitalizzazione. Le nuove regole aiuterebbero i governi a combattere l’erosione delle basi imponibili e il profit shifting (il trasferimento dei profitti verso giurisdizioni con aliquote effettive bassissime, ndr). Vedo l’opportunità concreta di raggiungere un accordo sugli elementi fondamentali dei due pilastri a Venezia».

Il clima internazionale a suo avviso spinge verso un’intesa?

«Il clima è cambiato. L’aria che si respira nel G7 e nel G20 segnala una forte consapevolezza che i regimi nazionali sono ormai inadeguati per la tassazione dei profitti delle grandi imprese che operano su scala multinazionale, sfruttando le leve della globalizzazione e della digitalizzazione. Solo un assetto internazionale condiviso consentirà di tassare queste società in modo equo ed efficace».

La Cina sta resistendo nel G20, forse perché cerca di proteggere le proprie zone economiche speciali e le operazioni delle sue Big Tech nei paradisi fiscali. Senza Pechino, si può raggiungere un accordo al G20?

«Il dialogo con la Cina è amichevole. Venerdì ho avuto una lunga telefonata con il ministro delle Finanze Liu Kun e la Cina è impegnata a continuare il dialogo. Le indicazioni sono positive, sono stati fatti progressi significativi a livello tecnico, anche se c’è ancora molto lavoro da fare. Tutti i paesi, compresa la Cina, sono consapevoli che un accordo globale ora è possibile e che è un’opportunità che nessuno dovrebbe perdere. Credo che nessun paese voglia essere quello che blocca un accordo mondiale. La Cina ha mostrato un approccio costruttivo e aperto e sono fiducioso che troveremo una soluzione».

Come funzionerebbe l’accordo nella pratica? A proposito, si sente dire che Amazon per qualche motivo sarebbe esente.

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Grillo-Conte, lo scontro spacca il M5S. L’ex premier: «Il mio progetto va avanti»

giovedì, Luglio 1st, 2021

di Claudio Bozza

«Questo progetto politico evidentemente non lo voglio tenere nel cassetto, perché non può essere la contrarietà di una singola persona a fermare questa proposta politica che ritengo ambiziosa e utile anche per il paese». Le parole di Giuseppe Conte, al termine di una giornata con scontri fratricidi nel Movimento, confermano quello che era nell’aria da giorni: l’ex premier è pronto ad avviare una scissione dai 5 Stelle per fondare un partito tutto suo.

Il sipario cala a tarda sera, quando Conte ribatte al video in cui il fondatore Beppe Grillolo ha accusato di avere una «visione seicentesca» per i nuovi Cinque stelle. Mentre il garante replica all’accusa di «essere un padre padrone»: semmai sono «un papà con il cuore in mano». E poi, aggiunge il comico sceso in politica: «Il Movimento cambia e doveva cambiare con Conte, forse era la persona più adatta e forse, magari, non lo è. Stiamo uniti se possiamo e se poi qualcuno vuol fare una scelta diversa la farà in tutta coscienza». È la presa d’atto di Grillo, pur moderando un po’ i termini, forse per tentare di contenere le perdite degli eletti verso la nuova creatura contiana. Tutto mentre l’ex premier avverte: «Ho agito sempre in trasparenza. Sono pronto a pubblicare lo scambio di mail con Grillo, se lui mi autorizza».

E se da un lato si apre la strada per nascita della nuova creatura politica di Conte, è invece assai impervia la strada per la rifondazione del M5S con il vecchio armamentario. Grillo ha infatti intimato al capo politico «reggente» Vito Crimi di «autorizzare entro 24 ore» Rousseau ad avviare le procedure per il trattamento dei dati necessari a fare le votazioni per decretare il nuovo assetto dei Cinque stelle. In caso contrario, rincara il garante, «sarai ritenuto direttamente e personalmente responsabile per ogni conseguenza dannosa dovesse occorrere al Movimento ». Grillo e Casaleggio sanno di avere dalla loro la delibera del Garante della Privacy che li autorizza e anche lo Statuto del Movimento. Ma non hanno messo in conto la reazione durissima di Crimi. Quest’ultimo minaccia le dimissioni dal Comitato di garanzia ed anche la sua permanenza nello stesso M5S. E come lui anche gli altri componenti, Giancarlo Cancelleri e Roberta Lombardi, minacciano di fare lo stesso.

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