Emergenza clima in Europa, i dati allarmanti: “Nuovi record di caldo nel 2023 e 2024 con El Niño”
giovedì, Aprile 20th, 2023 L’anno più caldo e siccitoso di sempre. La situazione climatica del 2022 è stata caratterizzata da un caldo estremo senza precedenti e condizioni di siccità diffusa. Lo evidenzia il rapporto annuale sullo stato del clima europeo (ESOTC), pubblicato oggi sulla base dei dati raccolti dal servizio sui cambiamenti climatici di Copernicus. «I risultati – si legge nel rapporto – mostrano l’aumento delle temperature e l’intensificarsi degli eventi estremi e offrono una panoramica del clima dello scorso anno in un contesto a lungo termine». Stando a quanto emerge dall’indagine, in Europa è stato registrato il secondo anno più caldo mai registrato, mentre l’estate è stata caratterizzata dalle temperature più elevate dall’inizio dei record. Gran parte dell’Europa ha subito ondate di caldo intense e prolungate. Le scarse precipitazioni, inoltre, hanno portato a una diffusa siccità. “Le temperature in tutta Europa – riportano gli scienziati – stanno aumentando al doppio del tasso medio globale, più veloce rispetto a qualsiasi altro continente».
Caldo record quest’estate
E le emissioni sulle proiezioni per i prossimi mesi sono tutt’altro che entusiasmanti. I principali modelli matematici indicano che l’estate potrà essere torrida e siccitosa, con temperature che nel cuore dell’Europa e nel Mediterraneo potranno essere molto più elevate della media. Insomma, il trend di un incremento di caldo e siccità continuerà.
Emissioni record
Tornando ai dati 2022, il report evidenzia che le emissioni europee di carbonio associate agli incendi estivi sono state le più alte degli ultimi 15 anni, con alcuni paesi che hanno registrato i livelli di emissioni più elevati degli ultimi 20 anni. Questi, in estrema sintesi, sono i dati relativi al tasso di frequenza di incendi che emergono dal rapporto annuale sullo stato del clima europeo (ESOTC), divulgato oggi dagli scienziati del Copernicus Climate Change Service (C3S). I ricercatori hanno confrontato i dati raccolti dal 1850, quando e’ iniziato il monitoraggio, per ricostruire un quadro temporale accurato e puntuale dell’andamento dei fattori legati al cambiamento climatico in Europa. «I risultati – scrivono gli autori – hanno evidenziato aumenti significativi delle emissioni di carbonio associate agli incendi boschivi, specialmente nell’estate del 2022 e in particolare in determinate regioni europee. Il tasso di episodi e fenomeni naturali estremi è aumentato notevolmente anche a causa delle condizioni più calde e secche che si sono verificate nel continente».