L’Isis firma la strage di Capodanno «Colpiti i cristiani infedeli»

 

di Monica Ricci Sargentini

Alla fine è arrivata la rivendicazione dell’attentato compiuto la notte di Capodanno nella discoteca Reina, nella parte più europea di Istanbul. Nella strage sono morte 39 persone, una settantina i feriti. La firma è quella dei terroristi dello Stato Islamico (Isis): «Per continuare le operazioni benedette che lo stato Islamico sta conducendo contro la protettrice della croce, la Turchia, un soldato eroico del Califfato ha colpito uno dei più famori nightclub dove i cristiani celebravano la loro vacanza apostata» si legge in un comunicato.

La festa demonizzata

Erano giorni che in Turchia giravano appelli contro il Capodanno. Il 30 dicembre il direttore degli Affari Religiosi, Mehmet Görmez, molto vicino all’Akp, aveva diffuso il sermone del venerdì che raggiunge 80mila moschee in cui dichiarava illegittimi i festeggiamenti del 2017 perché non musulmani. In tutto il Paese l’atmosfera era ostile al Natale e alla fine dell’anno tanto che un uomo vestito da Babbo Natale ha rischiato il pestaggio.

Caccia al killer

Continuano in Turchia le ricerche del responsabile dell’attentato. Sul posto sono stati trovati 180 proiettili. Gli esperti, riferisce Hurriyet, ritengono che il killer si sia comportato in modo «professionale, addestrato e a sangue freddo», dimostrando di aver in precedenza fatto sopralluoghi sul posto per raccogliere informazioni. Già ieri le indagini si erano concentrate sui terroristi dello Stato islamico..

CORRIERE.IT

 

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