Il meglio e il peggio della prima serata di Sanremo
Sanremo che a tratti si trasforma in “Uomini e Donne”. Queen Mary che si siede sul gradino della scalinata e chiacchiera con Conti, come se fosse nel suo salotto. Manca solo l’annuncio dell’esterna. Per il resto il quadretto è completo. Fantastica la Regina di Mediaset che si cala nel nuovo ruolo con infinita grazia, anche per merito degli abitini che indossa – quello nero a sirena, quello bianco con le frange – con cui non sarebbe mai riuscita a scendere la scalinata. Maria promossa a pieni voti: è brava anche quando inciampa.
Crozza? Una conferma. Siparietto politico con tanto di stoccata a Salvini: «Dovrebbe devolvere anche lui il suo stipendio ai terremotati». Bersaglio fin troppo facile la sindaca Raggi: «Riportiamo la capitale a Torino, che ha il sindaco a 5 Stelle, anzi facciamo più capitali: Torino amministrativa, Milano legislativa, Roma giudiziaria. Una specie: una grande Alcatraz».
Spazio comicità. Non deludono Paola Cortellesi e Fabio Albanese che cantano “Un mondo di pàvole” nei panni di Valeria e Nicola. Scimmiottano Ferro e Consoli. E lo fanno benissimo. Va alla grande anche Ricky Martin: in un attimo la sala stampa s’infiamma ed è come stare in discoteca.
IL PEGGIO
Note dolenti. La gara. Viene da chiedersi: c’è una gara? I big cantano e filano via. Anzi scivolano via e quasi nessuno se ne accorge. Lo show se li mangia. Bernabei, Ron, Clementino, Al Bano, Elodie. In testa neanche un immagine, figuriamoci un suono. Comunque, si fatica a trovare quello che non va nel Festival da primi della classe di Conti e De Filippi. E’ così perfetto che a tratti fa paura. Mai una sbavatura, mai una parola di troppo. Mai uno sbaglio.
Un tremendo errore, ma di stile, lo commette Alessio Bernabei che con la sua giacca luccicante abbaglia persino chi lo guarda in tv. Gli altri? Comello non pervenuta, Al Bano spinoso. Ci si mette pure la Mannoia, che stecca sul suo meraviglioso pezzo. In ogni caso, la prima è andata (e neanche poi così male).
LA STAMPA