Maria regina degli ascolti. Al Festival senza cachet
La madre di tutte le notizie sarà confermata oggi. Maria De Filippi circonfusa di fiori al Teatro del Casinò di Sanremo, forzerà la proverbiale timidezza per annunciare urbi et orbi che sì, sarà lei la co-conduttrice del Festival, con Carlo Conti. E la regina degli ascolti, sua potenza televisiva, lo farà come nessuno mai prima. Da giorni, da quando si è adombrata la possibilità di una sua partecipazione, si è aperto il giallo della firma-non-firma apposta in calce a un contratto che in realtà non esiste.
Maria non ha bisogno di carte bollate, giudica talmente importante la liturgia canora, talmente bello il rito che si perpetua da non voler essere pagata. Schiaffo in faccia a chi già parlava di cachet miliardari; lei, è il sottotitolo, non ha prezzo, significa talmente alto da non essere quantificabile. Essendo lei tra i primi contribuenti italiani, il bel gesto se lo può permettere. Dunque niente, neppure un euro, così recita la liberatoria, quella sì, firmata, che ha rilasciato alla Rai dopo averla ricevuta a sua volta da Mediaset.
Lo fa per passione, a coronare la sua brillante carriera; lei è così, si spende in proprio quando un progetto la convince o la diverte particolarmente. Senza dimenticare la presenza di una serata nel 2009, nel Sanremo di Bonolis che oggi chiosa: «Per lei fu un trauma, ci ha messo otto anni per riprendersi». Dunque scende in campo «Maria la sanguinaria», come la chiamavano alcuni evocando la monarca Tudor degli sfracelli, per significare il fatto che nella guerra degli ascolti contro di lei scorre solo il sangue, ha ottenuto una liberatoria che a Mediaset costa cara, lei guida programmi che garantiscono a Canale 5 la vetta dell’Auditel. E lei sta facendo una corsa contro il tempo per registrare il più possibile e abbandonare solo C’è posta per te, peraltro mai contro-programmato nei giorni del Festival.
È nato poco alla volta il mito di questa donna che sposa trash e cult con un sorriso algido. La prima volta comparve come assistente di Maurizio Costanzo che era sposato con Marta Flavi dalla quale presto si separò perchè questa ragazzina acqua e sapone l’aveva conquistato. Il debutto di Amici nel pomeridiano fu subito un successo. Poi arrivarono i tronisti, le sgallettate di ogni età di Uomini e donne, i pianti riconciliatori e le sorprese strazianti di C’è posta per te, il talent dei ragazzi che cresce e si sdoppia, fino a Tù sì que vales. Sempre con ascolti da brivido.
Tanto successo l’ha portata a creare la casa di produzione Fascino PGT, ora di proprietà al 50% sua e al 50% di Rti con la quale produce i suoi show, tutti quelli di Maurizio Costanzo, fino ai festival canori e vanta bilanci in positivo che superano i 60 milioni di euro.
Programmi che pensa in barca con il suo staff o all’Argentario, d’estate perchè De Filippi lavora sempre anche quando sembra si riposi. E nel 2013 fonda la web tv Witty Tv che rimanda i suoi stessi show. Una volta disse che il suo unico rimpianto era quello di non aver avuto figli. Anni fa ha adottato un adolescente e ne è felice.
Con Conti forma una coppia «pesante», attorno a loro ci saranno ospiti usa e getta. Per non rischiare l’effetto controproducente dei terzi incomodi. Un errore linguistico che Carlo Conti non farebbe mai, come mai rischierebbe di ripetersi e di personalizzare troppo il programma per non incorrere nell’errore che costò caro a Fazio. I due, con l’apporto insostituibile del consulente Giancarlo Leone dietro le quinte, metteranno a punto il loro Festival lineare. Conti padrone di casa garante della gara, De Filippi presenza aliena e gentile, da par suo.
LA STAMPA