Più fiducia nella scuola, ma la Dad minaccia le relazioni dei ragazzi
lunedì, Gennaio 17th, 2022di Ilvo Diamanti
Dopo la pausa festiva è ricominciata la Scuola. Al centro dell’attenzione e della vita pubblica. Oggi più che mai, come sottolinea un recente sondaggio di Lapolis- Università di Urbino e Demos per Repubblica-L’Espresso. Tuttavia, la realtà appare molto diversa. E diversificata. La pandemia, infatti, incombe ancora. Con varianti che continuano a variare. Dopo Delta, Omicron. Domani, chissà.
Di fronte alla “comune” minaccia, però, non ci sono regole chiare, che permettano scelte “comuni”. Così, le Regioni si trovano ad affrontare questo stato di emergenza senza indicazioni coerenti. E decidono in modo diverso e contingente. Costringendo i cittadini – tutti, di ogni età e condizione – a un faticoso esercizio di adattamento. Giorno per giorno. “L’emergenza”, infatti, è divenuta una condizione “normale”. D’altra parte, il Virus continua a circolare e colpisce docenti e studenti.
Per questo, si riprende a parlare di DaD, Didattica a Distanza. Oppure, in alternativa, di DiM. Didattica Mista, che combina e alterna DaD e DiP. Didattica a Distanza e in Presenza. Non sappiamo fino a quando. Perché non sappiamo e non possiamo sapere quando il Virus se ne andrà. Quando, comunque, riusciremo a neutralizzarlo.
Oggi, tuttavia, è chiaro che la DiP va gestita con prudenza. Ma che la DaD è una soluzione che genera, a sua volta, problemi seri. Di lunga durata. Lo abbiamo verificato in alcuni precedenti sondaggi, dai quali risulta evidente come, anzitutto, questa modalità di comunicazione “escluda” alcune componenti sociali, che non dispongono della connessione e di dispositivi Wi- adeguati. Inoltre, la DaD rischia di generare la SaD. La Società a Distanza.
Una società nella quale si allargano gli spazi di “sfiducia negli altri”. In quanto le relazioni telematiche riducono le relazioni dirette. Fra persone reali e non virtuali. Infatti, quando si comunica online si è sempre connessi con gli altri. Ma da soli. Anche se si utilizza lo smartphone, lo strumento più diffuso, a questo fine. Basta osservare quante persone, intorno a noi, si muovono con gli occhi puntati sul cellulare. E gli auricolari in bella evidenza. Ovviamente, non parlo solo degli altri.
In questo modo, però, rischiamo una solitudine continua e crescente. Per questa ragione, la DaD può costituire una soluzione di emergenza, ma non la normalità. Tanto più perché la Scuola è considerata dai cittadini un riferimento fra i più importanti. In misura crescente. Come emerge dal rapporto annuale “Gli Italiani e lo Stato”, nel quale la fiducia nei suoi confronti sale al 59%: 7 punti di più, rispetto al 2020.