Ceuta, le barriere di separazione assaltate da 800 migranti
Un vero e proprio assalto come da tempo non si verificava quello andato in scena il primo gennaio a Ceuta.
Le encalves spagnole in terra d’Africa di Ceuta e Melilla, sono due delle mete più ambite dai migranti subsahariani, dal momento che, pur trovandosi sul continente africano, sono territori che appartengono alla Spagna e quindi entrare a Ceuta e Melilla significa mettere piede sul suolo europeo. Non solo Lampedusa e Calais. Così i migranti africani provano a entrare a Ceuta e Melilla
Per impedire l’ingresso dei profughi, il governo spagnolo, con la collaborazione di quello marocchino, ha recintato le città di Ceuta e Melilla con delle barriere metalliche alte più di sei metri, ma nonostante queste misure, i tentativi dei migranti di penetrare in Europa non cessano.
Il primo gennaio, stando a quanto riportato dall’agenzia Reuters, oltre 800 persone hanno assaltato le reti di separazione di Ceuta. Molti africani si sono arrampicati sino in cima alle barriere, ma solo in pochi sono riusciti poi a mettere piede nell’enclave di Madrid. Appena è avvenuto il tentativo di entrare nel territorio europeo, subito sono intervenute le forze dell’ordine spagnole e marocchine.
Molti profughi sono stati portati a terra con l’impiego delle gru e non sono mancati neppure momenti di tensione dal momento che 5 poliziotti spagnoli e 50 marocchini risultano feriti e alcuni anche gravemente.
Il ministro degli Interni marocchino ha così commentato l’episodio: ”Da adesso chi tenterà di superare le barriere di protezione verrà giudicato dalle autorità giudiziarie marocchine che decreteranno l’espulsione dal Regno del Marocco o lo condanneranno a sanzioni pesanti”.
IL GIORNALE