Usa, Trump sceglie il conservatore Gorsuch per la Corte suprema

WASHINGTON – Donald Trump ha scelto il quarantanovenne Neil Gorsuch come nono componente della Corte suprema. Gorsuch, finora giudice di corte d’appello federale, è noto per le sue posizioni conservatrici. Prenderà il posto del campione della destra Antonin Scalia, deceduto quasi un anno fa. La sua nomina cambia di fatto gli equilibri all’interno della massima istanza giudiziaria degli Stati Uniti e sarà certamente osteggiata in tutti i modi dai democratici durante la procedura per la conferma al Senato.

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“Questo è stato il processo di selezione più trasparente e importante per la Corte suprema nella storia del nostro Paese”, ha sottolineato Trump – al suo primo collegamento televisivo in prima serata dalla Casa Bianca – dicendosi “orgoglioso” della scelta di Gorsuch. “Volevo che il popolo americano avesse voce in questa nomina”, ha aggiunto, ricordando che molti suoi elettori lo hanno votato solo o in particolare per questo. “Il giudice Gorsuch ha un intelletto superbo, un’educazione legale senza paragoni e un impegno a interpretare la Costituzione in base al suo testo”, ha proseguito, sostenendo che ha guadagnato un “sostegno bipartisan”, ora da verificare nelle audizioni di conferma al Senato.

Usa, Trump sceglie conservatore per Corte Suprema: l’annuncio della nomina di Gorsuch

“Spero vi piaccia la mia nomina del giudice Neil Gorsuch per la Corte Suprema degli Stati Uniti. È una brava persona, rispettata da tutti”, ha poi twittato il capo della Casa Bianca, che ha trasformato l’annuncio in uno show televisivo di prima serata. Per creare la suspense ha fatto arrivare a Washington anche il secondo candidato finalista della rosa iniziale di 21, il cinquantunenne Thomas M. Hardiman al quale – per ora – non sono bastate le raccomandazioni della collega Maryanne Trump Barry, la sorella giudice del presidente.

Gorsuch, che con la moglie era accanto al presidente, ha ringraziato per la fiducia accordatagli: “In questa casa della storia, sono pienamente consapevole dei miei difetti e prometto che se sarà confermato farò tutto questo è in mio potere per essere un fedele servitore della Costituzione e delle leggi di questo grande Paese”. Dopo aver ricordato Scalia come “un leone della legge”, ha enunciato uno dei suoi principi fondamentali: “Rispetto… il fatto che nel nostro sistema giuridico spetta al Congresso e non ai tribunali scrivere le nuove leggi. Il ruolo dei giudici è applicare, non modificare, il lavoro dei rappresentanti del popolo. Un giudice soddisfatto di qualsiasi deliberazione raggiunga è molto probabilmente un cattivo giudice, che punta ai risultati che preferisce più che a quelli che la legge richiede”. E ancora: “L’imparzialità e l’indipendenza, la collegialità e il coraggio” sono ciò che ci si aspetta dai giudici.

Usa, Trump nomina Neil Gorsuch alla Corte Suprema: “Sono onorato e commosso”

Nato e cresciuto in Colorado, Gorsuch ha studiato alla Columbia University e alla Harvard Law School, con l’ex presidente Barack Obama. Laureatosi con lode, ha preso il dottorato dalla Oxford University come Marshall Scholar. Ha lavorato come cancelliere per il giudice David Sentelle del circuito del district of Columbia e per Justices Byron White ed Anthony Kennedy alla Corte suprema. Dopo una carriera di successo come avvocato, è entrato al dipartimento di Giustizia come principal deputy associate dell’Attorney General.

Nel 2006 l’allora presidente George W. Bush lo nominò giudice di Corte d’appello per il decimo circuito di Denver e fu confermato a voce senza obiezioni. Fautore di un’interpretazione letterale della Costituzione e delle leggi, proprio come Scalia al quale viene da molti paragonato, guarda con sospetto a qualsiasi forma di intervento dello Stato e ritiene che l’apparato federale abbia acquisito negli anni troppo potere. Se sarà confermato, diverrà il più giovane giudice della Corte suprema Usa da oltre un quarto di secolo. E considerando che la carica è a vita potrà lasciare il segno per decenni.

Oltre alle sue posizioni conservatrici su vari temi etici come il fine vita (ha scritto un libro contro l’eutanasia) e l’aborto, Gorsuch nel corso della sua carriera giudiziaria si è spesso distinto per sentenze che hanno favorito le grandi aziende a scapito dei consumatori o dei singoli cittadini, soprattutto in arbitrati, cause di lavoro e licenziamento e diverse class-action.

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Ma la strada per la ratifica che porterebbe i repubblicani a controllare tutti e tre i poteri dello Stato (presidenza, Congresso e Corte suprema) sarà sicuramente irta di ostacoli. Alcuni senatori democratici hanno annunciato già nei giorni scorsi che tenteranno di impedirla, indipendentemente dal nome e dal curriculum del nuovo giudice. Sebbene in minoranza, cercheranno di fare ostruzione in ogni modo. Sia perché lo scorso anno i repubblicani bloccarono la nomina di Merrick Garland come sostituto di Scalia da parte di Obama sia perché la posta in gioco è altissima visto che la nuova maggioranza conservatrice alla Corte suprema potrebbe imporsi su temi quali l’aborto, il controllo delle armi da fuoco, la pena di morte, le libertà religiose.

Charles Schumer, leader della minoranza democratica al Senato, ha già criticato la nomina di Gorsuch sostenendo di aver “seri dubbi” che appartenga alla “corrente dominante in materia legale”: “Ha ripetutamente preso le parti delle società contro i lavoratori, ha dimostrato ostilità verso i diritti delle donne e, cosa più preoccupante, ha aperto un approccio ideologico alla giurisprudenza che mi rende scettico sul fatto che possa essere un giudice forte, indipendente nella Corte”.

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