La fine degli asili parcheggio, s’inizierà a imparare fin dal nido
Nuovi asili nido, una maturità senza il quizzone e l’esame di terza media senza prova Invalsi e senza seconda lingua straniera agli scritti sono alcune delle novità degli otto decreti legislativi attuativi della riforma della legge 107 sulla scuola, approvati ieri dal Consiglio dei ministri.
È una rivoluzione ancora non operativa. L’iter prevede che le commissioni parlamentari esprimano i loro pareri e che il governo esamini di nuovo il testo emerso. È una rivoluzione, che la ministra avrebbe preferito affidare al Parlamento tra due mesi, per studiare meglio la materia, ma le deleghe scadono oggi, aspettare era impossibile. «Oggi è un punto di partenza – promette la ministra -. Aver dato il primo via libera in consiglio dei ministri non significa pensare che i testi siano chiusi: lavoreremo nelle commissioni parlamentari, assicurando una forte partecipazione e presenza del ministero e del governo, per ascoltare in audizione tutti i soggetti coinvolti».
Fin da subito
Sarà ridisegnata la scuola dell’infanzia da zero a sei anni, ponendo fine alla divisione tra nidi e materne e creando per la prima volta un sistema unico come avviene nel resto dell’Ue. Finisce così l’era dei nidi che somigliavano spesso a parcheggi per bambini: si andrà a scuola iniziando fin da subito a imparare.
Fino a 6 anni
È quello che viene definito un «sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a 6 anni». L’obiettivo, insomma, è «garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali», come è scritto nel testo della delega. Per la sua diffusione su tutto il territorio nazionale sarà creato un Fondo di 229 milioni all’anno per l’attribuzione di risorse agli enti locali.
I futuri prof
Le altre deleghe prevedono novità per i futuri prof. Dopo la laurea si parteciperà a un concorso: chi lo supererà si inserirà in un percorso di formazione di tre anni, che terminerà con l’assunzione a tempo indeterminato. Per l’istruzione professionale, i percorsi durano 5 anni (biennio più triennio) e gli indirizzi passano da 6 a 11.
Musica e danza, teatro e cinema, pittura, scultura, grafica delle arti decorative e design, scrittura creativa saranno alcune delle arti che verranno potenziate negli istituti scolastici. Per le scuole italiane all’estero viene istituito l’organico del potenziamento con 50 nuovi insegnanti e nuove risorse professionali.
Dalla discussione in consiglio dei ministri è rimasta fuori la nona legge delega, quella che prevedeva la revisione del Testo unico sulla scuola. Se ne occuperà «un disegno di legge delega specifico e successivo», promette il Miur.
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