Archive for Maggio, 2023

Musumeci: «Per l’Emilia-Romagna spendiamo i fondi già stanziati. Giuste le sanzioni per chi sbaglia»

domenica, Maggio 21st, 2023

di Virginia Piccolillo 

Intervista al ministro per la Protezione civile sull’emergenza in Emilia – Romagna: nei prossimi giorni un disegno di legge che colpisca ritardi e inadempienze

Musumeci: «Ora nuove misure per il territorio. E per chi sbaglia servono sanzioni»

«Non si gioca con la vita. Chi sbaglia deve pagare. Vale per i cittadini, deve valere anche per chi ha responsabilità nel governo del territorio». Nello Musumeci era arrivato al governo come ministro del Mare, ma lo tsunami è arrivato da rivoli e fiumi. E ora il titolare della Protezione civile annuncia che martedì al Consiglio dei ministri porterà la proposta di una misura per fermare le stragi da dissesto idrogeologico con sanzioni e poteri sostitutivi.

Ministro, è finita l’emergenza Emilia-Romagna? 
«La situazione è sempre di emergenza, sia pure di più bassa pericolosità. Ma nulla è più prevedibile: con condizioni climatiche così bizzarre potrebbe accadere ancora, persino nei prossimi giorni». 

Le risorse per la ricostruzione ci sono? 
«Troveremo i fondi necessari, ma al tempo stesso va verificato se le somme stanziate negli anni alle articolazioni dello Stato per la lotta al dissesto idrogeologico sono state tutte utilizzate».

Perché? 
«Sarebbe assurdo chiedere altri soldi senza avere speso quelli in dotazione. Cominciamo a spendere quello che c’è. Inutile cercare altro denaro se qualcuno ha ancora risorse nel cassetto per la lotta al dissesto idrogeologico». 

È stata colpa del clima, della cementificazione, della mancata manutenzione? 
«Una serie di concause. L’acqua arriva sempre. Anche dopo 300 anni. E quando arriva vuole trovare i letti dei fiumi sempre liberi, guai a invaderli».

Invece così pare che non sia stato. E dunque? 
«È mancata la cultura della tutela del territorio, visto solo come oggetto da sfruttare». 

Il governo interverrà? 
«Con la modifica del Titolo V c’è concorso di competenze Stato-Regioni. Occorrerebbe un alto senso di responsabilità di tutti nel rileggere gli eventi e capire chi, in un momento di “distrazione”, aveva il compito di vigilare e non l’ha fatto».

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Ravenna da salvare, la Regione Emilia-Romagna cerca di invertire il corso del Canale emiliano-romagnolo

domenica, Maggio 21st, 2023

di Marco Madonia

Depositate tonnellate di terra per creare un argine artificiale. La vice di Bonaccini: «Dobbiamo portare le acque verso il Po evitando il Savio in piena»

La barriera di terra costruita per contenere l’acqua a Fornace Zarattini, nella periferia ovest di Ravenna, 20 maggio 2023. ANSA/ GIANLUIGI BASILIETTI
La nuova barriera di terra per proteggere Ravenna (Ansa)

Ravenna è il secondo comune più esteso d’Italia dopo Roma. Ora il 16% del territorio comunale è stato evacuato e si contano almeno 27mila sfollati. Venerdì pomeriggio 17 camion hanno scaricato tonnellate di terra per realizzare un argine artificiale a protezione della città. Per salvare Ravenna dall’ondata di piena e fango i tecnici sono al lavoro per realizzare quello che non è mai stato fatto prima, vale a dire invertire il corso del Canale emiliano-romagnolo, il più lungo corso d’acqua artificiale italiano che parte da Bondeno (Ferrara) e raggiunge Rimini coprendo una superficie di 336.000 ettari. L’obiettivo è portare l’acqua verso il mare, tramite il Po, allontanandola dal Savio, l’altro fiume in piena in queste settimane di maltempo.  LEGGI ANCHE

L’operazione

“È in corso un’operazione mai fatta prima – ha spiegato Irene Priolo, vicepresidente della Regione–. Proviamo a invertire le acque del “Cer” per portarle verso il cavo napoleonico e il Po e abbiamo chiuso la rotta del Savio”. L’acqua “è sempre più nel Ravennate e va verso il mare – ha aggiunto la vicepresidente con delega alla Protezione civile- lavoriamo per evitare che ci sia ulteriore propagazione delle acque». Il Comune di Ravenna ha evacuato la popolazione in diversi quartieri della città. L’operazione del Canale emiliano-romagnolo è un tentativo di ridurre la quantità di acqua in città. ”Abbiamo lavorato con i Consorzi di bonifica per cercare di trattenere l’acqua nell’asse Cer – ha detto il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale -. L’obiettivo è tenerla lontana dalla città per mandarla verso il Po. Le idrovore sono al lavoro per mandare il più possibile l’acqua verso il mare”. 

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Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi 21 maggio | Zelensky: «Bakhmut? Penso non sia più in mano nostra». Shoigu: «Abbiamo il pieno controllo della città»

domenica, Maggio 21st, 2023

di Marta Serafini, inviata dal fronte di Bakhmut, e Redazione Online

Le notizie in diretta sulla guerra di domenica 21 maggio. Biden annuncia un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina. Kiev ringrazia: «L’ok agli F-16 momento storico»

 Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi 21 maggio | Zelensky: «Bakhmut? Penso non sia più in mano nostra». Shoigu: «Abbiamo il pieno controllo della città»

• Dal vertice G7 in corso a Hiroshima, in Giappone, arriva l’adesione di diversi Paesi europei alla cosiddetta «jet coalition», la coalizione di caccia F16 promessi l’altro ieri agli ucraini. Ma non è ancora chiaro chi li fornirà (né quanti o quando).
• Anche l’Italia potrebbe far parte della cosiddetta jet coalition a favore dell’Ucraina, come spiega il nostro inviato a Hiroshima.
• Nel primo pomeriggio di domenica, il presidente americano Joe Biden effettuerà un incontro bilaterale con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Hiroshima in Giappone a margine del G7.
• Sabato, proprio durante il G7, Prigozhin, leader della Wagner, è tornato a reclamare il controllo di Bakhmut, ma Kiev smentisce. Cosa sta succedendo, davvero, a Bakhmut? Il punto della nostra inviata

Ore 08:49 – Il ministro della Difesa russo: «Abbiamo il pieno controllo di Bakhmut»

«L’operazione per stabilire il controllo su Artyomovsk (il nome russo di Bakhmut ndr) è stata completata». Lo ha affermato il ministero della Difesa russo. «La liberazione della città di Artyomovsk è stata completata a seguito delle operazioni offensive delle squadre d’assalto del gruppo Wagner supportate da artiglieria e aerei delle forze del Sud», ha affermato il ministero russo.

Ore 08:48 – Zelensky a Giorgia Meloni: «Il tuo carattere ci dà forza»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato tutti i leader del G7 di Hiroshima per il sostegno. «Grazie, Giorgia Meloni, per la forza del tuo carattere che dà forza a tutti noi. Ringrazio il governo italiano, il parlamento e tutti gli italiani che sostengono la tutela del nostro popolo», ha affermato Zelensky.

Ore 08:42 – Zelensky: «Penso che Bakhmut sia nelle mani dei russi»

«Penso di no»: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto a una domanda della stampa che a Hiroshima, a margine dei lavori del G7 in Giappone, gli ha chiesto se parti della città di Bakhmut fossero ancora sotto il controllo di Kiev. È «rimasto poco» della città di Bakhmut, è «distrutta», ha detto Zelensky. La città, situata nella regione sud orientale ucraina di Donetsk, dopo essere stata per mesi teatro di aspre battaglia, da ieri sarebbe totalmente sotto il controllo delle forze russe, come dichiarato dal leader del gruppo paramilitare Wagner, Evgenij Prigozhin.

Ore 08:31 – Kishida (Giappone): «È stata dimostrata la nostra inflessibile solidarietà all’Ucraina»

«Il G7 ha dato nuovamente prova del proprio sostegno all’Ucraina», ha dichiarato il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, durante una conferenza stampa al termine del vertice dei capi di Stato e di governo del G7 a Hiroshima. «E’ significativo aver dato dimostrazione dell’inflessibile solidarietà del G7 all’Ucraina, e della nostra determinazione a tutelare l’ordine internazionale libero e aperto basato sul diritto», ha detto Kishida, aggiungendo che il G7 «non accetta alcuna modifica dello status quo attraverso l’uso della forza, ovunque si verifichi nel mondo».

Ore 08:27 – Biden assicura a Zelensky nuovi aiuti militari

Il presidente americano Joe Biden, al termine del colloquio con il presidente Zelensky, ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina da parte degli Usa. Biden non ha specificato l’ammontare degli aiuti, ma ha affermato che il nuovo pacchetto include armi che gli Stati Uniti hanno già inviato in Ucraina, come artiglieria e veicoli blindati. Zelensky ha ringraziato Biden per i nuovi aiuti militari e per essere stato al suo fianco per fronteggiare l’invasione russa dell’Ucraina iniziata nel febbraio 2022.

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Il Cavaliere e la Romagna

sabato, Maggio 20th, 2023

Paolo Guzzanti

Berlusconi esce dall’ospedale dopo un mese e mezzo e finalmente torna a casa. E tutti ne sono contenti, tutti lodano e ammirano anche da posizioni politiche lontane ed opposte, quest’uomo che non si accascia, che non soltanto resiste ma agisce, progetta e si propone di rimanere nella corrente del nuovo. Ed il fatto che questa felicità sia realmente diffusa e corrisponda a un sentimento che non è indotto dai titoli dei giornali e dei telegiornali, ci rassicura un bel po’ sulla logora immagine che chi più chi meno ha dell’Italia e degli italiani: uno spirito di ripresa venato di umorismo, proiettato verso il futuro, che non specula sulle lagne ma anzi dà un’idea robusta di personalità.

E ci fa pensare per simmetria a quel che succede in queste ore in Romagna dove i giovani romagnoli sono scesi in strada contro l’alluvione, armati di pale, secchi, stivali e giacche impermeabili ripetendo quel fenomeno italiano che già scoprimmo nel 1976 durante il terremoto nel Friuli o in Schia durante il Terremoto del Belice, quando gli abitanti dei paesi colpiti dalla tragedia, anziché chiamare pompieri e ambulanze o in attesa che ambulanze e pompieri arrivassero, si rimboccarono le maniche e salvarono quanto fu possibile salvare del loro paese e della loro gente.

Berlusconi dalla sua stanza al San Raffaele, non ha fatto che progettare e lavorare con uno spirito allegro con i suoi videomessaggi che iniziavano con «ho indossato per voi camicia e giacca». Erano messaggi che non volevano nascondere l’affanno ma nemmeno la prepotente voglia di vivere e far vivere.

Le persone che spalano le strade nei luoghi dell’alluvione hanno cominciato a cantare in coro le canzoni della loro terra anche quando estraevano corpi senza vita, offrendo alle telecamere un’immagine di forza collettiva ed allegra.

Qualcosa di molto simile ha fatto Silvio Berlusconi tornato a casa dopo la malattia, ma sempre sul pezzo della sua passione politica con spavalda umiltà e senza smettere di essere leader. Senza voler forzare il caso di un uomo e di una reazione collettiva ad alluvioni e frane, viene da dire che l’Italia quando si libera dalle camicie di forza ideologiche è capace di affrontare le avversità con uno spirito diverso. Non è la prima volta che nei momenti più difficili emerge la solidarietà entusiasta di cui sono capaci intere generazioni e singoli individui quando arriva il momento della prova inattesa e brutale. Silvio Berlusconi, al quale va la nostra ammirazione per tenacia e compostezza, ha vinto una lunga battaglia attraverso il comportamento.

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Da Annunziata a Ranucci, le trasmissioni Rai a rischio. I programmi in bilico

sabato, Maggio 20th, 2023

di Antonella Baccaro

Alcuni programmi, come Report e Cartabianca, sono stati confermati, ma non si sa ancora a quali condizioni

Programmi in bilico e cambi di format, sospetti e paure in Rai
Roberto Sergio, nuovo amministratore delegato della Rai (Foto Ansa)

La conta dei sommersi e dei salvati in Rai non è ancora finita. Manca una manciata di giorni al consiglio di amministrazione di giovedì 25 maggio, quando molto probabilmente sarà varata la griglia delle nuove direzioni di genere e di testata. E poi ci vorrà ancora più di un mese prima che i palinsesti autunnali vengano presentati ufficialmente: il 7 luglio. 

Report gli altri programmi confermati

Nel frattempo lo scorso cda che ha ratificato la nomina del nuovo ad Roberto Sergio, dopo l’addio di Fabio Fazio, è sembrato voler sgombrare il campo dai sospetti di epurazioni future e ha confermato una manciata di programmi tra cui Report, Cartabianca, Chi l’ha visto?, Mezz’ora in più, Fame d’amore, Linea Verde, I Fatti Vostri, Tv talk. All’appello manca la striscia quotidiana di Marco Damilano, Il cavallo e la torre, su Rai Tre: le indiscrezioni che circolano vedrebbero il programma in via di conferma ma sicurezze non ce ne sono. 

Il rischio dei cambi di orario

«Circa i programmi confermati nello scorso cda non si è parlato né di conduzioni né di collocazioni» dice la consigliera Francesca Bria (quota Pd). La precisazione apre scenari inediti: molti di questi programmi sono legati a filo doppio ai loro «capitani» e difficilmente potrebbero passare di mano. A meno che qualcuno non fosse messo nelle condizioni di rinunciarvi. Prendiamo Report: il programma di Sigfrido Ranucci va ora in onda il lunedì, ma negli ultimi giorni si è parlato di un suo spostamento nella fascia domenicale di Che tempo che fa. Un’ipotesi che ha allarmato Ranucci: «Se qualcuno vuole mettere in difficoltà la trasmissione, strumentalizzandola o spostandola in condizioni difficili, sbaglia» ha detto, mettendo le mani avanti. 

Viale Mazzini adesso vuole il “pluralismo”

Ma se la collocazione di un programma può essere determinante, ancora di più può fare la differenza il modo in cui le trasmissioni vengono impostate. La nuova Rai deve essere improntata al pluralismo, fanno sapere ai piani alti di Viale Mazzini: ad esempio non sarà più possibile che una trasmissione abbia ospiti di una sola parte politica. Una questione già dibattuta presso l’Autorità per le comunicazioni sulla scia di alcuni ricorsi. Secondo alcune passate pronunce, il pluralismo può considerarsi rispettato se un programma assicura ospiti di tutte le parti politiche nel complesso delle sue puntate, e non in ciascuna. É questa la modalità che si è data, ad esempio, Mezz’ora in più, e che la conduttrice Lucia Annunziata sembra intenzionata a difendere, così come, del resto, ha sempre fatto Fazio.

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Il (solito) grande scontro per il piccolo schermo

sabato, Maggio 20th, 2023

di Antonio Polito

Stupisce che dopo trent’anni di bipolarismo il confronto in Italia sia ancora fondato sul sospetto reciproco e sulla mutua negazione della legittimità altrui

Per l’utente, in fin dei conti, cambia davvero poco. Chi ama la televisione di Fabio Fazio, e sono tanti, dovrà solo premere il tasto 9 invece che il tasto 3 sul telecomando. Il pluralismo delle voci, un tempo ricercato all’interno di un unico contenitore pubblico, la Rai, oggi è garantito dalla pluralità delle emittenti, a conferma che il mercato è amico della libertà di espressione. Ironia della sorte: stavolta è stata una multinazionale americana, la Warner Bros, a dare un contratto al beniamino della sinistra italiana. Ma se una logica commerciale fosse stata seguita anche dai nuovi azionisti di maggioranza della Rai, non avrebbero certo rinunciato a un cespite aziendale, cedendolo alla concorrenza, visto che i programmi di Fazio hanno ascolti e introiti pubblicitari che difficilmente garantiranno i sostituti.

Serve dunque qualcos’altro a spiegare perché questo addio e il collegato cambio della guardia nel management dell’azienda siano stati vissuti nel nostro dibattito politico drammaticamente, quasi come una ripetizione del conflitto del 25 Aprile. A destra quella data è stata anzi apertamente evocata: il tweet di Salvini ritorceva con un «Belli, ciao» indirizzato a Fazio e Littizzetto il «Bella, ciao» intonato dall’antifascismo militante contro Giorgia Meloni e il suo governo. Mentre a sinistra il 25 Aprile è stato implicitamente invocato, alzando di nuovo l’allarme democratico per il regime televisivo in arrivo, fatto di censura e soppressione delle libertà, in una parola un Minculpop.

Non sarebbe facile spiegare a uno straniero come mai qui da noi la televisione e i suoi programmi, non solo di informazione ma anche quelli di intrattenimento e di svago, siano diventati un vero e proprio elemento della Costituzione materiale del Paese, al punto da accendere conflitti politici di prima grandezza; e perché mai la Rai rappresenti il Sacro Graal di ogni maggioranza, lo scalpo cui non si può rinunciare dopo aver vinto una battaglia elettorale.

Ci sono ragioni storiche, ovviamente. In un Paese che è arrivato tardi all’alfabetizzazione di massa (e che sta rapidamente regredendo a un nuovo analfabetismo di ritorno), la televisione ha rappresentato fin dagli inizi una formidabile agenzia di formazione delle coscienze e dei comportamenti. Ha forgiato gli italiani del Dopoguerra, un po’ come il libro Cuore formò gli italiani dopo l’Unità, trasformandosi in un vero e proprio collante della Nazione, definendone il gusto e la lingua. Il declino delle altre grandi agenzie formative, dalla scuola alla Chiesa ai partiti di massa, ha fatto il resto: ancora oggi, in tempi di streaming, la tv generalista resta il modo più efficace di creare un evento, di affermare un’idea, di lanciare una suggestione.

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Bollette, 5 milioni di italiani dovranno passare al mercato libero: come scegliere per evitare truffe

sabato, Maggio 20th, 2023

Sandra Riccio

Sono circa 5 milioni gli italiani che dovranno passare al mercato libero per l’elettricità entro il 10 gennaio 2024. Se non lo faranno in autonomia, la loro fornitura verrà assegnata d’ufficio e tramite asta ad un nuovo operatore. Queste le regole definite dal Decreto Ministeriale entrato in vigore proprio oggi che sancisce i criteri e le modalità per il passaggio al mercato libero dei clienti domestici non vulnerabili.

Le condizioni tariffarie a cui potranno accedere questi clienti saranno definite più avanti ma se si vuole evitare di “finire all’asta”, la soluzione è di passare al mercato libero scegliendo in autonomia il fornitore da cui acquistare energia tra le numerose offerte disponibili oggi.

Il nuovo Decreto significherà una corsa di molte famiglie alla scelta di un nuovo operatore sul mercato libero. Ma come orientarsi al meglio e capire cosa conviene davvero?

I consumi
«Il primo aspetto da considerare per valutare una nuova offerta luce e gas sono le nostre necessità, ovvero il fabbisogno energetico della nostra famiglia e in quali momenti consumiamo di più – suggeriscono gli esperti di SOStariffe.it -. Per scoprirlo guardiamo l’ultima bolletta inviata dal nostro attuale fornitore. La fattura riporta le caratteristiche delle tariffe di cui stiamo usufruendo al momento. Inoltre, esaminando le bollette ricevute in un arco di dodici mesi possiamo farci un’idea precisa dei nostri consumi annuali». Per quanto riguarda l’energia elettrica occhio all’orario e ai giorni in cui utilizziamo più energia, perché ad esempio accendiamo gli elettrodomestici con maggiore frequenza (fascia F1, F2 oppure F3 di consumo). Considerare quest’ultimo aspetto è necessario per prendere in considerazione le tariffe multi – orarie (biorarie o triorarie).

I costi
Importante poi è capire i costi. «Cerchiamo nel dettaglio dell’importo finale la sezione ‘Spesa per la materia energia’ – dicono gli esperti -. Sotto la voce ‘Quota energia’ possiamo verificare il costo unitario dell’energia espresso in euro/kWh per la luce ed euro/Smc per il gas. Invece nella sezione “Quota fissa” adocchiamo il costo fisso mensile sostenuto per mantenere attiva la fornitura».

Il Portale Arera
Una volta esaminata la nostra attuale situazione possiamo passare alla ricerca della soluzione migliore per noi. Le offerte sul mercato sono tantissime e negli ultimi anni sono comparsi moltissimi nuovi operatori. Come fare per capirci qualcosa? Esiste la possibilità di utilizzare il comparatore dell’Arera: Si chiama Portale Offerte e permette di arrivare alla soluzione più adatta alle nostre esigenze. Raccoglie e pubblica tutte le offerte presenti sul mercato luce e gas. Basta inserire le nostre caratteristiche e offrirà la lista delle compagnie più convenienti con tanto di importo da pagare a fine anno.

Attenzione a bonus e promozioni
Molte compagnie propongono bonus e promozioni. Si tratta di offerte allettanti ma occorre sempre capire bene che cosa succede allo scadere di questi incentivi. E in particolare bisogna capire bene quale tariffa viene applicata alla fine della fase promozionale. Molte volte la comunicazione delle società non mette in evidenza questo tipo di informazione e lascia invece molto spazio agli sconti che offre.

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G7, faccia a faccia Meloni-Macron. Zelensky arrivato a Hiroshima

sabato, Maggio 20th, 2023

E’ durato circa 45 minuti l’incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron, a margine dei lavori del G7 in Giappone. Il faccia faccia dopo la solidarietà espressa da Macron all’Italia colpita dall’alluvione con un tweet in italiano e in francese nel quale ha assicurato che la Francia è pronta a dare «ogni aiuto utile». L’ultimo incontro a due risaliva a circa un mese fa a Bruxelles, a margine del Consiglio Ue.

Intanto al vertice, riferiscono fonti diplomatiche, è arrivato il presidente ucraino Zelensky che tra i tanti incontri domani avrà un bilaterale con il primo ministro giapponese Kushida.

Resilienza e sicurezza economica
I lavori al vertice proseguono in attesa dell’arrivo del presidente ucraino Zelensky: «A livello nazionale, utilizzeremo gli strumenti esistenti, ne rivedremo l’efficacia e ne svilupperemo di nuovi se necessario per scoraggiare e contrastare l’uso di misure economiche coercitive”. E’ uno dei passaggi della dichiarazione congiunta dei leader del G7 al termine della sessione di lavoro sulla resilienza e sicurezza economica.

Zelensky atteso al G7 di Hiroshima. Sullivan: “Ci sarà spazio per un faccia a faccia con Biden”

dal nostro inviato Alberto Simoni 20 Maggio 2023

Clima: “Emissioni zero entro il 2050”
I grandi della Terra hanno anche affrontato il tema clima: «Noi, i leader del G7, stiamo agendo e rafforzando la cooperazione per affrontare la crisi climatica e accelerare la transizione globale verso l’energia pulita per raggiungere emissioni nette pari a zero al piu’ tardi entro il 2050».

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Concita De Gregorio: “Il problema non è la destra ma la mancanza di un’alternativa credibile”

sabato, Maggio 20th, 2023

“Il problema non è quello che la destra sta facendo o ha detto di voler fare: è stata votata ed eletta. Il problema è che manca un’alternativa credibile in cui riconoscersi, perché troppe volte ci si è illusi e non è andata come è sarebbe dovuta andare”. Così la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, ha analizzato l’attuale momento politico, durante l’incontro con il vicedirettore vicario Andrea Malaguti, allo stand de La Stampa al Salone Internazionale del Libro di Torino.

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Nuovo ciclone in arrivo: non è finita. Dove colpirà il vortice tunisino

sabato, Maggio 20th, 2023

Giada Oricchio

Un nuovo vortice colpirà l’Italia, ma dovrebbe risparmiare l’Emilia Romagna. Sul sito specializzato del colonnello Giuliacci la nuova previsione prevede piogge intense su Piemonte, Sicilia, Calabria e Sardegna, meno sul settore adriatico.

“Il precedente ciclone tunisino aveva portato nubifragi sul fianco orientale della penisola, questa nuova bassa pressione maghrebina colpirà il fianco occidentale” si legge sul sito. I modelli meteo hanno confermato maltempo anche in Toscana e nel Nord-Ovest, con il lato tirrenico maggiormente sferzato dall’acqua. Meno perturbato sul Nordest e lungo la linea adriatica. Per le temperature: valori quasi autunnali al Nord, più miti al Sud. Questo fine settimana non uscite senza ombrello: il cielo resterà volubile e capriccioso. E il caldo? Qualche novità a partire da lunedì 22 maggio.

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