Archive for Luglio 17th, 2021

Licenziamenti, l’onda degli scioperi. Bankitalia: più assunti che posti persi

sabato, Luglio 17th, 2021

PAOLO BARONI

Contro i licenziamenti e le delocalizzazioni partono gli scioperi. Per i sindacati dei metalmeccanici le vicende della Gianetti ruote e della Gkn, per non dire della Whirlpool di Napoli, sono più che campanelli d’allarme, ma segnalano un problema serio. Anche se Bankitalia sostiene il contrario perché, stando a via Nazionale, «con la ripresa le nuove assunzioni compenseranno lo sblocco dei licenziamenti». «Occorre mobilitarsi – annunciano invece Fiom, Fim e Uilm – e chiedere al governo di intervenire presso la Confindustria per bloccare i licenziamenti, rispettare l’avviso comune sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali, dare soluzioni alle crisi aperte, aprire con il sindacato tavoli di confronto nei principali settori industriali a partire dall’automotive, dalla siderurgia, dall’elettrodomestico. Scioperiamo – scrivono i tre sindacati – per dire no ai licenziamenti, riformare gli ammortizzatori sociali e difendere l’occupazione».

Proteste e assemblee

A partire da lunedì sono previste due ore di sciopero al livello nazionale che verranno utilizzate per organizzare sino a fine mese assemblee in tutte le aziende metalmeccaniche. Sempre lunedì 19 è in programma a Firenze uno sciopero generale metropolitano di 4 ore, con manifestazione in piazza Santa Croce, in difesa dei 422 lavoratori che la Gkn di Campi Bisenzio ha deciso di licenziare via mail. Sono invece 8 le ore di sciopero proclamate in tutto il gruppo Whirlpool per il 22 luglio quando è prevista una manifestazione nazionale a Roma. In questo caso in ballo ci sono 327 posti di lavoro destinati ad essere cancellati entro settembre, coi sindacati che contestano «l’arroganza dell’azienda che ha aperto le procedure di licenziamento in barba alle richieste di sindacati e governo di utilizzare prima le 13 settimane di cassa integrazione previste dall’intesa sottoscritta da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria con il governo». Le due ore di sciopero indette a livello nazionale, spiega il segretario generale della Uilm Rocco Palombella, sono il «primo passo verso una inevitabile mobilitazione generale». «Come era prevedibile – aggiunge – quello che abbiamo denunciato nei mesi scorsi purtroppo si sta verificando: chiusure di aziende e la conseguente ondata di licenziamenti. Il governo non ci ha ascoltato, cedendo al ricatto di Confindustria. È stato sbagliato sbloccare i licenziamenti ai primi segnali di ripresa e in pochi giorni sono già state avviate procedure di licenziamento per 1.500 lavoratori. Questo è un comportamento di inaudita gravità che ci fa toccare con mano quanto il nostro sistema industriale, in mano a fondi di investimento, sia estremamente a rischio».

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Davigo indagato per rivelazione di segreto d’ufficio sul caso dei verbali di Amara

sabato, Luglio 17th, 2021

di Luigi Ferrarella

Nel 2020 il pm Paolo Storati consegnò a Davigo i verbali di Pietro Amara sulla «loggia Ungheria», e Davigo ne parlò al Csm: ora è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. I pm hanno sentito il vicepresidente del Csm Ermini e sette consiglieri come persone informate sui fatti

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Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, almeno sette componenti del Csm (i consiglieri laici Fulvio Gigliotti e Stefano Cavanna, i togati Giuseppe Cascini, Giuseppe Marra, Ilaria Pepe, Nino Di Matteo, Sebastiano Ardita), e il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, sono stati interrogati a Roma come persone informate sui fatti — non adesso ma quasi un mese fa, in gran segreto in una caserma dei carabinieri — nell’inchiesta della Procura di Brescia che, per l’ipotesi di rivelazione di segreto d’ufficio sui verbali milanesi di Piero Amara nell’aprile 2020, ora si capisce stia dunque indagando non solo il pm milanese Paolo Storari, ma anche Piercamillo Davigo, consigliere Csm sino al pensionamento nell’ottobre 2020, ex pm di Mani pulite e giudice di Cassazione.

A Davigo nell’aprile 2020 il pm Storari consegnò (in formato word non firmato) i verbali segreti che da dicembre 2019 a gennaio 2020 il plurindagato Amara, ex avvocato esterno Eni, aveva reso (appunto a Storari e al procuratore aggiunto Laura Pedio) su un’asserita associazione segreta, denominata «Ungheria» e condizionante toghe e alti burocrati dello Stato: controverse dichiarazioni che per Storari andavano chiarite rapidamente, anziché a suo avviso relegate in un limbo di immobilismo investigativo dai vertici della Procura.

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Perché la Delta è così contagiosa: carica virale 1.000 volte superiore e tempo di incubazione ridotto

sabato, Luglio 17th, 2021

di Silvia Turin

Uno studio cinese spiega i meccanismi alla base del vantaggio «competitivo» della variante rispetto agli altri ceppi. La Delta è più contagiosa durante la fase iniziale dell’infezione: si replica molto di più e prima

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Perché la variante Delta sta così rapidamente «conquistando» tutto il mondo? È più trasmissibile, nell’ordine del 40-60% rispetto alla Alfa, ma — per la prima volta — uno studio fa luce anche su quale meccanismo possa essere alla base di questa contagiosità formidabile e che cosa significhi rispetto al rischio che corriamo di prenderci il virus.

Analisi del primo focolaio Delta in Cina

I ricercatori cinesi del Centro provinciale di Guangdong per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno esaminato in modo rigoroso tutti i dati relativi al primo focolaio di Delta in Cina e hanno scoperto che la Delta può riprodursi più rapidamente (le persone si infettano prima) e le cariche virali rilevate sono almeno 1.000 volte superiori a quelle delle altre varianti. Che cosa significa in concreto? Angela Rasmussen, ricercatrice presso l’Organizzazione per i vaccini e le malattie infettive dell’Università del Saskatchewan, spiega su Twitter: «Il periodo di incubazione della Delta è ridotto rispetto ai virus precedenti. Inoltre, le persone infette stanno diffondendo “una tonnellata di virus in più” rispetto alle varianti precedenti. Questo spiega certamente la maggiore trasmissibilità. Se le persone emettono 1.000 volte più virus, la probabilità che un contatto stretto sia esposto a una dose infettiva è molto più alta. Se le persone diventano contagiose più rapidamente dopo l’esposizione possono avere maggiori opportunità di infettare gli altri».

Giorni di incubazione ridotti

Lo studio, pubblicato su Virological, è partito dalla prima infezione locale della variante Delta nella Cina continentale riconosciuta il 21 maggio 2021. Dal primo caso indice all’ultimo segnalato il 18 giugno 2021, sono state identificate un totale di 167 infezioni locali. Il set di dati dei soggetti in quarantena ha permesso agli scienziati di determinare l’intervallo di tempo tra l’esposizione e il raggiungimento della carica virale rilevabile mediante PCR (tampone molecolare, ndr) nei soggetti infetti; il test veniva eseguito ogni giorno. I ricercatori hanno osservato che la positività era rilevabile in media dopo 4 giorni (IQR 3-5) dall’esposizione nell’epidemia del 2021 rispetto ai 6 di media (IQR 5-8) del ceppo del 2020. In pratica il periodo di «incubazione» dura meno.

Carica virale almeno 1.000 volte più alta da subito

Rispetto ai ceppi del 2020, le cariche virali relative nelle infezioni della variante Delta erano 1.260 volte superiori il giorno in cui i virus sono stati rilevati per la prima volta. Al primo rilevamento, l’80% dei campioni Delta presentava questo valore elevato, mentre all’inizio della pandemia era del 19%. «Questi dati evidenziano che la variante Delta potrebbe essere più contagiosa durante la fase iniziale dell’infezione», scrivono i ricercatori cinesi.

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