Segreteria con nomi nuovi e agenda sociale: ecco il piano di Renzi per rilanciare il Pd

carlo bertini
 

Oltre un’ora di chiacchierata, la prima a tu per tu dallo scambio della campanella del passaggio di consegne a palazzo Chigi. Matteo Renzi va a trovare Paolo Gentiloni nella sua stanza al Gemelli e insieme fanno il punto della situazione, toccando tutti i temi sensibili, dalla legge elettorale che impegnerà il leader Pd, ai temi del lavoro sui quali si pronuncerà il governo nei prossimi giorni per tentare di sminare i due referendum della Cgil sui voucher e sugli appalti. Ed è proprio sull’agenda sociale che premier e segretario lavoreranno in tandem, visto che Renzi vuole accentuare il profilo del partito di governo sui temi del lavoro e dei giovani che hanno visto il Pd più in affanno in questi mesi, come dimostrato dai vari test elettorali.

 Gentiloni sta bene, si è completamente rimesso, ieri ha visto pure la Boschi per preparare il consiglio dei ministri: stamattina infatti uscirà dall’ospedale diretto non a casa, bensì a Palazzo Chigi, dove vuole presiedere la riunione del suo gabinetto che presenta un ordine del giorno corposo: decreti attuativi sulla scuola e sulle unioni civili ed altri provvedimenti.

 

Con il premier, dopo una mattinata passata al Nazareno per una serie di incontri, Renzi si è di certo voluto confrontare anche sulla nuova road map che lo vedrà protagonista: lunedì prossimo dovrebbe dare il via libera alla nuova composizione della segreteria del Pd, «più collettiva, più aperta, più autorevole», come la definisce lui, che verrà formalizzata in una riunione della Direzione. Il leader non riuscirà a fare della segreteria un organismo snello come avrebbe voluto, ma ci saranno diversi innesti e novità: Piero Fassino, che Renzi ha mandato a Lisbona a presenziare per i funerali di Mario Soares, si occuperà degli Esteri e curerà i rapporti con i socialisti europei, Tommaso Nannicini si occuperà del programma (il 23 gennaio organizzerà un seminario sull’evasione fiscale) e tra gli intellettuali potrebbe fare il suo ingresso lo scrittore Enrico Carofiglio. Entrerà anche il ministro Maurizio Martina – capo della corrente di sinistra leale al leader. E in segreteria resteranno non solo diversi parlamentari – tra i più accreditati David Ermini, Ernesto Carbone, Alessia Rotta, ma anche tutte le anime del partito tranne la minoranza ribelle dei bersaniani: sarà rappresentata la corrente di Cuperlo – con cui Renzi ha perlato ieri a lungo – così come quella dei «giovani turchi» di Orfini e Orlando, e quella di Franceschini.

 

Renzi parteciperà poi ad un’assemblea dei circoli il 21 gennaio a Roma e a quella con gli amministratori locali del Pd il 27-28 gennaio a Rimini: i primi appuntamenti pubblici che segneranno la ripresa della sua attività a pieno ritmo, che lo vedrà presente nella capitale nel suo ruolo di segretario Pd almeno tre giorni a settimana.

LA STAMPA

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