Europa contrastata nel giorno della May, sterlina in rimonta

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Chiusura contrastata per le Borse europee (vedi qui i principali indici), nel giorno in cui Theresa May, la premier della Gran Bretagna, ha preannunciato trattative per una hard Brexit. «Non vogliamo nessuna parziale appartenenza alla Ue, nessuna associazione con la Ue, niente che ci lasci metà dentro, metà fuori», ha dichiarato, ammonendo anche che «se ci punirete abbasseremo imposte e attireremo investimenti». Theresa May ha comunque dichiarato che l’accordo finale con la Ue sarà sottoposto a un voto del Parlamento britannico, prevedibilmente tra circa due anni. La sterlina ha risalito la china sull’euro e sul dollaro, mentre Londra ha chiuso in netto ribasso. Milano, invece, ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,25%, nonostante sia emerso che l’Unione europea ha chiesto all’Italia un aggiustamento dei conti pubblici, in modo da rispettare la tabella di marcia pluriennale sulla riduzione del rapporto tra debito e pil. Secondo la Commissione europea lo scostamento è attorno allo 0,2%.

A Milano corrono le banche

A Milano sono state gettonate le banche, dopo la battuta d’arresto della vigilia innescata dalla revisione dl ribasso del giudizio sull’Italia da parte dell’agenzia di rating Dbrs. Mossa che comporterà un aggravio delle condizioni di finanziamento degli istituti centrali presso la Bce, ma che secondo gli analisti avrà tutto sommato un impatto limitato sui conti dei principali istituti. Banco Bpm(+2,29%) ha beneficiato del giudizio di ‘Buy’ espresso da Deutsche Bank, che ha iniziato la coperture sul titolo. Unicredit ha guadagnato il 3,5% in vista dell’aumento di capitale da 13 miliardi di euro che la banca lancerà a marzo. Sono andate bene le Bper (+1,6%) sull’onda delle indiscrezioni che entro fine mese l’istituto acquisterà la quarta delle good banks, ossia Cariferrara, con un’operazione sulla falsa riga di quella realizzata da Ubi Banca(+3,4%).

Fca festeggia i dati sulle vendite in Europa

E’ tornata a correre Fiat Chrysler Automobiles, dopo la battuta d’arresto della scorsa settimana, innescata dalle accuse dell’Epa sulle emissioni di gas. I titoli della casa auto hanno festeggiato gli ottimi dati sulle immatricolazioni europee di dicembre, balzate del 13,7% contro il +3,2% del mercato unico. Nell’intero 2016 Fca ha registrato un incremento delle vendite del 14,1% sul 2015, contro un aumento registrato in generale dal mercato del 6,5%. Così è passata in secondo piano anche la notizia che l’agenzia di rating Dbrs ha messo sotto revisione il rating “BB (low)” di Fca .

Mediaset ingrana la retromarcia alla vigilia del piano

Sono andate male le Mediaset (-0,6%), risentendo delle indiscrezioni che Agcom sia già pronta a bloccare una eventuale opa di Vivendi, in virtù della partecipazione del 24% che il gruppo di Oltralpe detiene inTelecom Italia(-1,7%). Per la legge Gasparri non è infatti possibile accentrare il controllo di società di tlc e media. L’Authority ha tuttavia precisato che per adesso è in corso la fase istruttoria iniziata lo scorso 21 dicembre. Intanto sale l’attesa per la presentazione del piano strategico al 2020, che si terrà domani a Londra. Equita mette in conto nel periodo 2016-2018 un incremento medio annuo della pubblicità del 3,1%, tasso che scende a un +2,8% al 2020, con un aumento dei clienti Mediaset Premium del 6,5% a 2,13 milioni al 2018 (2,2 milioni al 2020). Questo, tuttavia, non dovrebbe portare la divisione in attivo.
L’incertezza su Mediaset ha penalizzato anche Telecom Italia. Da Davos il presidente della compagnia, Giuseppe Recchi, ha dichiarato «Siamo spettatori, non ci riguarda», in merito al dossier Vivendi-Mediaset.

Saipem ed Eni in rialzo insieme al greggio
Dopo il calo della vigilia, sono rimbalzate le Saipem (+2,14%), incoraggiate anche dal rialzo del petrolio che ha sostenuto le quotazioni anche di Eni (+0,45%). Il petrolio ha infatti registrato una performance positiva (segui qui Brent e Wti).

Luxottica sotto la pressione dei realizzi

Luxottica Group (-0,84%) ha invece subito la pressione delle vendite all’indomani della volata dell’8% determinata dall’annuncio dell’aggregazione con la franceseEssilor International. Operazione che comporterà la nascita di un colosso dell’occhialeria da 15 miliardi di euro di fatturato e circa 50 miliardi di capitalizzazione. Gli analisti hanno espresso giudizi positivi sulla fusione che mette insieme due gru

Euro riconquista la soglia di 1,07 dollari, sterlina in rialzo

L’euro oggi ha riconquistato la soglia di 1,07 dollari (vedi qui i principali cross), risentendo anche dell’onda lunga del movimento della sterlina, che ha rialzato la testa sia sul dollaro, sia sull’euro. Lo spread si è portato in area 159 punti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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