I 5s sognano la democrazia diretta però boicottano l’elezione al Colle
sabato, Aprile 15th, 2023Altro che Rousseau, i grillini dicono no al presidenzialismo Il ministro Casellati: «È il contrario di quello che dicevate»
Parlavano di Rousseau e della democrazia diretta. Della partecipazione dei cittadini e del referendum propositivo. Eppure i 5 Stelle boicottano l’elezione diretta del premier o del Presidente della Repubblica. Per i grillini, che si autoproclamavano «portavoce» dei cittadini, gli elettori non possono scegliere chi sarà chiamato a governare. L’ennesimo paradosso, un’altra contraddizione per il Movimento che ha già abiurato a tutti i suoi principi delle origini.
E così è accaduto che mercoledì, durante l’audizione della ministra delle Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati in Commissione Affari costituzionali alla Camera, il M5s si è opposto a qualsiasi ipotesi di elezione diretta da parte dei cittadini del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio. «Non ho sentito, da parte dei 5 Stelle, un accenno alla volontà popolare – ha spiegato Casellati rivolgendosi ai deputati stellati – il fatto di non voler restituire il voto ai cittadini affinché possano scegliersi il presidente della Repubblica o del Consiglio, mi pare un po’ contrario a quello che avete sempre detto sulla partecipazione popolare». Anche nella scorsa legislatura gli stellati avevano votato contro la riforma presidenzialista proposta da Fdi.
Giuseppe Conte sul tema aveva bacchettato il centrodestra: «Non hanno le idee chiare».
Ma lo stesso Conte, da premier, nel 2019 sognava «una legislatura costituente» per «un cambio di sistema». Ancora, a giugno del 2021, intervistato da La7: «Proporrò agli altri leader di ragionare su una riforma costituzionale che possa rafforzare il nostro sistema. Se proporrò il presidenzialismo? Non me lo faccia anticipare». Dopo due mesi, con La Stampa, non nascondeva la sua invidia per i Paesi dove «Capi di Stato e di governo rimangono in carica per decenni».
Ora che il centrodestra ha i numeri e la possibilità per cambiare il sistema, il M5s di Conte si irrigidisce.