Archive for Dicembre, 2022

Pnrr, i conti veri o presunti e la paura

venerdì, Dicembre 2nd, 2022

di Federico Fubini

Quando cresce il rumore di fondo, l’unica è stare ai fatti. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è così complicato che dall’inizio il rumore di fondo si alterna a fasi di silenzio attonito. Ora il silenzio però l’ha rotto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei con delega al Pnrr. Ha detto: «La previsione di spesa del Pnrr a settembre è stata rivista (al ribasso, ndr) a 21 miliardi di euro a fine anno. Ma temo che la percentuale di spesa non sarà molto alta e sarà distante dai 21 miliardi. L’indicatore della spesa è molto preoccupante: se mettiamo insieme tutte le risorse disponibili e le proiettiamo al 2026 è chiaro che c’è bisogno di un confronto a livello europeo e nazionale». Tradotto: il governo di Mario Draghi ha lasciato una situazione compromessa, impossibile farcela nei tempi. Ma è così?

La relazione di Draghi al parlamento sull’attuazione del Pnrr del 5 ottobre conferma che i fondi spesi nel 2021 sono 5,5 miliardi e quelli da spendere quest’anno 15 (dunque quasi 21 in totale). Ma spiega che quelli del 2021 sono appunto tutti spesi e di quelli di quest’anno a settembre ne erano già stati spesi per 11,5 miliardi. Tutti da progetti già avviati prima: opere ferroviarie e scolastiche, bonus edilizi, incentivi tecnologici alle imprese. In sostanza con tre mesi di lavoro davanti tutto sembrava in linea e i casi sono due: o Draghi fornisce dati errati o lo fa Fitto.

Rating 3.00 out of 5

Crosetto: «Conte oggi fomenta l’odio, ma aveva detto 5 volte sì all’invio delle armi in Ucraina»

venerdì, Dicembre 2nd, 2022

di Monica Guerzoni

Il ministro della Difesa del governo Meloni: il leader M5S fa nomi e cognomi

desc img

Guido Crosetto, ministro della Difesa, non si sente parte di un «governo guerrafondaio che ingrassa la lobby delle armi» e respinge con forza le accuse lanciate da Conte: «Mi ha colpito molto che lui usi questi termini nei confronti di un governo che non ha preso decisioni».

Cosa la colpisce?
«Tutto quello che questo governo sta facendo nei confronti dell’Ucraina è implementare le decisioni dell’esecutivo Draghi, della cui coalizione Conte guidava il partito maggiore. All’ex premier vorrei ricordare che tutto ciò che è stato inviato negli ultimi mesi a 360 gradi, non solo aiuti militari, è stato deliberato sulla base di cinque decreti definiti dal precedente governo».

Vuol dire che Conte si è dato del guerrafondaio da solo?
«Se inviare armi all’Ucraina significa essere guerrafondai, chi può fregiarsi di quel titolo è lui e il suo partito in primis. Io non la penso così, l’aiuto a una nazione attaccata è cosa diversa dall’essere guerrafondai».

Prenderete decisioni in discontinuità da Draghi?
«Non penso proprio, gli impegni di una nazione verso le alleanze internazionali di cui si fa parte non cambiano col cambiare dei governi e noi non siamo dei quaquaraquà».

La maggioranza degli italiani è contro l’invio delle armi.
«Era contro già nei mesi scorsi, quando un altro governo ha deciso di rispondere alla richiesta di aiuti dell’Ucraina. I governi hanno la responsabilità e l’onere di prendere decisioni anche non popolari, perché c’è una ragione di Stato e ci sono impegni da rispettare. Ma vorrei affrontare un punto non politico sulle parole di Conte».

Quale punto?
«Le parole vanno usate con responsabilità. Conte manifesta totale incoerenza tra quello che diceva e faceva e quel che dice ora. Legittimo che passi da fornitore di armi a pacifista convinto ed è anche legittimo che guardi i sondaggi per decidere di cambiare idea. Ma non che usi epiteti violenti nei confronti di persone fisiche che hanno la sola colpa di rappresentare lo Stato. È come indicare a una parte di società violenta e antagonista nomi e cognomi di obiettivi da colpire».

Rating 3.00 out of 5
Marquee Powered By Know How Media.