Dopo il Porcellum, l’Italicum. Besostri: “Io, affossatore di leggi elettorali per amore della Costituzione”

di MONICA RUBINO

ROMA – Sono tornati sulla scena in attesa della decisione della Consulta sulla legge elettorale attesa per domani: Felice Besostri, Claudio Tani e Aldo Bozzi. A cui si aggiunge anche Giuseppe Bozzi. Ovvero il terzetto di avvocati, divenuto nel frattempo un quartetto, che, dopo sette anni di battaglie, riuscirono nel 2014 a far cancellare dalla Corte costituzionale il famigerato Porcellum. E che ora puntano a impallinare anche l’Italicum. “La nostra richiesta nuova e forte è che la Consulta domani proclami l’autorimessione dell’Italicum, ossia la dichiarazione di incostituzionalità completa” dice Besostri, coordinatore dei 22 ricorsi contro la legge elettorale per la sola Camera voluta dal governo. E capo del Coordinamento per la Democrazia costituzionale, network di associazioni, comitati e giuristi che aveva deciso di intraprendere in parallelo anche la via del referendum abrogativo, poi saltato per mancanza delle 500mila firme necessarie.

“Se non potrà essere dichiarata l’incostituzionalità completa della legge”, continua Besostri, “che almeno sia notificato come incostituzionale il premio di maggioranza, sia al primo che al secondo turno”. In tal modo “si otterrebbe una legge più uniforme al Consultellum attualmente in vigore al Senato e immediatamente applicabile” conclude il giurista.

Ma cosa muove questi uomini di legge a intraprendere lunghe e faticose battaglie sulle leggi elettorali? In breve, perché lo fanno? “Per amore della Costituzione”, risponde deciso Besostri anche a nome dei suoi colleghi. E si perde nei ricordi: “Personalmente il colpo di fulmine nei confronti della Carta è scattato nel 1955: avevo solo 11 anni e la scuola mi portò a sentire una conferenza sulla Costituzione tenuta da Piero Calamandrei, uno dei suoi padri fondatori. Da allora ho coltivato questa passione, mi sono laureato in diritto costituzionale e l’ho insegnato all’Università”.

Su una cosa l’avvocato anti-Italicum rimane perplesso: “Sono stato uno dei promotori del comitato per il No al referendum: sono rimasto davvero sorpreso da questa maggioranza che, dopo l’annullamento del Porcellum, ha proposto una legge altrettanto incostituzionale come l’Italicum, unita a una riforma che snaturava così profondamente la nostra Costituzione”.

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