Banche e Fca risvegliano Milano (+1,9%). Ubi ai massimi da maggio

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Reuters

La vivacità dei bancari e il rimbalzo di Fiat Chrysler (+4,6%) dopo il tonfo per il caso Epa risvegliano Piazza Affari che chiude la seduta da prima della classe in Europa (+1,87%) pur archiviando la settimana con un saldo complessivo negativo (-0,9%). In rialzo tutti i principali listini continentali (con Parigi e Madrid oltre 1% di incremento) sostenuti nel pomeriggio anche da Wall Street e soprattutto dalle trimestrali di alcuni big del credito statunitense come JpMorgan e Bank of America. Al palo Leonardo – Finmeccanica (-0,2%) ma anche Mediaset (+0,29%) su cui Goldman Sachs ha ridotto la raccomandazione a “buy”. Attesa per il pronunciamento dell’agenzia di rating Dbrs che dovrò esprimere il suo giudizio sull’Italia.

Fiat rimbalza, Renault va giù dopo inchiesta

Occhi puntati sulle auto in Europa, con la questione emissioni che tiene banco. Oltre a Fiat anche Renault (ha chiuso a -2,89% dopo aver perso fino al 6%) ha a che fare con l’avvio di un’inchiesta giudiziaria: il tribunale di Parigi ha reso noto infatti che è stata avviata una indagine da tre giudici istruttori sui dispositivi utilizzati dal costruttore francese per controllare le emissioni inquinanti delle sue vetture diesel. A Piazza Affari, invece, rimbalzo per Fiat Chrysler poiché analisti e operatori sembrano escludere lo scenario peggiore (4,6 miliardi di sanzione) sul caso della violazione delle norme sulle emissioni negli Stati Uniti. Risale anche l’azionista di riferimento Exor (+6,7%). Immediata ieri la reazione della casa automobilistica alle accuse dell’Epa con l’a.d. Sergio Marchionne che ha rassicurato il mercato: le accuse dell’Epa non avranno alcun impatto sui target. «Abbiamo la coscienza pulita – ha detto – nessuno ha commesso frodi». Per gli analisti, è improbabile che si apra uno scenario simile a quello del dieselgate che ha coinvolto Volkswagen, ma ci sono comunque elementi di incertezza che potrebbero pesare sul titolo. Ben comprate anche le Exor e le Ferrari .
Il settore auto nonostante le pressioni da “dieselgate” tornate sui gruppi europei ha comunque vissuto nel complesso una seduta di rialzo (+0,7% lo Stoxx 600 Auto) .

Focus sulle banche anche in Europa. A Milano vola ancora Ubi

A Piazza Affari nuovo strappo per Ubi Banca (+9,6%) che punta a utili per 1,2 miliardi nel 2020 dopo aver completato l’acquisizione delle tre good banks Banca Etruria, Cassa Marche e CariChieti. Nel comparto brilla anche Bper (+5,99%) e Banco Bpm (che beneficia anche della ripresa della copertura di Citigroup con giudizio buy e target price a 3,6 euro). In Europa il comparto bancario è stato il migliore mostrando un indice Stoxx in rialzo del 2% e con performance di +4% per Deutsche Bank e di oltre +3% per le francesi Credit Agricole e Societe Generale ma hanno brillato anche gli istituti spagnoli (+1,9% Bbva, +1,7% Santander) e svizzeri (+4% Ubs e +2,9% Credit Suisse).
A Piazza Affari, l’indice del settore bancario ha guadagnato quasi il 3% (ed è ai massimi da giugno) con rialzi significativi anche da parte di Mediobanca (+4%) e Unicredit (+3,5%) all’indomani del via libera da parte dei soci all’aumento di capitale da 13 miliardi che dovrebbe partire intorno alla metà di febbraio. Bene ancora il risparmio gestito guidato da Banca Mediolanum (+3,6%) nel giorno in cui è emerso che Silvio Berlusconi e Fininvest hanno presentato ricorso contro il provvedimento della Bce in opposizione al possesso da parte della holding di una quota rilevante nell’istituto bancario.

Wall Street piatta, bene banche ma fiducia consumatori delude

Viaggia intorno alla parità Wall Steet nell’ultima seduta della settimana, con i listini che cercano lo spunto per recuperare i ribassi di ieri e alla vigilia del lungo week end (lunedì Borse chiuse per il Martin Luther King Day). Gli investitori guardano a una carrellata di indicazioni dal fronte macroeconomico e finanziario: bene per ora i dati sulle vendite al dettaglio e sui prezzi alla produzione, mentre sono rimasti delusi gli analisti che si aspettavano un allungo ulteriore della fiducia dei consumatori (98,1 punti la lettura di metà gennaio misurata dall’Università del Michigan) . Sul versante finanziario, i riflettori sono puntati sulle banche: Bank of America, JPMorgan Chase e Wells Fargo hanno ufficialmente dato l’inizio alla stagione dei conti, tutte chiudendo in attivo il quarto trimestre e l’intero anno.

Usa, per Bofa e Jp Morgan dati migliori delle attese

Al via la stagione delle trimestrali Usa, con i grandi colossi finanziari americani che oggi riportano i numeri dei bilanci. La prima è stata Bank of America che ha riportato profitti migliori delle previsioni grazie alle attività di trading, sostenute dall’aumento degli scambi provocato dalla vittoria a sorpresa di Donald Trump. Nei tre mesi a dicembre, Bofa ha messo a segno profitti netti per 4,7 miliardi di dollari, 40 centesimi per azione, in rialzo dai 3,3 miliardi, 27 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente e meglio dei 38 centesimi attesi dagli analisti. Il fatturato si è attestato a 19,99 miliardi di dollari, in rialzo dai 19,58 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente, ma sotto i 20,85 miliardi previsti dal consensus. Utili in crescita anche per Jp Morgan: il IV trimestre si è chiuso con un utile netto di 6,7 miliardi di dollari (+23,8% rispetto allo stesso periodo del 2015). Il risultato trimestrale, pari a un eps di 1,71 dollari, è superiore alle attese degli analisti, che si aspettavano un eps di 1,44 dollari. I ricavi trimestrali sono stati di 23,4 miliardi di dollari, anche in questo caso battendo le attese, che erano per 23,95 miliardi di dollari. L’utile netto dell’intero 2016 è stato di 24,7 miliardi di dollari, un record per la banca, che ha battuto il già ottimo risultato del 2015, quando l’utile netto è stato di 24,44 miliardi.

Il dollaro si conferma debole. Ripiega il petrolio

Sul mercato valutario, euro/dollaro stabile a 1,0625 (segui qui l’andamento del biglietto verde contro le principali valute). Petrolio in correzione a 52,41 dollari al barile a New York (-1,1%). Il dollaro prosegue nel suo ritracciamento dopo i massimi delle scorse settimane, influenzato da una certa delusione dopo l’attesa prima conferenza stampa di Donald Trump che non ha dato indicazioni sull’attuazione delle politiche fiscali e di stimolo all’economia preannunciate in campagna elettorale.

Brp, spread con Bund chiude poco mosso a 156 punti, rendimento all’1,91%
Lo spread tra BTp e Bund chiude la seduta riportandosi sui valori della vigilia dopo un avvio di seduta in rialzo. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005210650) e il pari scadenza tedesco termina a 156 punti base dai 160 dell’apertura e dai 157 della chiusura di ieri, mentre il rendimento, torna sopra 1,90%, fermandosi all’1,91% dall’1,89% del closing di ieri.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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