C’è una nuova polizza per Raggi Il sospetto: manovre per incastrarla

Salvatore Romeo ha aperto una terza polizza vita in favore di Virginia Raggi del valore di 8 mila euro. E lo ha fatto dopo che la sindaca, indagata per abuso d’ufficio, era stata convocata dai magistrati. Una mossa inspiegabile per gli inquirenti, che a questo punto non escludono possa trattarsi di una manovra per incastrarla. Anche perché la circostanza è stata contestata allo stesso Romeo durante l’interrogatorio avvenuto giovedì scorso nell’ambito dell’indagine dove è indagato con Raggi per abuso d’ufficio per la sua nomina a capo della sua segreteria. E lui si è limitato a rispondere che lo ha fatto «per affetto». Ma c’è un altra vicenda inquietante che lo riguarda: il 19 dicembre, primo giorno lavorativo dopo l’arresto di Raffaele Marra, una cassetta di sicurezza a lui intestata è stata completamente svuotata. Misteri che i pubblici ministeri coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo stanno cercando di chiarire proprio per delineare il ruolo avuto dai fedelissimi della sindaca sin dal loro ingresso al Comune di Roma.

La polizza

Si torna dunque al 25 gennaio, quando Raggi «posta» un messaggio su Facebook per comunicare di essere stata convocata dai magistrati della Procura di Roma nell’indagine sulla nomina di Renato Marra a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio. L’interrogatorio inizialmente fissato per la settimana successiva slitta al 3 febbraio. Ma ben prima che la sindaca si presenti davanti ai magistrati Romeo va in banca e accende una polizza indicandola come beneficiario. È la terza. Nel gennaio 2016, sei mesi prima che Raggi fosse eletta, aveva stipulato altre due polizze: una da 30 mila euro, una da 3 mila, entrambe intestate a lei. Quando la sindaca si presenta davanti ai pm, la polizia ha rintracciato soltanto le prime due. Le vengono mostrate e lei giura di non saperne nulla, dice di essere «sconvolta».

La polizia viene delegata a compiere altre verifiche per capire quale sia la ragione di questi investimenti. E così scopre che Romeo ha aperto una nuova polizza poco dopo la notizia dell’inchiesta su Raggi. Quanto basta per ipotizzare che sia una manovra per metterla in difficoltà, anche perché era stato proprio lui — dopo la scoperta dei primi due contratti — a chiedere «pubblicamente scusa». Adesso nuovi accertamenti sono già stati disposti per valutare ogni possibilità, scoprire se qualcuno fosse stato informato e con chi Romeo ha avuto contatti in quel periodo.

Le ombre

Indagini che si collegano a quelle sulla cassetta di sicurezza. E gettano nuove ombre sui rapporti di Romeo con Raffaele Marra, l’ex capo del Personale, di cui era amico da anni e che — come raccontato dai protagonisti — proprio lui aveva presentato a Raggi per aiutarla nella campagna elettorale. L’esistenza della cassaforte viene scoperta dalla polizia qualche settimana fa. È collegata a un conto corrente intestato a Romeo e risulta aperta e svuotata completamente il 19 dicembre scorso, un lunedì. Tre giorni prima, venerdì 16 dicembre, Marra era stato arrestato. Semplice coincidenza?

Gli inquirenti non lo credono e lo contestano a Romeo. «Dal 2011 — risponde — quella cassetta viene utilizzata esclusivamente da una mia amica. Io non ne so niente». La donna viene perquisita e interrogata. Conferma la versione di Romeo ma nulla dice sul contenuto della cassetta. Sostiene che si tratta di materiale che «non riguarda in alcun modo Romeo perché sono cose mie». L’ennesimo giallo in una vicenda che appare davvero senza fine.

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