Archive for Marzo, 2023

Il ruolo di Frontex, Guardia Costiera e di Finanza, la risposta, il sospetto: l’inchiesta della Procura di Crotone sul naufragio, punto per punto

venerdì, Marzo 3rd, 2023

di Gianluca Mercuri

Strumentalizzazioni, polemiche, sortite infelici e l’immancabile scaricabarile. Resta il nodo delle responsabilità, quelle penali da accertare e quelle politiche da chiarire. Il ruolo del governo, dell’Europa e dell’opposizione

Il ruolo di Frontex,  Guardia Costiera e di Finanza, la risposta, il sospetto: l’inchiesta della Procura di Crotone sul naufragio, punto per punto

La Procura di Crotone ha aperto un’inchiesta sulla catena dei non-soccorsi che domenica ha lasciato morire nelle acque calabresi 68 migranti, senza contare almeno una trentina di dispersi. Le polemiche, le sortite infelici, le strumentalizzazioni e la consueta pratica dello scaricabarile lasceranno dunque il posto all’accertamento dei fatti, mai come in questo caso doveroso.

Nel frattempo, è toccato ancora una volta al presidente della Repubblica farsi carico dell’onore e dell’interesse nazionali. Sergio Mattarella è andato a Crotone a rendere omaggio ai morti e a incoraggiare i sopravvissuti, cui ha fatto visita in ospedale. I parenti delle vittime, giunti da vari Paesi d’Europa, gli hanno chiesto aiuto e giustizia.

Ma il suo compito, naturalmente, è soprattutto un altro, quello spiegato da Massimo Franco: «La presenza di Mattarella a Crotone risuona come un monito multiplo. È un messaggio forte di solidarietà ai migranti morti nel naufragio, in primo luogo. Cerca di recuperare un’immagine dell’Italia, incrinata anche a livello internazionale dalla confusione e dalle parole maldestre delle prime ore. Rappresenta un’indicazione implicita a ricercare un simulacro di unità abbassando i toni. In un panorama di macerie nei rapporti tra governo e opposizione, il gesto forte ma silenzioso di Mattarella si inserisce come una narrazione alternativa. Ma è alternativa a quella un po’ di tutti. Tende a interpretare quanto e più del passato il ruolo del presidente della Repubblica come una figura che in alcuni momenti decide di staccarsi dal palazzo del Quirinale, per correggere un ritratto e una reputazione dell’Italia, segnati da tragedie come quella dei 68 migranti annegati. Si tratta di accettare una responsabilità e un’esposizione tese a accreditare un Paese meno rissoso, più solidale e meno tribale ».

Resta il nodo delle responsabilità, quelle penali da accertare, quelle politiche da approfondire.

L’inchiesta sui soccorsi

Toccherà ai carabinieri della Compagnia di Crotone, su delega del procuratore Giuseppe Capoccia, ricostruire i fatti. A quel punto, la Procura deciderà se procedere e a carico di chi: i reati ipotizzati saranno con ogni probabilità omissione di soccorso e disastro colposo.

Punto per punto
:

Il ruolo di Frontex – Tutto è cominciato alle 23.05 di sabato 25 febbraio, quando un velivolo dell’Agenzia europea per la guardia costiera e di frontiera ha avvistato l’imbarcazione dei migranti. Il suo dispaccio alla Guardia Costiera e alla Guardia di Finanza parla di«unità che naviga regolarmente, a 6 nodi, in buone condizioni di galleggiabilità, con una sola persona visibile in coperta». Resta da capire perché, nonostante gli strumenti termici dell’apparecchio avessero rilevato la presenza di numerose persone ammassate nella stiva, non sia stato segnalato chiaramente il pericolo che correvano.

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Inchiesta Covid, Crisanti: «Sono stati fatti tantissimi errori. Qualcuno dovrebbe dire: abbiamo sbagliato»

venerdì, Marzo 3rd, 2023

Il professore e senatore del Pd a Piazza Pulita su La7

La procura di Bergamo ha chiuso l’inchiesta sulla gestione del virus nella bergamasca nei primi mesi della pandemia. Tra gli indagati anche Giuseppe Conte e Roberto Speranza.

L’intervista di Corrado Formigli al professore e senatore del PD Andrea Crisanti, autore di uno studio che indicava quante morti si sarebbero potute evitare se la zona rossa in Val Seriana fosse stata adottata il 27 febbraio o il 3 marzo.

CorriereTv


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Arrestata Rosalia Messina Denaro, la sorella del boss. «Era lei che gestiva i suoi pizzini»

venerdì, Marzo 3rd, 2023

di Lara Sirignano

Il blitz dei carabinieri del Ros. Rosetta è la prima delle quattro sorelle del capomafia. L’accusa è di aver provveduto ai soldi per la sua latitanza e di aver tenuto le relazioni con gli altri mafiosi. Nella sua abitazione trovati «pizzini» chiave per l’arresto del boss

Arrestata Rosalia Messina Denaro, la sorella del boss. «Era lei che gestiva i suoi pizzini»

Per anni ha coperto la latitanza del fratello, il boss Matteo Messina Denaro, ha tenuto la cassa della «famiglia» dalla quale il padrino trapanese ha attinto copiosamente per le sue spese e ha gestito la rete di trasmissione dei «pizzini» che hanno consentito al capomafia di tenere i rapporti con i suoi e disporre delle questioni economiche e strategiche di Cosa nostra. Un ruolo di primo piano quello conquistato da Rosalia Messina Denaro , prima delle quattro sorelle del boss, che oggi è stata arrestata dai carabinieri del Ros con l’accusa di associazione mafiosa. I militari stanno anche effettuando perquisizioni nel Trapanese.

I «pizzini»

Un’indagine coordinata dalla Procura di Palermo che ha aggiunto un altro tassello alla complessa ricostruzione della lunghissima latitanza di Matteo Messina Denaro. È stato proprio un «pizzino» dettagliato, scritto da Rosalia, sulle condizioni di salute del fratello e da lei nascosto nell’intercapedine di una sedia, a dare agli investigatori l’input che ha portato, il 16 gennaio scorso, all’arresto del capomafia. Il particolare emerge dall’inchiesta del procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido che ha portato all’arresto di oggi per associazione mafiosa. L’appunto è stato scoperto dai carabinieri del Ros, il 6 dicembre scorso, mentre piazzavano delle cimici nella sua abitazione. Donna incrollabile fede mafiosa Rosetta, così la chiamano in famiglia, ha sposato Filippo Guttadauro, fratello del capomafia di Brancaccio, Giuseppe, in carcere al cosiddetto ergastolo bianco dopo aver scontato 14 anni per associazione mafiosa. Stessa sorte ha avuto il figlio maschio della donna, Francesco, il nipote prediletto di Messina Denaro che sta espiando una condanna definitiva a 16 anni sempre per mafia. La figlia Lorenza Guttadauro, avvocato, assiste lo zio dal giorno del suo arresto.

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Mossa di Papa Francesco, ora cardinali e dirigenti dovranno pagare l’affitto

giovedì, Marzo 2nd, 2023

Stretta di Papa Francesco sui privilegi agli alti prelati del Vaticano relativi al patrimonio immobiliare. Con uno speciale provvedimento, infatti, Bergoglio ha di fatto abrogato le locazioni gratuite dei cardinali e di altre figure di vertice della Santa Sede (capi dicastero, presidenti, segretari, sottosegretari, dirigenti). In altre parole, se vivono in case di proprietà degli enti dovranno iniziare a pagare l’affitto. 

Il Vaticano, come riporta il Corriere, spiega che alla base del “rescriptum” – norma introdotta rispondendo a un quesito giuridico – c’è la volontà di “far fronte agli impegni crescenti che l’adempimento al servizio della Chiesa Universale e ai bisognosi richiede un contesto economico quale quello attuale, di particolare gravità”.

Insomma, stringere la cinghia dei cardinali per aiutare di più chi ne ha bisogno. Basta affitti gratis e canoni a prezzi simbolici, per tutti si applicheranno i prezzi “normali”. Non da subito, va da sé: i contratti in essere saranno rinnovati con altre tariffe dopo la scadenza. 

IL TEMPO

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Elly Schlein? La conferma che la sinistra è perdente per vocazione

giovedì, Marzo 2nd, 2023

Antonio Socci

C’è una celebre battuta di Oscar Wilde: «Perdere un genitore è una disgrazia, perderli entrambi rasenta la sbadataggine». Si può dire che per il Pd perdere il potere è una sciagura, ma perdere addirittura se stesso (con questo esito delle primarie) è un’imperdonabile distrazione. Oltretutto è accaduto dopo una lunga serie di perdite (ed errori). I Dem di Enrico Letta, a luglio, hanno perso l’alleanza con il M5S, poi hanno perso anche quella con Carlo Calenda (Renzi lo avevano scartato a priori) e hanno finito con il perdere le elezioni politiche e il governo. Di conseguenza Letta ha perso la segreteria. Così il Pd – mentre perdeva per strada pure “l’Agenda Draghi” – ha perso il contatto con la realtà iniziando una fase congressuale lunga e cervellotica. Durante la quale c’è stata un’epidemia di perdite e perdenti. Gianni Cuperlo ha persoil trolley e il telefono, Elly Schlein ha perso lo zaino e il computer, Stefano Bonaccini ha perso le primarie. Nel frattempo il Pd ha perso le elezioni regionali (in Lombardia e perfino in Lazio) e alla fine ha perso se stesso quando ha fatto scegliere il nuovo segretario a votanti occasionali contro la scelta degli iscritti.

LA FUGA
Ora il Pd perde pure Beppe Fioroni ed è solo l’inizio: potrebbe perdere anche gli altri popolari-cattolici (che già da qualche mese sono in allarme) e i riformisti renziani. Fioroni dice che se ne va perché il Pd ha perso l’anima e la strada maestra, cioè la sua natura originaria di alleanza fra naufraghi del Pci e naufraghi della Sinistra dc. Del resto il Pd aveva già perso Matteo Renzi e Carlo Calenda. Però – va detto – ha ritrovato Bersani e Speranza, il gruppetto di sinistra che aveva perso in una precedente scissione. Ritrovarli è un affarone? Non sembra. Praticamente il Pd è stato assorbito da Articolo 1 che è un po’ come se una sardina avesse ingoiato una balena. Vocazione minoritaria. Vuoto a perdere. Perdere l’amore, cantava Massimo Ranieri: «E adesso andate via/ voglio restare solo,/ con la malinconia/ volare nel suo cielo…». La Sinistra – volendo – potrebbe anche affinare questa sua propensione a perdere. Farne un’arte.

Come quella che Elizabeth Bishop ha descritto in una sua splendida poesia: «L’arte di perdere non è difficile da imparare;/così tante cose sembrano pervase dall’intenzione/di essere perdute, che la loro perdita non è un disastro./ Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta il turbamento/ delle chiavi perdute, dell’ora sprecata./ L’arte di perdere non è difficile da imparare./ Pratica lo smarrimento sempre più, perdi in fretta:/ luoghi, e nomi, e destinazioni verso cui volevi viaggiare./ Nessuna di queste cose causerà disastri./ Ho perduto l’orologio di mia madre./ E guarda! L’ultima, o la penultima, delle mie tre amate case./ L’arte di perdere non è difficile da imparare./ Ho perso due città, proprio graziose./ E, ancor di più, ho perso alcuni dei reami che possedevo, due fiumi, un continente./Mi mancano, ma non è stato un disastro./ Ho perso persino te (la voce scherzosa, un gesto che ho amato). Questa è la prova. È evidente,/l’arte di perdere non è difficile da imparare,/ benché possa sembrare un vero (scrivilo!) disastro». Restando al femminile – in omaggio alla nuova segretaria del Pd – c’è un’altra poetessa che ha cantato splendidamente la “perdita”: Blaga Dimitrova, un’intellettuale bulgara che – dopo il crollo del comunismo –è stata anche vicepresidente del suo Paese.

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Così la segretaria marcherà Conte per oscurarlo. Il caso Cottarelli

giovedì, Marzo 2nd, 2023

Laura Cesaretti

Non perde tempo, Elly Schlein. Apre lo scontro frontale (sia pur senza strilli eccessivi) con il governo sulla questione migranti, chiede le dimissioni del ministro Piantedosi, annuncia che sarà in piazza sabato alla manifestazione anti-fascista, convocata dai sindacati. Non solo: il neo leader dem andrà oggi a Crotone in passerella.

Il suo obiettivo di medio termine è chiaro: di qui alle elezioni europee, contando sull’effetto-novità della sua vittoria interna e sulla dolcissima luna di miele col sistema mediatico, la neo-segretaria Pd non lascerà nessun fronte non presidiato a sinistra, non trascurerà nessun appuntamento e nessuna occasione politica utile per imporsi come front-woman dell’opposizione, togliendo ossigeno e parole d’ordine non solo ai partitucoli della gauche extra-Pd, ma soprattutto ai Cinque Stelle, che già iniziano ad annaspare. L’annuncio sul tamburo della sua presenza in piazza sabato a Firenze, ad esempio, non serve solo ad oscurare Giuseppe Conte, che contava di esserne protagonista, ma soprattutto a ripristinare una «cinghia di trasmissione» interrotta da tempo, quella con la Cgil. Il Pd di Schlein vuol tornare ad essere l’interlocutore diretto e privilegiato (possibilmente unico) del sindacato di Landini, che negli ultimi anni aveva sbandato vistosamente verso il populismo pentastellato: non a caso tutta la campagna di Elly è stata incentrata sulla promessa di cancellare le ultime tracce del renzismo e delle sue riforme «neo-liberiste», a cominciare dal Jobs Act. Una chiara captatio benevolentiae verso il massimalismo Cgil, del resto ricambiata – sottotraccia – dal sindacato di Corso Italia, che ha mandato molti dei suoi ai seggi delle primarie.

Tutto ciò entusiasma la vecchia «Ditta» e i giovani neo-corbynisti del Pd (Corbyn, nel frattempo, è stato tumulato dal Labour britannico, ma fa niente), ma crea inevitabilmente anche disagio negli esponenti riformisti. Una vistosa spia di questo malessere si è accesa ieri, dopo un tweet – tra il serio e il faceto – di Carlo Cottarelli, l’economista liberal che è stato «la nostra punta di diamante» (Enrico Letta dixit) nelle liste Pd alle politiche di settembre. «E ora che faccio? Non capisco ma mi adeguo? CottarElly???». La battuta agrodolce esplode sui social, con centinaia di like e di risposte: molti militanti Pd che lo invitano a non andarsene e «rimanere nel partito», altri gli indicano la porta, simpatizzanti di Terzo polo o +Europa (fu il partito di Emma Bonino a portarlo «in dote» al Pd) lo invocano: «Vieni con noi». Lui «tituba», dice chi ci ha parlato: «Vuole capire bene che tipo di linea imprimerà Schlein». «E che linea vuoi che imprima?», dice Beppe Fioroni, che il suo addio lo ha già annunciato. «Sarà un Pd di sinistra-sinistra massimalista».

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Dal primo allarme all’intervento: chi deve decidere e il rebus di poteri

giovedì, Marzo 2nd, 2023

Patricia Tagliaferri

1. In caso di emergenza in mare di chi è la competenza dei soccorsi?

Deve intervenire lo Stato responsabile di un’area Sar, zona di ricerca e salvataggio sulla quale ciascun Paese esercita la competenza al soccorso di imbarcazioni in situazione di criticità attraverso un Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo.

2. Cosa deve fare il Paese responsabile della zona Sar dove è avvenuta l’emergenza?

Coordinare le operazioni di soccorso con l’impiego della propria flotta, ma anche con unità militari e civili che si trovino in prossimità dell’imbarcazione in difficoltà. Nel caso in cui un’autorità marittima riceva informazioni di un’emergenza in corso in un’area Sar di competenza di un altro Stato informa il Rescue Coordination Center competente ed estende la notizia a tutte le unità in transito in quell’area Sar.

3. Quale Paese è obbligato a indicare il porto sicuro di approdo dopo un soccorso?

Il Paese responsabile della zona Sar in cui è accaduto l’evento critico deve fornire al più presto un posto sicuro (place of safety), cioè un luogo ove, oltre alla cura dei bisogni primari, sia garantito ai naufraghi l’esercizio dei diritti fondamentali, tra cui quello di asilo.

4. Qual è il ruolo di Frontex?

L’Agenzia europea della guardia frontiera e costiera è tenuta a fornire assistenza tecnica e operativa in mare a sostegno delle operazioni di soccorso che possono verificarsi durante la sorveglianza delle frontiere. In caso di avvistamento di un’imbarcazione in difficoltà Frontex fa una segnalazione al Centro di coordinamento internazionale dell’operazione Themis – la nuova missione navale europea che opera nel Mediterraneo centrale assistendo l’Italia nella gestione del flusso dei migranti – e alle altre autorità italiane competenti, fornendo la posizione della barca, la rotta e la velocità. Ma è compito delle autorità nazionali classificare o meno un evento come Sar e decidere i mezzi da inviare.

5. Quando interviene la Guardia Costiera?

Quando parte il dispositivo Sar (Search and Rescue), che prevede l’invio di mezzi navali e aerei, uomini e mezzi terrestri, nella zona della possibile emergenza.

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Torna il Btp Italia: ecco quanto rende e come protegge dall’inflazione

giovedì, Marzo 2nd, 2023

MILANO. Arriva il nuovo Btp Italia. Da lunedì 6 sarà sottoscrivibile una nuova tornata del titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione nazionale e pensato per il risparmiatore individuale. Si tratterà della prima emissione del 2023 che arriva, come la precedente, in una fase di inflazione a doppia cifra: nel mese di gennaio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile e del 10% su base annua, in discesa rispetto al +11,6% nel mese precedente. Per attirare i risparmiatori, il Tesoro dovrà però fissare la cedola al di sopra del 2%.

Capitale rivalutato ogni sei mesi
La promessa è di offrire cedole che proteggono dal rincaro del costo della vita: grazie al meccanismo di indicizzazione utilizzato, ogni 6 mesi il Btp Italia riconosce al suo detentore il recupero della perdita del potere di acquisto realizzatasi in quel periodo, attraverso il pagamento della rivalutazione semestrale del capitale sottoscritto. Inoltre, le cedole, anch’esse pagate semestralmente, garantiscono un rendimento minimo costante in termini reali. Infatti, l’ammontare di ciascuna cedola è calcolato moltiplicando la metà del tasso di interesse reale cedolare annuale fisso, stabilito all’emissione, per il capitale sottoscritto rivalutato sulla base dell’inflazione verificatasi su base semestrale.

La formula di rivalutazione del capitale adottata per questa emissione è la medesima delle precedenti che aveva riscosso grande interesse soprattutto da parte degli investitori retail. La precedente emissione del novembre scorso aveva raccolto quasi 12 miliardi di euro (scadenza 2028) mentre la quota era stata di 9,45 miliardi a giugno con un titolo in scadenza a giugno 2030. Riguardo al nuovo Btp Italia in arrivo. L’idea degli operatori è che la domanda possa facilmente essere attorno ai 10 miliardi di euro.

Le caratteristiche
La nuova emissione in arrivo, la diciannovesima tranche per il titolo indicizzato all’inflazione, prevede una scadenza di 5 anni (marzo 2028) e un unico premio fedeltà dell’8 per mille sul capitale non rivaluto per il risparmiatore retail che acquista nei giorni di emissione e detiene l’investimento fino a scadenza. La sottoscrizione terminerà giovedì 9 marzo ma quest’ultima giornata, come successo anche nelle precedenti edizioni, sarà riservata agli investitori istituzionali.

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“Cercasi assistente, anzi schiavo”: il Diavolo vive nel mondo dell’arte

giovedì, Marzo 2nd, 2023

Simona Siri

NEW YORK. Una lista di richieste da far sembrare Miranda Priestly del Diavolo veste Prada come una signora alla mano, dalle poche pretese. Un tono da «tutto ci è dovuto» tipico di una certa fetta di popolazione, il famoso un per cento degli straricchi. Il senso dell’offerta di lavoro comparsa sul sito della NYFA New York Foundation for the Arts e diventata virale grazie a Emily Colucci, fondatrice del sito Filthy Dreams, un sito web che analizza arte, cultura e politica. Una famiglia di «mostri dell’arte», l’ha definita, citando la frase di Jenny Offill usata da Zadie Smith per descrivere Lydia Tar, il personaggio interpretato da Cate Blanchett nel suo ultimo film. Colucci, che all’inizio pensava fosse un annuncio parodia, ha salvato il tutto su un file pdf e l’ha reso pubblico, tanto da suscitare l’interesse del New York Times che l’ha subito definito «il peggior lavoro del mondo». Il titolo è quello di «assistente personale», ma in realtà quello che questa «famiglia di alto profilo nel mondo dell’arte» sta cercando è un tuttofare dai poteri miracolosi, visto la quantità di responsabilità che gli (o le) spetterebbe: occuparsi di tutti gli aspetti dei viaggi della famiglia, dal fare i bagagli, al tenere in ordine i passaporti e prenotare voli alberghi e spostamenti; mantenere computer e altri sistemi IT; postare sui canali social della famiglia; badare al figlio di quattro anni quando la nanny è già andata via; recuperare abiti e altri acquisti «da negozi di alta gamma»; coordinare le visite degli ospiti; mettere in ordine gli armadi; prenotare le visite mediche; rispondere al telefono. Ma anche: stare a casa per aspettare la consegna dei pacchi; preparare presentazioni in Power Point per i progetti personali e lavorativi della famiglia; coordinare le donne delle pulizie, il giardiniere, le tate e tutto il resto della servitù; prenotare i ristoranti; occuparsi dei cani ma anche gestire i loro dog walker; scrivere biglietti di auguri e di ringraziamento; portare e ritirare la lavanderia; girare in macchina per Manhattan e Brooklyn a fare consegne. Esperienza di giardinaggio così come la conoscenza del mondo della moda e dell’arte sono considerati dei plus. Lo stipendio (doverosamente dichiarato secondo una nuova legge dello stato di New York) è tra i 65 mila e i 95 mila dollari all’anno a seconda dell’esperienza. Diventato virale, l’annuncio ha scatenato la caccia per capire chi sia questa pretenziosa famiglia.

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La differenza tra colpe e reati

giovedì, Marzo 2nd, 2023

Antonella Viola

Che a Bergamo, a seguito dell’identificazione dei primi positivi per Covid19, si sarebbe potuto agire meglio e con maggiore tempestività è un fatto che gli scienziati sanno da molto tempo. Che l’assenza di un piano pandemico aggiornato abbia causato gravi ritardi nella risposta all’emergenza pandemica è stato scritto, detto, discusso sui giornali e in televisione per mesi. L’inchiesta della magistratura su quanto accadde nella Bergamasca nei primi mesi del 2020 non poteva che chiudersi con la necessità di indagare le responsabilità, che al momento, leggendo i nomi delle persone indagate, sembrano essere ancora poco definite e molto trasversali.

La decisione della Procura di Bergamo è quasi un atto dovuto, di fronte a tutte le migliaia di persone che sono decedute in quei tragici mesi. E, con lo stesso rispetto verso chi non c’è più e verso chi piange i propri cari, va evitata ogni strumentalizzazione di questa indagine, che deve poter proseguire nella massima serenità e trasparenza.

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