Archive for Luglio 19th, 2021

Serve un obbligo per tornare liberi

lunedì, Luglio 19th, 2021

Michela Marzano

Proviamo a ragionare insieme sull’obbligo vaccinale. Un passo dopo l’altro. Senza salti logici e senza argomenti di autorità. Non basta d’altronde appellarsi a qualche grande filosofo o trincerarsi dietro alcune citazioni – saltando magari allegramente da Cicerone a John Stuart Mill o da Aristotele a Spinoza – per avere ragione. Spesso, per mostrare a qualcun altro che ha torto, è sufficiente individuare lo scopo che ci si prefigge, e provare a capire come lo si possa raggiungere nel miglior modo. Tanto più che sullo scopo da raggiungere sembra esserci unanimità: credo che non esista nessuno che non desideri tornare il più velocemente possibile alla normalità, ossia alla possibilità di andare al cinema, al ristorante, al bar, a spasso con gli amici, a una festa, in vacanza, a scuola e via di seguito, senza doversi porre il problema della capienza di un locale, dell’affollamento di un autobus o di un treno, dei gesti barriera, della mascherina, dei baci o degli abbracci. Una vita libera, quindi. Anche se, quando si parla di libertà umana, si parla sempre di libertà condizionata, visto che siamo esseri limitati e non onnipotenti e che, avendo un corpo, siamo sottomessi alle leggi della gravitazione, non possiamo cancellare la temporalità, e tutto ciò che diciamo o facciamo ha delle conseguenze non solo sulla nostra esistenza, ma anche sull’esistenza altrui.

Ma se lo scopo unanime è quello di tornare il più rapidamente possibile alla normalità, allora la questione che si pone riguarda il come e non il perché. Il che semplifica ulteriormente il problema, anche semplicemente perché i veri dilemmi riguardano per lo più le finalità e le giustificazioni dei nostri comportamenti: si può non concordare sul fatto che il valore cardine della vita sia l’uguaglianza oppure la libertà, ma quando si è d’accordo sul fatto che si debba perseguire l’uguaglianza, poi ci si accorda abbastanza facilmente anche sui mezzi più consoni da utilizzare. Si può litigare sul valore della vita – e considerare che la persona non abbia mai un prezzo ma sempre e solo una dignità, oppure credere che anche l’essere umano, come qualunque altro oggetto, possa essere strumentalizzato al fine di massimizzare il proprio interesse – ma, una volta deciso che, ad esempio, la dignità prevale sull’utilità, resta solo da stabilire con quali mezzi la si salvaguardi meglio. Ecco perché, quando si affronta il tema dell’obbligo vaccinale, è stupido scannarsi evocando la libertà o la dittatura. Oggi, non sono in ballo né la libertà né la dittatura, ma semplicemente il “come” tornare il più rapidamente possibile alla normalità. Sapendo che c’è un parametro che sfugge al nostro controllo, ossia il virus. Che continua a circolare e a mutare indipendentemente da noi. Un virus, tra l’altro, del quale ancora non si conosce tutto e le cui conseguenze a lungo termine, per chi ne è stato contagiato, sfuggono anche ai più grandi virologi. A differenza di un anno fa, però, c’è il vaccino. E i dati mostrano che chiunque abbia completato il ciclo vaccinale è molto più protetto di chi non si vaccina. Basta leggere le statistiche dei ricoveri e dei morti per avere accesso a questi dati, che non sono quindi il frutto di ipotesi campate in aria, ma una lettura neutra del reale. E quindi? Quindi, anche se il virus continua a fare il proprio lavoro – ossia continua a mutare per diffondersi –, ora esiste un modo per ostacolarne la diffusione: vaccinarsi.

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Conte al confronto con Draghi. Sul tavolo anche il voto di fiducia

lunedì, Luglio 19th, 2021

di Francesco Verderami

Il leader del Movimento oggi a Palazzo Chigi. Le (forti) distanze sulla giustizia

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Draghi nelle trattative cerca di ridurre un passo alla volta le distanze dall’interlocutore, anche quello più lontano, se del caso sfruttando una battuta. Conte nei colloqui invece è avvolgente e convenevole, spesso prolisso, così da prendere anche per stanchezza chi gli sta davanti. Insomma oggi la forma sarà salva, ma nella sostanza il faccia tra il premier e l’ex premier si preannuncia un muro contro muretto. D’altronde lo stesso leader del M5S riconosce una certa disparità nei rapporti di forza politici, se è vero che alla vigilia ha definito il faccia a faccia come una sorta di duello «tra Davide e Golia». Da una parte Conte, deciso a rappresentare con parole «schiette» l’agenda del Movimento che non vuol vedere cancellate le sue riforme. Dall’altra Draghi, che considera un atto dovuto ricevere il capo di un partito della sua maggioranza e già immagina il tenore revanscista del discorso.

Sbrigate le formalità, arriverà il momento di decidere le regole d’ingaggio. E i due sulla giustizia hanno già deciso. Nel senso che l’ex premier giudica il testo della Cartabia più o meno un colpo di spugna, visto che «centocinquantamila processi rischiano di svanire nel nulla». Mentre il premier la pensa esattamente al contrario, ma si limiterà a prendere atto di quanto ascoltato perché ritiene che il modo migliore per portare a casa il provvedimento sia restare fermi: ha dalla sua il deliberato del Consiglio, dove i ministri del M5S hanno votato l’impianto proposto dalla Guardasigilli. E chissà se farà notare all’ospite che, criticando la riforma, di fatto sta sfiduciando i suoi rappresentanti al governo.

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Perché i vaccinati positivi devono fare la quarantena? Quanto sono contagiosi per gli altri?

lunedì, Luglio 19th, 2021

di Silvia Turin

Il punto sugli studi e le regole con l’avanzata della variante Delta. L’infettività dipende dalla carica virale: essere completamente vaccinati la abbassa e ci rende meno contagiosi

Boris Johnson è stato «costretto» all’isolamento proprio alla vigilia della fine di tutte le restrizioni in Inghilterra: il primo ministro è stato infatti raggiunto dall’avviso di obbligo di quarantena a causa di una riunione avuta venerdì con il ministro della Sanità, Sajid Javid, risultato positivo al coronavirus pur essendo completamente vaccinato, come d’altronde lo è Boris Johnson. In Gran Bretagna la quarantena scatta se si viene «segnalati» dalla app di tracciamento del Covid e attualmente oltre mezzo milione di cittadini comuni in tutta l’Inghilterra è costretto a isolarsi perché ha avuto contatti con persone contagiate.

Ha senso isolarsi dopo un contatto a rischio per una persona completamente vaccinata?
«Non ha senso con le varianti precedenti, perché i vaccini proteggono anche dall’infezione. Con la variante Delta il rischio di infettarsi è più alto, tuttavia il virus si replica meno proprio perché c’è il vaccino, infatti le persone che si sono vaccinate o non sviluppano sintomi o fanno una forma lievissima di malattia, proprio perché hanno una bassa carica virale e quindi, nella stragrande maggioranza dei casi, sono anche non contagiose», spiega l’immunologa Antonella Viola.

Qual è l’orientamento rispetto alla quarantena in Usa ed Europa?
«I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) Usa sono stati i primi a dire che le persone vaccinate non sarebbero state testate, non sarebbero andate in quarantena e potevano non usare la mascherina. In Europa la comunicazione non è stata così chiara e ogni Paese ha fatto da solo. In Italia c’è ancora l’obbligo di quarantena, che però non è possibile pensare di mantenere nel tempo», dice Viola.

C’è una differenza di rischio con chi avesse fatto solo una dose?
Ci sono dati da Israele che dicono che già una dose fa abbassare la carica virale: nei vaccinati positivi è stata misurata una riduzione fino a 4 volte (per le infezioni che si sono verificate 12-28 giorni dopo la prima dose). «Le cariche virali ridotte suggeriscono una minore infettività, però per prudenza, quando diciamo che non è necessario fare la quarantena, ci riferiamo a soggetti completamente vaccinati» , specifica l’immunologa.

Un vaccinato positivo quanto è contagioso per gli altri?
Ci sono una serie di studi che hanno analizzato la variante Alfa e hanno dimostrato che le possibilità che un vaccinato possa contagiare sono bassissime. Con la variante Delta non ci sono ancora dati pubblicati, ma sono in corso gli studi. Anthony Fauci, il consulente medico della Casa Bianca, ha dichiarato essere «un’ipotesi ragionevole» che le persone completamente vaccinate positive abbiano «molto meno» virus nelle vie aeree rispetto alle persone non vaccinate con infezioni asintomatiche. «Quello che vediamo è che le persone vaccinate non si infettano allo stesso modo e nella gran parte dei casi non hanno sintomi. Questo significa che la carica virale è bassa e hanno una possibilità inferiore di contagiare gli altri». La pecca di questo tipo di studi è che una persona vaccinata sarà testata molto meno e, se anche fosse positiva sarebbe facilmente asintomatica e quindi, ancora una volta, sottoposta meno a tamponi.

Può dipendere anche dal tipo di vaccino con cui sono stato immunizzato?
«Sì, è possibile che ci siano dei vaccini che abbiano una maggiore capacità di offrire immunità neutralizzante nelle vie aeree e quindi di bloccare meglio la replicazione virale», osserva l’esperta.

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Variante Delta in Italia, il dossier del Cts al governo per fermarla: green pass dopo la seconda dose e più vaccini

lunedì, Luglio 19th, 2021

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Il piano del Comitato tecnico scientifico: green pass solo dopo due dosi, potenziare la campagna di vaccinazione per gli over 60 cercando chi non si è immunizzato attraverso il sistema sanitario nazionale. Il tasso di positività domenica ha sfiorato il 2%

Rilasciare il green pass soltanto dopo il completamento del ciclo vaccinale e potenziare la campagna — soprattutto per gli over 60 — anche identificando attraverso il sistema sanitario nazionale chi non ha ancora ricevuto l’immunizzazione.

Sono questi i punti strategici del documento che il Comitato tecnico-scientifico consegnerà al governo nelle prossime ore, in vista dell’approvazione del decreto che renderà obbligatoria la certificazione verde per accedere in tutti i luoghi a rischio assembramento.

Allarme per la Delta

Il verbale messo a punto dopo la riunione di venerdì scorso, che ha esaminato il monitoraggio settimanale, contiene «l’allerta per l’evidente incremento dei casi dovuti alla variante Delta, connotata da maggior contagiosità e capacità d’indurre manifestazioni anche gravi o fatali in soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose di vaccino» e suggerisce tutte le possibili soluzioni proprio per fermare la risalita della curva epidemiologica.

Inserendo tra le priorità «il tracciamento di tutti i casi e il loro sequenziamento» proprio per isolare i positivi e rintracciare i contatti. Un allarme confermato dal bollettino di ieri che registra 3.127 nuovi casi, 3 decessi e un tasso di positività all’1,9%, con un aumento percentuale di 0,6 rispetto al giorno precedente.

La doppia dose

La cabina di regia del governo che si riunirà entro mercoledì servirà a stilare la lista dei luoghi dove il green pass diventerà obbligatorio.

E sembra ormai scontato che oltre a stadi, palestre, eventi, concerti, luoghi dello spettacolo, treni, aerei e navi, l’elenco includerà anche le discoteche con capienza al 50% e i ristoranti al chiuso.

Il Cts ha ribadito l’indicazione del 2 luglio: «La certificazione verde va rilasciata solo dopo il quattordicesimo giorno dal completamento del ciclo vaccinale, un test diagnostico o la guarigione infrasemestrale».

La campagna vaccinale

Gli scienziati prendono a modello quanto accaduto in Spagna, dove la variante si è manifestata «con alcune settimane di anticipo rispetto all’Italia» e ha causato «una significativa ripresa dei ricoveri in terapia intensiva», che il 15 luglio faceva contare ben 798 posti letto occupati.

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