Dov’è Angela Merkel? In Germania processo ai suoi anni: «Quanti errori, ora li paghiamo tutti»
sabato, Marzo 26th, 2022di Paolo Valentino, corrispondente da Berlino
Dov’è Angela Merkel? Cosa fa? E soprattutto, cosa pensa della crisi in Ucraina? Un fantasma si aggira per la Germania. Mentre il governo federale, sull’onda della guerra di aggressione di Vladimir Putin, getta alle ortiche 70 anni di cautele, riluttanze e comode ambiguità in politica estera, un dubbio improvvisamente attanaglia il Paese. E se non fosse stato tutto oro quello che luccicava nei sedici anni dell’eterna cancelliera? Sono passati appena quattro messi dall’addio al potere di Merkel, quando fiumi di lodi e rimpianti accompagnarono la sua uscita di scena: «Ci mancherà», fu la parola d’ordine di quei giorni. Ma il 24 febbraio, il giorno in cui Putin ha cambiato il corso della Storia europea, ha segnato uno spartiacque anche per l’ex cancelliera e il suo lascito. D’un tratto, i tedeschi si guardano indietro, chiedendosi se f orse qualcosa non funzionasse nel dolce letargo in cui Angela Merkel li ha cullati così a lungo.
La crisi ucraina è stata per la Germania una sorta di mezzo di contrasto che sta evidenziando i lati oscuri di tutto quello che ha rappresentato l’era Merkel: la dipendenza energetica, l’uscita affrettata dall’energia atomica, lo scarno bilancio per la difesa, la sovranità europea, perfino la pandemia. Nell’arco di pochi giorni le scelte della cancelliera non hanno più retto la prova del tempo. «Come siamo arrivati a questa situazione?», si chiede sul settimanale Die Zeit Tina Hildebrandt, secondo cui la guerra «ha reso Merkel come prigioniera in una terra di nessuno politica, lost in transition per così dire». Le domande fioccano: perché sotto Merkel l’Ucraina non è stata agganciata in modo stabile all’Occidente? Perché la cancelliera ha permesso che la Germania diventasse così fortemente dipendente dalle importazioni di gas dalla Russia? Sin dall’inizio delle ostilità, Merkel si è appalesata soltanto con una dichiarazione di «netta condanna» dell’aggressione russa, definita «un taglio profondo nella storia dell’Europa», senza tuttavia pronunciare il nome di Putin. Il resto è stato silenzio e totale sparizione dalla scena pubblica.Ma di lei si parla molto.