Europa chiude in rialzo con WS da record. Milano zavorrata da popolari
–di Eleonora Micheli
Chiusura positiva per le Borse europee (segui qui i principali indici europei) incoraggiate ancora una volta dai nuovi record aggiornati da Wall Street (segui qui i principali indici american). Milano, tuttavia, ha chiuso in controtendenza, risentendo dell’andamento debole delle popolari, che invece erano state le più gettonate nelle ultime sedute.
Il Ftse Mib è sceso dello 0,69%. Lo spread ha chiuso a 186 punti. I listini del Vecchio Continente, dopo aver rallentato il passo a metà giornata, hanno accelerato nel pomeriggio, confortati dai dati sulla congiuntura americana. L’inflazione Usa a gennaio è infatti balzata ai massimi da quattro anni e anche le vendite al dettaglio salite dello 0,4% rispetto a dicembre (+5,6% su base annua).. D’altra parte la Federal Reserve ha annunciato che a gennaio la produzione industriale degli Stati Uniti è calata più delle previsioni, ossia dello 0,3%, dopo l’aumento dello 0,6% di dicembre. Il dato è piatto su base annuale. Comunque la produzione nel settore manifatturiero, che rappresenta quasi tre quarti del totale, è migliorata dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,3% rispetto a gennaio 2016. Ha invece battuto la fiacca la produzione delle utility, che è scesa del 5,7%.
Male le popolari, Bpm guida i ribassi
A Piazza Affari sono state vendute le azioni del Banco Bpm(-3,35%), che tuttavia erano state le più gettonate nei giorni scorsi. Sono inoltre andate male le Bper (-2,5%) e le Ubi Banca (-1,7%). Tra le azioni degli istituti di credito, hanno guadagnato le Unicredit (+1%) , mentre va avanti l’aumento di capitale da 13 miliardi di euro, e le Intesa Sanpaolo(+0,8%), quest’ultime sulla convinzione che i tempi per un’eventuale offerta su Generali si allunghino rispetto alle ipotesi degli ultimi giorni.
I titoli dell’assicurazione triestina hanno perso l’1,87%, in attesa di notizie dal cda della compagnia.
Fca sotto la lente dopo interesse Peugeot per Opel
Oggi l’attenzione si è concentrata su Fiat Chrysler Automobiles , ben impostata insieme al comparto europeo dell’auto, elettrizzato dalla notizia dell’interesse della francese Peugeot per Opel, marchio di proprietà di General Motors. I titoli hanno però frenato sul finale e chiuso in frazionale rialzo dello 0,09%.
Un’operazione di acquisizione della società di Oltralpe sul marchio tedesco potrebbe aprire le danze del risiko del comparto auto e in pole position per eventuali operazioni straordinarie ci dovrebbe essere la stessa Fca, che da tempo corteggia proprio Gm. Come sostengono gli analisti, il gruppo americano senza più gli asset europei per altro in perdita sarebbe ancora più appetibile per Fca. Il rialzo dei titoli della casa auto, tra l’alto, ha spinto al rialzo anche le Exor (+1,19%).
Euro sotto quota 1,06 sul dollaro, petrolio in recupero
Sul fronte dei cambi, il dollaro continua a rimanere forte, cosicchè il cambio euro-dollaro rimane sotto al soglia di 1,06 (segui qui l’andamento del biglietto verde contro le principali divise e qui l’andamento dell’euro). Il prezzo del petrolio, dopo avere perso quota per gran parte della giornata, ha arginato le perdite sul finale, nonostante nella settimana conclusa il 10 febbraio le scorte di petrolio siano aumentate di 9,527 milioni di unità a 518,119 milioni (segui qui l’andamento di Brent e Wti).
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)