di Alessandra Muglia e Marta Serafini
Dopo l’ingresso dell’esercito russo
nelle repubbliche filorusse del Donbass, l’Occidente ha varato le prime
sanzioni contro Mosca. Le parole di Putin e il no di Biden — per ora — a
un vertice con il presidente russo
La crisi tra Russia e Ucraina continua ad allargarsi. Dopo che, lunedì 21 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk (che si trovano nel Donbass, regione nell’est dell’Ucraina), la Russia – citando
la necessità di «mantenere la pace» e «proteggere» la popolazione filorussa — ha inviato truppe russe nel territorio che, per la comunità internazionale, è di fatto ucraino.
Nella giornata di ieri, martedì, i Paesi occidentali —Stati Uniti, Gran
Bretagna, Unione europea —hanno varato quelle che hanno definito «e
prime» sanzioni contro la Russia. Per la giornata di domani, giovedì,
resta per ora in programma un incontro tra i ministro degli Esteri russo
Lavrov e il Segretario di Stato americano Blinken.
Ore 7:55 Sono 94.600 i residenti del Donbass passati in Russia dal 18/2
È salito a oltre 94.600 il numero di residenti delle autoproclamate
Repubbliche di Donetsk and Lugansk che dal 18 febbraio hanno
attraversato il confine ucraino passando in Russia: lo ha reso noto oggi
una fonte delle forze dell’ordine russe. ««Fino alla mattina del 23
febbraio, più di 94.600 persone hanno attraversato il confine russo,
quasi 60.000 di loro sono cittadini ucraini, più di 34.600 sono russi»,
ha detto una fonte all’agenzia Tass.
Ore 7.38 – Biden, il summit negato con Putin e le armi ai Paesi Baltici
La posizione degli Stati Uniti — dopo aver varato le prime sanzioni
contro la Russia — si è fatta più dura nei confronti di Mosca nelle
scorse ore anche su due altri fronti. Il primo: il no di Biden a un
vertice con Putin — per ora — esplicitato dalla portavoce della Casa
Bianca, Jen Psaki («Non chiuderemo mai del tutto la porta della
diplomazia, ma la diplomazia non puo’ avere successo a meno che la
Russia non cambi strada». Il secondo: l’invio di truppe e mezzi nei
Paesi Baltici: gli Usa invieranno circa 800 soldati di un battaglione di
fanteria, provenienti da altre località in Europa; 40 aerei d’attacco
per rinforzare le difese dei paesi sul fianco orientale della Nato; un
contingente di caccia d’assalto F-35 e di elicotteri d’attacco AH-64
Apache. Biden ha descritto la mossa come puramente «difensiva», e ha
affermato: «Non abbiamo intenzione di combattere la Russia».
Ore 7.00 – Le nuove parole di Putin: «Diritti non negoziabili»
Il presidente russo Vladimir Putin —in un discorso trasmesso in tv
in occasione della Giornata del difensore della patria — ha definito
«non negoziabili» gli interessi e la sicurezza del suo Paese, ma ha poi
apparentemente aperto al dialogo con gli occidentali: la Russia, ha
detto, è pronta a trovare «soluzioni diplomatiche» con Kiev e
l’Occidente sulla crisi ucraina. «Il nostro Paese è sempre aperto al
dialogo diretto e onesto per trovare soluzioni diplomatiche ai problemi
più complessi. Tuttavia, gli interessi e la sicurezza dei nostri
cittadini non sono negoziabili».
Ore 6.19 – L’ambasciatore russo in Usa: «Le sanzioni non risolveranno»
«Le sanzioni non risolveranno nulla con la Russia. Difficile
immaginare» che Mosca «cambi politica estera sotto la minaccia di misure
restrittive». È il secco commento dell’ambasciatore russo negli Stati
Uniti, Anatoly Antonov, dopo l’annuncio del presidente americano Joe
Biden di nuove misure economiche contro Mosca in risposta alla crisi
ucraina. «Non ricordo un solo giorno in cui il nostro Paese è vissuto
senza subire alcuna restrizione dal mondo occidentale. Abbiamo imparato a
lavorare in tali condizioni. E non solo a sopravvivere, ma anche a
sviluppare il nostro Stato», ha proseguito il rappresentante di Mosca
con un messaggio su Facebook. «Non c’è dubbio che le sanzioni imposte
contro di noi danneggeranno i mercati finanziari ed energetici globali.
Gli Stati Uniti non ne resteranno esclusi, i cittadini comuni subiranno
tutte le conseguenze dell’aumento dei prezzi».
Ore 4.30 – Anche il Giappone annuncia nuove sanzioni alla Russia
Anche il Giappone ha deciso di imporre nuove sanzioni alla Russia.
Lo ha confermato il premier nipponico Fumio Kishida in un incontro con
la stampa, spiegando che le autorità monetarie sospenderanno l’emissione
e il commercio di nuovi titoli sovrani russi in Giappone ed è previsto
il congelamento dei visa e degli asset individuali dei funzionari delle
due regioni del Donbass, oltre all’imposizione di un divieto sul
commercio proveniente dagli stessi territori. Kishida ha anche detto che
il Paese del Sol Levante ha riserve sufficienti di petrolio e di gas
liquefatto (Lng), quindi non è previsto un impatto significativo sulle
risorse energetiche nel breve periodo.
Mercoledì, 00.19 – Casa Bianca: «Summit Biden-Putin? Solo con de-escalation»
Joe Biden non ha intenzione di partecipare ad un summit con
Vladimir Putin. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki,
poco dopo che il segretario di stato Usa Antony Blinken ha cancellato
l’incontro con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, previsto
per giovedì. «La diplomazia non può avere successo a meno che la Russia
non cambi corso», ha aggiunto, ponendo come condizione per un summit tra
i due leader la «de-escalation» russa, «che significa muovere le
truppe».
Ore 21.40 – Le sanzioni Usa in 4 punti
Le sanzioni decise dagli Stati Uniti possono sintetizzarsi in
quattro punti. 1) Blocco totale delle operazioni con le due maggiori
istituzioni finanziarie russe: la Veb, la più grande corporation di
Stato e la banca militare. 2) Sanzioni sul debito sovrano. Questo
significa che la Russia verrà tagliata fuori dai finanziamenti
dell’Occidente e non potrà accedere al mercato europeo 3) Sanzioni
verranno imposte sulle cosiddette élite russe, le più potenti famiglie
di oligarchi. L’obiettivo è fare terra bruciata attorno all’entourage
che sostiene Putin 4) Blocco del gasdotto Nord Stream 2.
Ore 21.20 – Il Donbass denuncia bombardamenti ucraini
Le forze di sicurezza ucraine hanno bombardato quattro insediamenti
nel Donbass usando armi pesanti, ha riferito l’ufficio di
rappresentanza della Repubblica popolare di Donetsk citato dall’agenzia
Novosti. Come risulta dal messaggio, gli insediamenti di Gorlovka ,
Dolomitnoye, Zaitsevo, Verkhnetoretskoye sono stati bombardati. Il
bombardamento è avvenuto tra le 21.35 e le 21.50 (ora di Mosca). Sono
state sparate 20 granate.
Ore 20.45 – Truppe Usa nei Paesi baltici
Il presidente americano Joe Biden ha autorizzato «un dispiegamento
aggiuntivo» di truppe Usa nei paesi Baltici membri della Nato. Lo ha
annunciato lo stesso leader Usa parlando dalla Casa Bianca. Il
dispiegamento consisterebbe in 800 soldati provenienti dall’Italia, 20
elicotteri Apache e almeno 8 caccia F35. Tra le condizioni poste da
Putin all’Occidente c’era – al contrario – il ritiro della forza
militare Nato dai territori dell’ex Urss.
Ore 20.35 – Sanzioni Ue in vigore da domani
Gli ambasciatori presso l’Ue dei ventisette Stati membri hanno
raggiunto l’accordo definitivo sulle sanzioni. Nella notte saranno fatte
le verifiche tecniche e giuridiche. Domani mattina avverrà
l’approvazione definitiva per l’adozione formale e la pubblicazione in
giornata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Le sanzioni
saranno applicate non appena pubblicate in Gazzetta.