Un anno senza Giulio Regeni. Gentiloni e Grasso: “Impegno per la verità”

 

Un anno dall’orribile uccisione di Giulio Regeni. Vicinanza alla famiglia. Impegno con la magistratura per ottenere

Anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha affidato a Twitter il suo pensiero: “Un anno dopo la stessa tristezza e dolore. #veritapergiulioregeni: continuiamo a cercarla. Non ci accontenteremo di nient’altro che la verità”, ha scritto.

 Amnesty international  che da anni si batte per il rispetto dei diritti civili nel mondo è netta: “Abbiamo abbastanza chiaro ciò che è accaduto prima della morte ma non ancora quello che è accaduto dopo” dice il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury.”Se la catena di comando non emerge e non arriva almeno al ministero dell’Interno, ci sarà sempre una verità di comodo. ll gesto del governo italiano di ritirare l’ambasciatore dal Cairo l’anno scorso è stato forte ed è importante, ma dopo hanno prevalso l’equilibrismo e la volontà di avere buoni rapporti con l’Egitto. Senza contare che la collaborazione del governo egiziano è stata ed è formale e al minimo indispensabile”

Non solo, il portavoce di Amnesty parla di una situazione gravissima.”Oggi in Egitto ci sono “centinaia dipersone scomparse, così come accadeva in America Latina negli anni ’70-’80” e quindi “se non si risale alla catena di comando che lega l’operato materiale di ha sequestrato, fatto sparire, torturato” non si arriverà mai alla verita’. “.

Enrico Rossi, governatore della Toscana, parla di Regeni su Facebook, della sua morte violenta, della madre che nel suo volto torturato ha visto “tutto il male del mondo” e aggiunge:  “Un anno dopo non sappiamo ancora la verità giudiziaria, la cui ricerca è verosimilmente ostacolata da reticenze, collusioni e depistaggi. Ma possiamo dire una verità politica e storica: Giulio fu ucciso per le sue ricerche, perchè nell’Egitto del generale Al-Sisi indagava con serietà e rigore sui sindacati locali. I lavoratori che si organizzano fanno paura. Fanno paura ai poteri autoritari, ma fanno paura anche all’islamismo radicale. Il miglior modo per ricordare Giulio è continuarne la lotta e l’operal mondo”.

Anche la presidente della Camera Laura Boldrini interviene su Facebook. ” passato un anno, ma il tempo non ha per nulla fiaccato la voce dei tanti, tantissimi che continuano a chiedere giustizia per Giulio Regeni. “E’ stata la forza di questo movimento, diffuso e popolare, che ha fatto accantonare le prime ricostruzioni dell’omicidio, ridicole e oltraggiose; che ha sollecitato le istituzioni italiane a difendere la dignità stessa del Paese colpita attraverso l’uccisione di un suo cittadino; che ha supportato l’azione tenace con la quale la nostra magistratura sta aprendo varchi verso le risposte giuste.”
Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, scrive ai genitori e ribadisce l’impegno per otterenere verità e giustizia. Il messaggio personale per i genitori di Giulio Regeni è stato  affidato al Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, il senatore Luigi Manconi, che oggi li incontra a Fiumicello. Nella missiva Grasso ricorda il recente ed emozionante incontro a Palazzo Madama  e ribadisce il proprio impegno, nelle sedi nazionali e internazionali, per ottenere verita’ e giustizia per Giulio e, in suo nome, per tutte le vittime senza giustizia nel mondo.

Chiede l’intervento del governo per ottenere la verità, il presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino.
“Una società civile non può rassegnarsi alla morte insensata di uno dei suoi figli, chiediamo con forza che il governo italiano faccia le dovute pressioni sull’Egitto per ottenere la verità su Giulio Regeni, condannando mandanti ed esecutori di questo omicidio brutale e immotivato”.

Anche la magistratura italiana scende in campo per Giulio. “Le autorità egiziane facciano tutto ciò che sono obbligate a fare e che non stanno facendo per fare emergere la verità sulla fine così tragica di Giulio Regeni”.Cosi scrive il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, a nome di tutti i consiglieri.

Alla Sapienza di Roma ora è in corso un presidio per ricordare Giulio Regen a cui partecipa lo scrittore Erri De Luca: “Giulio Regeni è uscito dall’università e per l’università svolgeva un lavoro di ricerca, in un Paese amico. Questa gioventù si sente solidale ma anche responsabile”, ha detto indicando gli studenti. La manifestazione si è aperta con il saluto del rettore, Eugenio Gaudio, ed è condotta da Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio 3. Tra i partecipanti Carlo Bonini, giornalista de ‘La Repubblica’. Nel corso dell’evento vengono letti estratti dei diari di viaggio di Regeni. Previsto anche l’intervento, in collegamento telefonico, dei suoi genitori.

Uno striscione sul comune di Torino. Un grande striscione giallo che chiede ‘Verità per Giulio’ è stato appeso oggi alla facciata dell’edificio dell’ex tribunale di Torino, attualmente sede di alcuni assessorati del Comune.

REP.IT

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