Wall Street sale nel giorno di Trump. Milano chiude in rosso, bene Bper
–di Chiara Di Cristofaro e Andrea Fontana
Non basta il rialzo di Wall Street a spingere i listini europei nel giorno dell’inizio della presidenza Trump. Le vendite in particolare sui retailer e sui farmaceutici e la debolezza degli assicurativi hanno fatto vivere ai listini continentali una giornata incolore mentre Milano ha addirittura concluso le contrattazioni con -0,06% nel FTSE MIB e -0,04% nel Ftse All Share. Francoforte e Parigi sono state le migliori, rispettivamente +0,29% e +0,2%, mentre Londra e Madrid sono state intorno alla parità.
A Piazza Affari nuovo tonfo di Yoox Net-A-Porter Group (-4,2%) dopo l’uscita della top manager Sarah Rutson ritenuta tra le figure chiave delle strategie degli ultimi anni. Giù i finanziari a cominciare daUbi Banca (-2,2%), colpita dai realizzi dopo il prepotente rally di inizio 2017, e daUnicredit (-1,5%). Flessione intorno all’1,5% per Mediobanca e per Unipol.
Spicca in cima al Ftse Mib Bper (+1,6%) insieme a Telecom italia (+0,7%) in una giornata complessivamente vivace per il settore delle tlc europee. Il rally del petrolio (+2,3% Wti a 53,34 dollari al barile) sostiene Tenaris (+0,7%) mentre Eni si è spenta (+0,2%) nel finale dopo una giornata positiva: la debolezza del dollaro, i dati sul Pil cinese del IV trimestre (+6,8%) e la vigilia della riunione di Vienna tra i Paesi Opec e altri grandi produttori di greggio per verificare l’esecuzione degli accordi sulla riduzione della produzione sono stati alla base del movimento dell’oro nero.
Sul mercato valutario, euro in rafforzamento a 1,067 dollari (+0,2%) e a 122,85 yen (+0,13%). Stabile il dollaro/yen a 115,05.
Dall’Election Day che incoronò Trump il Dow ha guadagnato 8%
Ma tutta l’attenzione è rivolta al discorso che pronuncerà tra pochi minuti e nell’attesa Wall Street resta positiva. In esso trader e gestori sperano di trovare spunti sull’agenda a favore della crescita promessa dal miliardario di New York. Nella notte della sua vittoria elettorale l’8 novembre scorso, Trump ha detto che avrebbe tagliato le tasse e lanciato spese infrastrutturali per sostenere la crescita ma da allora mancano dettagli. Da quel giorno il Dow ha guadagnato l’8%; se la performance verrà mantenuta fino alla fine della seduta odierna, sarà il maggiore rialzo ad essere stato registrato dall’Election Day all’Inauguration Day dai tempi dell’inizio del secondo mandato di Bill Clinton nel 1997 quando l’indice delle 30 blue chip guadagnò il 13%. Il record resta nelle mani di Herbert Hoover, la cui inaugurazione fu nel 1929 (il Dow salì del 22% nel periodo). La peggiore performance risale alla prima cerimonia di Barack Obama nel 2009 (-17%).
Intanto, dall’Asia è arrivata la prima accelerazione del Pil cinese da 2 anni: nel quarto trimestre la crescita del colosso asiatico si è attestata al 6,8% dal 6,7% del terzo grazie probabilmente al settore immobiliare e a consumi più forti, alla luce anche dell’accelerazione delle vendite al dettaglio di dicembre.
Fiat in rialzo dopo la conferma del rating di S&P’s
Gli indici europei hanno cambiato rotta diverse volte nell’arco della mattinata (segui qui l’andamento degli indici in tempo reale) con i titoli delle materie prime penalizzati e quelli energetici ben comprati (segui qui l’andamento dei settori in Europa). A Piazza Affari il FTSE MIB dopo qualche incertezza iniziale si mantiene in territorio positivo. Sono scattate le prese di beneficio su Ubi Banca che dopo un balzo del 4% a inizio seduta ha imboccato la via del ribasso. Resta in rialzo Banca Pop Emilia Romagna in attesa di novità sull’acquisto di Carife. Contrastati gli altri titoli del comparto bancario. Gli acquisti premiano Fiat Chrysler Automobiles all’indomani del giudizio di S&P che ha confermato il rating BB con outlook stabile, nonostante l’inchiesta dell’Epa sulle emissioni.
Yoox Net-a-Porter debole, già Safilo
Ancora vendite su Yoox Net-A-Porter Group che dopo il -5% della vigilia è di nuovo in forte calo ed è stata anche fermata in asta di volatilità. Il mercato sta valutando l’uscita della vicepresidente Sarah Rutson, che negli ultimi anni è stata responsabile per l’ingresso di alcuni dei marchi chiave in vendita sul sito di e-commerce. Fuori dal listino principale, tra i titoli del lusso, debole Brunello Cucinelli dopo il collocamento del 3% del capitale a 21,09 euro. Poco mossa Safilo Group dopo il crollo del 14% della vigilia sui rumors di un ingresso di Lvmh in Marcolin, per produrre da sola gli occhiali.
Mediaset sotto la lente
Mediaset sotto la lente nel giorno in cui l’ad, Pier Silvio Berlusconi, ha incontrato i gestori italiani. Al termine dell’incontro, il numero uno dell’azienda del Biscione ha dichiarato che Il gruppo, nell’ambito del contenzioso con la francese Vivendi, pensa che la soluzione passi esclusivamente per le vie legali. «Se ne esce con le vie legali – ha sottolineato – Abbiamo subito un danno economico grave sia per Mediaset che per Fininvest. Non è una situazione semplicissima, peraltro ieri ho letto delle ipotesi in cui ventilavano la disponibilità credo a vendere quote Telecom, mi sembrano più preoccupati loro».
Pier Silvio Berlusconi ha anche sottolineato che Fininvest non è interessata a uno scambio di quote tra Telecom e Mediaset. «Noi – ha aggiunto – dobbiamo difendere i nostri interessi e quelli dei nostri azionisti». A chi gli chiedeva che cosa può succedere alla prossima assemblea di Mediaset, a fronte della presenza di Vivendi al 29%, Pier Silvio Berlusconi ha replicato: «A parte che bisogna capire se si parla di assemblea ordinaria o straordinaria, chiunque abbia una quota superiore al 5% può convocare un’assise straordinaria. Tutto va comunque ai voti, la maggioranza relativa di Fininvest mi sembra abbastanza solida».
L’amminsitratore delegato di Mediaset ha poi assicurato che in questi ultimi giorni non c’è stato «nessun contatto fra Vivendi e Fininvest e fra Vivendi e Mediaset, solo un incontro di cortesia con de Puyfontaine». Il Sole 24 Ore riporta oggi che Mediaset starebbe studiando nuove iniziative legali per ottenere il congelamento dei diritti di voto di Vivendi poiché la società francese con l’attuale 29,9% può costituire una minoranza di blocco in assemblea straordinaria.
Spread BTp/Bund in area 160 punti base all’indomani della Bce
In area euro, la riunione della Bce non ha comportato grossi cambiamenti al livello dei tassi che hanno mostrato solo un lieve rialzo con lo spread Italia-Germania fermo a 160 punti base (segui qui l’andamento del differenziale tra il decennale italiano e tedesco). La riunione, commentano gli analisti di Mps Capital Services, come nelle attese si è conclusa senza alcuna modifica all’attuale politica monetaria.
Nella conferenza stampa, Draghi ha affermato che non c’è stata alcuna discussione su un possibile tapering e su come verrà tecnicamente implementata la riduzione degli acquisti a partire da aprile da 80 miliardi di euro a 60 miliardi. Gli acquisti di titoli con tassi inferiori al tasso sui depositi (attualmente al -0,4%) riguarderanno invece solo titoli governativi, con priorità naturalmente a quelli con tasso superiore. Sul tema inflazione Draghi ha affermato che non ci sono ancora le condizioni per considerare il rialzo strutturale e quindi il Qe andrà avanti. Nei prossimi 2-3 trimestri è attesa un’inflazione superiore alle stime di dicembre a causa del recente rialzo dei prezzi petroliferi.
Dollaro debole dopo la Yellen
Ieri l’euro/dollaro si è spinto fin sotto quota 1,06 dopo le parole di Draghi, per poi risalire in serata, sulla scia delle parole di Janet Yellen che ha parlato di un rialzo dei tassi lento e graduale. Oggi la moneta unica si mantiene nel range 1,06-10,7 (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali valute e qui quello del dollaro contro le altre valute). In rialzo i prezzi del greggio all’indomani dei dati sulle scorte statunitensi, che hanno evidenziato un aumento di oltre 2milioni di barili, mentre la produzione è rimasta di fatto stabile. Forte calo del tasso di raffinazione che è sceso al ritmo maggiore da un anno (segui qui l’andamento di Brent e Wti).
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)