Archive for Marzo, 2023

L’avviso di Gentiloni all’Italia: “Sul Pnrr non si può sbagliare. Ponte e flat tax vengono dopo”

martedì, Marzo 21st, 2023

Francesco Spini

Altro che «l’ossessione» che il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, raccomanda. A sentire l’ex premier ora custode dei numeri a Bruxelles, «nel nostro Paese riusciamo a dare un’enorme attenzione a tantissimi problemi, talvolta anche a quelli che non sono dietro l’angolo come il Ponte sullo Stretto e la flat-tax». Ma «ci dimentichiamo che c’è un problema invece di estrema attualità, urgenza e importanza che si chiama Pnrr, che non mi sembra sufficientemente al centro delle nostre preoccupazioni». Apriti cielo. La critica punge nel vivo il cantore numero uno dell’opera che unirà Scilla e Cariddi, il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini: «Da un commissario europeo mi aspetto aiuti e proposte, non polemiche. Oltretutto rivolte al suo Paese – spara da Alessandria il leader leghista –. Perché tagliare le tasse e fare piccole e grandi opere è quello per cui mi pagano ed è il futuro del Paese. Da un commissario europeo mi aspetto consigli, suggerimenti su come non perdere neanche un euro di questo Pnrr, magari rivedendo tempi e modalità di spesa». Ma Gentiloni, dal palco della presentazione del rinnovamento di Affari&Finanza di Repubblica, alla Bocconi di Milano, va anche oltre: «Noi italiani non possiamo prenderci la responsabilità di un fallimento dei primi eurobond a livello Ue, perché sarebbe dal punto di vista europeo veramente un disastro».

A condividere le preoccupazioni sul futuro del Pnrr, ora che la sua declinazione entra nel marasma dei mille campanili, c’è sullo stesso palco il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco. «Quello che è stato fatto finora, con tutte le difficoltà, è andato nella direzione corretta», dice il banchiere centrale. Il piano, ricorda, «è il combinato disposto di riforme, interventi a livello nazionale e interventi sul territorio». Sulle riforme, «ci sono difficoltà, discussioni… ma più o meno si procede». Si va avanti negli investimenti gestiti a livello centrale. Quello che rimane, spiega, è la difficoltà «rilevante» in Italia «nella capacità di programmazione, di gestione dei fondi a livello locale». Non è omogenea sul territorio, concede Visco, ci sono aree con molta organizzazione a aree con difetti. Il governo «deve essere in grado di individuare» queste ultime e intervenire «a livello centrale per sostenere o anche sostituirsi». Tutto per mantenere «un interesse alto su questo che è un elemento cruciale per la futura crescita». Gentiloni concorda con Visco: «Fin qui tutto bene». Però «man mano che va avanti la sfida, diventa più impegnativa. Perché le riforme che si devono affrontare sono forse più delicate dal punto di vista politico e perché gli investimenti atterrano a livello locale, coinvolgono molto spesso le dinamiche territoriali». Il momento è cruciale. Bruxelles sta esaminando la terza richiesta di erogazione, quella di fine dicembre. Quest’anno ci saranno altre due tranche. «Messe insieme fanno 34 miliardi: una finanziaria praticamente». Gentiloni giura che a Bruxelles c’è una «disponibilità totale» a rivedere i piani come già hanno fatto per Germania, Finlandia e Lussemburgo. Però «non dobbiamo minimamente abbassare la guardia. Deve essere un’ossessione per le nostre classi dirigenti di governo nazionale e locale».

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La pace di Xi sul tavolo di Putin: «Eterna amicizia tramandata di generazione in generazione»

martedì, Marzo 21st, 2023

di Guido Santevecchi

I due leader fianco a fianco, a rimarcare la «vicinanza» tra i rispettivi Paesi Lo zar «pronto a negoziare». Il Nuovo Timoniere: «Stessi obiettivi»

La pace di Xi sul tavolo di Putin: «Eterna amicizia tramandata di generazione in generazione»

Un tavolino largo cinquanta centimetri dà il senso della vicinanza tra Cina e Russia. Non può essere un caso che il cerimoniale del Cremlino abbia fatto sedere Xi Jinping e Vladimir Putin quasi spalla a spalla. Da quando ha scatenato l’aggressione all’Ucraina, lo zar ha preso le distanze da tutto e da tutti, confinando visitatori e collaboratori all’altro capo di un tavolone ovale lungo sei metri. La regola non poteva valere per «il caro amico» venuto da Pechino proprio per rompere l’isolamento del leader russo.

Le notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta

Putin ha subito ringraziato dicendo di essere «sempre pronto a negoziare», di avere «rispetto» per la proposta di soluzione elaborata da Pechino, di volerla studiare con Xi e di essere disposto a fornire «chiarimenti». Per mostrarsi ancora più grato della visita, ha aggiunto che «la Russia è un po’ invidiosa» per il rapido sviluppo della Cina negli ultimi decenni. Su questo punto è stato probabilmente sincero: Mosca ormai è considerata la sorella povera di Pechino.

Nel minuetto diplomatico Xi ha firmato un editoriale sulla Rossiyskaya Gazeta dove chiede «una via razionale» per uscire dalla crisi ucraina (che evita sempre di chiamare invasione) e ripresenta la proposta di «soluzione politica» in 12 punti come un tentativo di «rappresentare per quanto è possibile le vedute unitarie della comunità mondiale». Xi conclude che i problemi complessi non hanno facili soluzioni e inneggia alla «eterna amicizia tra Cina e Russia tramandata di generazione in generazione» (in realtà i due imperi sono stati storicamente più divisi e sospettosi l’uno dell’altro che vicini fraterni).


Contemporaneamente il Renmin Ribao (Quotidiano del Popolo) di Pechino ha pubblicato un intervento di Putin «grato per la linea equilibrata della Cina sugli eventi in corso in Ucraina e per la sua comprensione delle cause reali». Lo zar accomuna Russia e Cina come vittime del «doppio contenimento da parte degli Stati Uniti». Anche Xi si è lamentato in pubblico dell’accerchiamento americano e ieri ha detto che «è vero che le nostre due nazioni condividono obiettivi uguali e alcuni simili».

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Francesco Pio Maimone ucciso a Napoli a 18 anni per una scarpa sporcata: «Lo aspettavo a casa con il cornetto, non è più tornato»

martedì, Marzo 21st, 2023

di Chiara Marasca

Negli ultimi tempi il 18enne di Pianura viveva con i fratelli a casa di Monica D’Angelo, l’ex moglie del padre: «Lo amavano tutti, lavorava nella pizzeria di mia figlia Miriam. E sognava di averne una sua. Ora vogliamo giustizia»

napoli

«Lo amavo come un figlio, l’ho amato dal giorno in cui è nato. Pio era impossibile non amarlo. Era buono, allegro, disponibile. La prego lo scriva, bisogna raccontare chi era. E pensare che ieri lui non voleva nemmeno uscire. Ti aiuto a montare il mobile, resto qua, sono un po’ stanco, mi  aveva detto. Poi gli amici lo aspettavano e si è convinto ad andare a Mergellina con loro, a bere un drink. Con lui c’era Carlo, l’amico del cuore. Sono tutti bravi ragazzi i suoi amici, come lui. La prego di dirlo». Perché la paura più grande, in queste ore in cui il dolore è inconsolabile e ai suoi familiari non sembra ancora possibile non poterlo più abbracciare, è che Francesco Pio Maimone, il ragazzo di Pianura ucciso domenica sera davanti agli chalet, possa essere considerato un giovane con cattive frequentazioni, o, peggio, vicino agli ambienti criminali del suo quartiere, recentemente in fibrillazione E invece no.  Una lite tra altri ragazzi per una scarpa sporcata e lui al posto sbagliato nel momento sbagliato. Non c’entrava niente. Lo dicono le ipotesi degli investigatori, che con il passare delle ore si delineano con sempre maggiore nettezza, e lo ripete tante e tante volte Monica D’Angelo, l’ex moglie del papà, mamma di Alessia, Miriam ed Emanuele, tre dei sei fratelli di Pio, come tutti lo chiamavano in famiglia. 

La famiglia

Una grande famiglia allargata, la loro, dove negli anni la gioia per l’arrivo di nuovi bambini ha lenito il dolore per un matrimonio finito lasciando spazio a un clima sereno e a legami intensi. Sei fratelli, legatissimi. Negli ultimi mesi Pio viveva proprio in casa con la signora Monica, per lui una seconda mamma. Non c’erano problemi con i genitori, né con gli altri fratelli – Chiara e Antonio – ma lui amava stare con la sorella maggiore, Miriam e i suoi figli, ai quali era legatissimo. I nomi dei nipotini, di 7 mesi e sei anni, Pio se li era anche tatuati. «Impazziva per loro», racconta Monica senza riuscire a trattenere le lacrime, «e quando un anno fa il più grande ha avuto un problema di salute Pio non l’ha lasciato un attimo. Pensi che il bambino lo chiamava babbo».  

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Irina Vereshchuk, vicepremier ucraina: «La Cina non si scontrerà con l’Occidente per aiutare Putin»

martedì, Marzo 21st, 2023


Lorenzo Cremonesi, inviato a Kiev / CorriereTv

La vicepremier di Kiev al Corriere: «Il cessate il fuoco? Dopo il ritiro dei russi dall’Ucraina»

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Meloni sente Scholz sui migranti. E ora Bruxelles apre all’Italia

martedì, Marzo 21st, 2023

di Monica Guerzoni

Oggi la premier in Aula, opposizioni unite (ma non sull’Ucraina)

 Meloni sente Scholz sui migranti. E ora Bruxelles apre all’Italia

Una gestione «finalmente europea» dei flussi migratori, un segnale di sostegno «a 360 gradi» all’Ucraina e soluzioni condivise dai 27 Paesi per la competitività delle economie. Sono i temi al centro della telefonata tra Giorgia Meloni e il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in vista del Consiglio Ue del 23 e 24 marzo. Mezz’ora di colloquio «lungo e cordiale», che a Palazzo Chigi considerano importante nella tessitura diplomatica che la premier sta portando avanti nel tentativo di smuovere l’apatia dell’Europa. La Germania teme che la primavera possa portare una nuova ondata di arrivi dal fronte Sud e ha capito, questa la convinzione di Meloni, che «l’Italia non può fare da sola».

Oggi al Senato, nella tradizionale informativa che precede il vertice, la presidente del Consiglio illustrerà strategie e priorità, domani parlerà alla Camera e poi salirà al Quirinale. «Da questo Consiglio Ue mi aspetto passi in avanti», si mostra ottimista Meloni. Le opposizioni, divise sull’Ucraina, sull’emergenza migranti uniscono le forze e chiedono a Palazzo Chigi e al Viminale di poter conoscere i documenti del naufragio di Cutro, che il 26 febbraio ha ucciso (almeno) 88 person e davanti alle coste della Calabria.

Alle 11,30 la premier terrà l’informativa al Senato e alle 14, alla Camera, i capigruppo delle minoranze presenteranno la richiesta di accesso civico alle carte del disastro, con l’obiettivo di mettere in difficoltà il governo: perché i soccorsi non sono scattati in tempo per evitare la strage? Meloni ne ha parlato negli uffici di Fratelli d’Italia con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in partenza per una missione in Costa d’Avorio. E oggi la premier terrà il punto in difesa delle istituzioni italiane, convinta che abbiano fatto «come sempre» tutto il possibile per salvare uomini, donne e bambini.

Roma preme da giorni per convincere l’Unione a un cambio di passo e ieri Bruxelles ha battuto un altro colpo. Ursula von der Leyen ha reso nota la lettera ai 27 Paesi in cui scrive che «il terribile naufragio al largo della Calabria è stato un vivido richiamo all’urgenza della nostra azione». La Commissione Ue è pronta a mobilitare 110 milioni di euro nel 2023, in aggiunta ai 208 già impegnati per la cooperazione anti-trafficanti. Per la presidente «una soluzione equa e sostenibile può essere trovata solo in un approccio europeo ed equilibrato». Von der Leyen sembra essersi convinta che l’Italia non può fare da sola: «Possiamo raggiungere più traguardi solo se agiamo insieme».

A Bruxelles è allarme sulla situazione economica e politica della Tunisia. «Il Paese rischia il collasso — ha avvertito il ministro degli Esteri Antonio Tajani nella riunione con gli omologhi dei 27 —. C’è non solo una questione di stabilità, ma anche la questione dei flussi migratori irregolari che ci preoccupa molto. La frontiera con la Libia è sempre più fragile, serve una forte azione europea». Nei prossimi giorni il commissario europeo Paolo Gentiloni sarà a Tunisi per affrontare il dossier del finanziamento.

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Elly Schlein? Conte ordina e Travaglio esegue: retroscena-M5s

lunedì, Marzo 20th, 2023

Aria di crisi all’interno del Movimento 5 Stelle: a quanto pare sarebbero ritornati i contiani anti-Pd. Come si legge in un retroscena del Giornale, il leader pentastellato starebbe soffrendo la concorrenza di Elly Schlein, la nuova segretaria dem. E proprio per questo motivo, in men che non si dica, si sarebbe attivato il “soccorso” del Fatto Quotidiano di Marco Travaglio. Quest’ultimo avrebbe dato il via a questo soccorso col suo intervento a Otto e mezzo, da Lilli Gruber, il 15 marzo scorso, giorno del primo faccia a faccia parlamentare tra Meloni e Schlein. 
“Non sono sicurissimo che la scelta del tema per il debutto, ovvero il salario minimo, sia stata azzeccata. In realtà ha prestato il fianco alla risposta di Meloni”, ha commentato Travaglio in collegamento con la Gruber. E in effetti, prima dell’elezione di Schlein, il salario minimo era il cavallo di battaglia del M5s. Il Giornale ha fatto notare come “dopo le iniziali lodi alla leader dem”, il Fatto – vicino ai grillini – abbia “cambiato atteggiamento“.
Adesso, comunque, l’ultima spiaggia del M5s pare essere la guerra in Ucraina. Alessandro Orsini, che qualche volta scrive sul Fatto, giovedì scorso ha attaccato Schlein dal suo canale YouTube, accusandola di ipocrisia sul conflitto tra Kiev e Mosca: “Schlein ha votato per l’invio di armi in Ucraina per un anno intero”. E ancora: “Schlein ha qualche problema con la parola pace”.

LIBERO.IT

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Manifestazione Lgbt, la battaglia di Schlein imbarazza i cattolici dem

lunedì, Marzo 20th, 2023

C’è un tema che, intorno alla piazza arcobaleno e alla battaglia parlamentare annunciata da Elly Schlein sulle adozioni per le coppie Lgbt+, sta avviando un cortocircuito nel centrosinistra. Ed è la maternità surrogata, l’utero in affitto per intenderci. Nel nostro Paese è vietato, e però qualsiasi automatismo in termini di adozione per coppie omosessuali rischierebbe di legittimare, per assorbimento nella normativa nazionale, una pratica possibile in alcuni Paesi e a cui molte coppie Lgbt+ fanno ricorso.

La linea più volte ascoltata nel Pd in questi giorni è volta a sorvolare sul problema: «Non c’entra nulla con la piazza» di Milano, è stato detto più volte. In realtà non è così, l’argomento della gestazione per altri è strettamente legato a quello delle adozioni. Per quanto si tenti di nasconderlo, ciò è emerso nel dibattito interno al Pd e, in parte più ampia, nel centrosinistra.

A mettere le cose in chiaro è Silvia Costa, già parlamentare europea dem. In un post ha richiamato la segretaria a prendere una posizione chiara: «Come membro della direzione nazionale» del partito «rivolgo a Elly Schlein la richiesta di distinguere la battaglia per equiparare i diritti dei bambini delle coppie omosessuali dall’impegno che dobbiamo come Pd continuare ad onorare perché la maternità surrogata resti in Italia una pratica vietata e un reato e perché lo sia anche in ambito europeo ed internazionale. Per questo è urgente e necessario aprire nel Pd uno spazio in cui mettere a confronto le diverse sensibilità e culture politiche su questo tema di grande rilevanza e implicazioni etiche e antropologiche, per poter giungere a una sintesi alta e attenta ai valori e diritti in gioco».

È chiaro che queste parole possono riassumere la sensibilità di quell’area cattolica dei dem, per quanto oramai del tutto residuale rispetto alla linea della segretaria. Anche il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo Pd, cerca di cancellare ogni riferimento alla maternità surrogata. E non potrebbe essere altrimenti, dato che fa riferimento ad AreaDem, la corrente del partito di Dario Franceschini: «Il tema non è, come la propaganda meloniana vuole far credere, la gestazione per altri che è proibita in Italia e in Europa, ma, ancora una volta, colpire i diritti delle persone omosessuali a costo di privare i minori di tutele fondamentali».

Argomentazioni diverse da quelle della deputata Laura Boldrini. In un’intervista a Repubblica si esprime così: «La maternità surrogata è un tema complesso, bisogna parlarne senza pregiudizi». Dopo aver ricordato che in Italia è vietata, Boldrini dice: «Il punto di fondo è il diritto di scelta della donna». E poi specifica: «In quei Paesi in cui la maternità surrogata è normata e una donna può scegliere, liberamente, senza che vi sia commercializzazione, di prestare il proprio utero per far nascere un bambino di una coppia che non può averne ritengo che si tratti di una scelta individuale da rispettare. Sia che la coppia sia etero o omosessuale. Diversa è la situazioMila persone Erano in piazza sabato a Milano secondo gli organizzatori per manifestare in sostegno delle famiglie arcobaleno ne dove le donne sono spinte unicamente dal bisogno».

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Ascolti tv, gli Amici di Maria De Filippi travolgono le “maschere” di Milly Carlucci

lunedì, Marzo 20th, 2023

Maria De Filippi batte Milly Carlucci nella sfida del sabato sera. Nella serata di ieri, sabato 18 marzo, su Canale5 la prima puntata del serale di ’Amici’, ha totalizzato 4.007.000 spettatori con uno share del 27.9%. Su Rai1 ’Il Cantante Mascherato’, conquista 2.281.000 spettatori pari al 17.9% di share. Su Rai3 ’Sapiens – Un solo pianeta’ raggiunge 878.000 spettatori con il 5,5% di share. Su Italia1 ’Animali fantastici e dove trovarli’ è stato seguito da 727.000 spettatori (4.5%). Su Rai2 ’F.B.I.’ ha interessato 828.000 spettatori (4.6%) e F.B.I. International 696.000 spettatori (4.1%). Su Rete4 ’Potere assoluto’ totalizza 561.000 spettatori (3.5%). 

 Esordio vincente, dunque, per la versione serale del talent di Maria De Filippi ’che si conferma leader assoluto della serata. Le Reti Mediaset si sono aggiudicate prima, seconda serata e 24 ore con, rispettivamente, 7.479.000 spettatori totali (47.83% share sul pubblico attivo), 4.813.000 spettatori totali (54.03% share sul pubblico attivo) e 3.484.000 spettatori totali (44.84% share sul pubblico attivo). Canale 5 è leader in prima, seconda serata e 24 ore con, rispettivamente, 4.001.000 spettatori totali (32.36% share sul pubblico attivo), 2.844.000 spettatori totali (19.8% share sul pubblico attivo) e 1.837.000 spettatori totali (23.29% share sul pubblico attivo).

In casa Rai, oltre due milioni di telespettatori hanno salutato la puntata di esordio della quarta stagione de ’Il Cantante Mascherato’. Da segnalare, in seconda serata su Rai 1, i buoni ascolti di ’Ciao maschio’, il talk di Nunzia De Girolamo, che ha ottenuto il 16.6% con 665mila spettatori. Sempre vincente nel preserale ’L’Eredità Weekend’ che ieri ha segnato il 24.9% di share con 3 milioni 896 mila spettatori, mentre nell’access prime time si conferma leader Amadeus con ’I soliti ignoti il ritorno’, con 4 milioni 307 mila spettatori e il 23.5% di share. 

IL TEMPO

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Quando torna l’ora legale? Ecco la data del cambio ora

lunedì, Marzo 20th, 2023

Alessandro Ferro

Dormiremo un’ora in meno ma ne guadagneremo in luce solare e si avrà la sensazione che la stagione estiva, del mare e delle vacanze è pian piano più vicina: i disagi per il “fuso” orario dell’ora legale possono essere riassunti così e magari il colpo sarà assorbito meglio. Come abbiamo visto sul Giornale.it, infatti, nei mesi compresi da fine marzo a fine ottobre i benefici per l’Italia non saranno indifferenti dal momento che l’ora in più di luce nel pomeriggio consentirà di risparmiare un bel po’ di energia elettrica stimata da Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale) in più di 380 milioni di euro come scrive IlSole24Ore. Non solo, ma faremo un favore anche all’ambiente visto che si risparmierebbero migliaia di tonnellate di CO2 (circa 200mila) grazie al risparmio energetico.Torna l’ora legale: ecco quanto risparmiamo (e perdiamo)

Che cos’è l’ora legale

Tecnicamente, l’ora legale è una convenzione utilizzata da molti Paesi per sfruttare al meglio le giornate che si allungano: spostare le lancette in avanti consente benefici in termine di luce non artificiale che vanno al di là del risparmio in bolletta ma si traduce in un benessere collettivo con maggiore voglia di stare all’aria aperta, ad esempio. Molti Stati la preferiscono all’ora solare tant’é che nel recente passato si è parlato, più volte, di tenere tutto l’anno l’ora legale ma non si è ancora arrivati a un accordo definitivo in un senso o nell’altro. Il 1966 rappresenta per il nostro Paese la prima volta che questa tipologia di orario fu stabilita per legge (ecco perché si chiama legale) ma inizialmente durava meno, soltanto 4 mesi da fine maggio a fine settembre per essere poi estesa a sei mesi soltanto dal 1980 con l’ulteriore e definitivo prolungamento (7 mesi) nel 1996.

Quando bisognerà spostare le lancette

Nella notte tra sabato 25 marzo e domenica 26, alle ore 2, bisognerà spostare le lancette di un’ora in avanti: saranno quindi le 3 di notte. Come spesso viene consigliato, non è necessario svegliarsi apposta nel cuore della notte per sistemare i propri orologi, l’operazione si può effettuare o prima di andare a dormire o quando ci si risveglia. Ormai, poi, smartphone, pc e numerosi altri strumenti tecnologici regolano automaticamente il cambio dell’ora senza il bisogno che questo avvenga manualmente.Ora legale, i consigli per evitare l’esaurimento psicofisico

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La follia degli amici di Cospito ci è già costata oltre 3 milioni

lunedì, Marzo 20th, 2023

Stefano Zurlo

Centinaia di migliaia di euro in frantumi. Sono i vetri della sede centrale della Reale Mutua Assicurazioni a Torino. Il 4 marzo la furia anarchica colpisce l’headquarter della compagnia e tanti altri target nella città. Il Comune stima un conto di almeno centomila euro per la sua parte, anche se le ricognizioni non sono ancora finite: ci sono i pali divelti e le scritte sui muri. Per lavarle via è già stata preventivata una spesa che sfiora i 30mila euro.

E poi ci sono le devastazioni contro i negozi e più in generale i privati, e ancora le auto sfasciate o danneggiate, con particolare predilezione, scrivono i torinesi inferociti su chat che sono scariche di nervosismo, per le auto più lussuose o appariscenti. Salve le Panda, la rabbia si scatena sulle grandi cilindrate, incautamente lasciate in strada in un pomeriggio di follia.

Torino come Milano e Milano come Roma. La rete eversiva anarchica si sposta da una città all’altra e lascia rovine e incendi. Un copione che si ripete ormai da mesi, come una routine della guerriglia che lascia sgomenti ma pure un catalogo dei vandalismi ormai chilometrico: stime ufficiali non ce ne sono, le denunce si accumulano sui tavoli delle questure, i Comuni, cominciando da Torino, si portano avanti annunciando che si costituiranno parte civile quando ci saranno i processi. Ma intanto qualche esperto ipotizza, a spanne, un primo bilancio che oscilla fra i 3 e i 5 milioni di euro. Cifre imponenti che si raggiungono purtroppo facilmente, se si mettono in fila alcuni degli episodi accaduti nelle scorse settimane.

A Roma solo negli ultimi giorni vengono incenerite 16 auto di proprietà delle Poste e lo stesso destino si abbatte su 22 scuolabus, custoditi dietro un alto muro di cinta in un parcheggio lungo la via Ostiense. Le difese non fermano l’assalto compiuto sabato sera da professionisti dell’eversione capaci di superare ogni ostacolo: 18 mezzi sono distrutti. Solo in questo caso il conto sfiora il milione di euro.

Ieri arriva la rivendicazione per l’altro raid: «Salutiamo – si legge sui canali social – il centocinquantesimo giorno di sciopero della fame del nostro fratello e compagno Alfredo Cospito, regalandoci la gioia di attaccare con il fuoco le infrastrutture dello Stato italiano, nello specifico abbiamo incendiato 16 macchine di proprietà delle Poste italiane».

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