Roma, su Berdini tensione in giunta. Raggi: “Mi aspetto una smentita”. Stefàno: “Valuti dimissioni”

di MAURO FAVALE

Un terremoto, l’ennesimo. Stavolta tutto politico, in attesa degli scossoni che potrebbero arrivare dalle inchieste. Le parole dell’assessore Paolo Berdini riferite da La Stampa hanno messo in subbuglio la giunta e la maggioranza guidate da Virginia Raggi in Campidoglio che già mal tolleravano le prese di posizione del titolare dell’Urbanistica capitolina a proposito del nuovo stadio della Roma. “Mi aspetto una smentita, a me ha sempre detto il contrario”, ha detto la sindaca all’arrivo in Campidoglio.

Dopo le 15 è iniziato il confronto tra l’assessore e la sindaca ma la posizione di Berdini, che per le sue posizioni sullo stadio della Roma aveva già causato più di un maldipancia dentro M5S, è ora in bilico.

A Palazzo Senatorio si sta valutando la possibilità di un congelamento delle deleghe di Berdini in attesa di ulteriori chiarimenti. E il consigliere M5s Enrico Stefàno alla domanda se Berdini debba dimettersi in mattinata ha risposto: “Spero che questo lo valuti lui. È chiaro che quando c’è un gruppo si lavora in squadra, questo mi pare evidente. Virginia è assolutamente all’altezza della situazione lo ha dimostrato, lo sta dimostrando e lo dimostrerà in futuro – aggiunge Stefano – Noi siamo 29 consiglieri che lavorano a testa bassa per il bene della città, andiamo avanti compatti e coesi”.

L’intenzione dell’urbanista con esplicite simpatie a sinistra è quella di proseguire, nonostante tutto: “Tutti noi della giunta siamo impreparati – ha detto stamattina a Rainews24 provando a fare retromarcia rispetto a quanto riportato dal quotidiano torinese – anche io mi ci metto, l’avevo già detto. Non immaginavo il baratro che ho trovato: la città è messa in ginocchio”.

Ma non sarà facile per lui, dato da mesi con un piede dentro e uno fuori dal Comune, superare questo scoglio, consapevole di essere percepito come un corpo estraneo da un pezzo importante del Movimento romano. Già da giorni circolava l’ipotesi di spacchettare l’assessorato di Berdini, assegnando a un nuovo innesto in giunta le deleghe ai lavori pubblici.

L’operazione potrebbe essere accelerata, in attesa, eventualmente, che si calmino le acque per decidere se tenere in giunta l’urbanista. Qualunque sia la risposta che arriverà dalla sindaca, quella di Berdini rappresenta un’altra grana per i 5 stelle che governano la capitale, alle prese già con le inchieste sulle nomine che coinvolgono la prima cittadina. A livello nazionale, per ora, tace anche Roberta Lombardi, la deputata che con l’assessore ha condiviso alcune battaglie, specie sul fronte dell’emergenza abitativa e dei cosiddetti “piani di zona”.

Per i 5 Stelle parla, invece, Danilo Toninelli: “Non so se le parole di Berdini siano vere. Di lui mi interessa quello che dice sullo stadio”.

L’opposizione, invece, si scatena: “Immaginiamo che Berdini si stia dimettendo”, dice la capogruppo Dem, Michela Di Biase. Il senatore di Forza Italia Francesco Giro, invece, invita la sindaca a “staccare la spina. I romani non possono essere mortificati fino a questo punto è oltre ogni limite. Hanno il diritto di sapere se c’è un sindaco alla guida della loro città e oggi hanno avuto una ulteriore prova che questo sindaco non c’è più. Non c’è un timoniere. È caduto in mare”.

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