Marra-Scarpellini, altri guai “Uffici gratis per i politici”
Ormai, le battaglie dell’assessore «anarchico» e ambientalista sono già una testimonianza del passato.
Le parole del capogruppo del Movimento Cinque Stelle all’assemblea capitolina Paolo Ferrara, hanno tutto il sapore dell’addio: «Le battaglie di Berdini sono state in parte anche quelle del Movimento 5 Stelle, sono ancora quelle del Movimento 5 Stelle». Quelle dell’assessore, ormai ex, all’urbanistica Paolo Berdini sono «dimissioni irrevocabili». Bisogna trovare un sostituto. L’ennesimo. Oltre alle dichiarazioni di Berdini a La Stampa, a far deflagrare il caso è stata la questione del nuovo stadio della Roma. L’architetto, già titolare delle deleghe a urbanistica e lavori pubblici, sostiene di essere caduto in una trappola. Proprio a causa della sua contrarietà al progetto di Tor di Valle.
Uno stadio che si farà, nonostante i mal di pancia di gran parte degli attivisti romani del Movimento Cinque Stelle. E se ieri si parlava di un abbassamento dell’altezza delle tre torri del Business Park nei pressi dell’impianto, ora spunta una nuova ipotesi: non ci sarà nessuna torre. Ma nemmeno questo ritocco è servito a placare la base grillina, che si riunirà martedì 21 febbraio al Campidoglio per consegnare alla sindaca la proposta di annullamento della delibera con la quale Marino autorizzava lo stadio. In serata, proprio Virginia Raggi affida il suo pensiero al blog di Grillo: «Sullo stadio di Tor di Valle questa amministrazione non ha alcun accordo con la società. Stiamo lavorando, alacremente e con grande serietà, attraverso una delicata trattativa tutt’ora in corso con gli attori in campo. E, in ossequio agli impegni presi, manteniamo il massimo riserbo su questa trattativa proprio per evitare speculazioni esterne». Dal gruppo consiliare del Movimento, non nascondono l’imbarazzo su quello che una volta era considerato «lo scempio di Tor di Valle» ed ecco l’exit strategy: «Noi siamo sempre stati contro il cemento, però ci sono delle opportunità che vanno valutate».
Intanto, l’inchiesta che coinvolge Raffaele Marra, ex braccio destro dellaRaggi, e l’imprenditore Sergio Scarpellini potrebbe approdare in tribunale in tempi brevi. La procura di Roma, infatti, starebbe valutando l’ipotesi di avanzare richiesta di giudizio immediato. Proprio ieri, l’immobiliarista romano è stato interrogato dai pm per tre ore nella sua abitazione dove è agli arresti domiciliari. Scarpellini avrebbe tirato in ballo alcuni politici a cui sostiene di aver offerto in comodato d’uso case e immobili vari. Sarebbero coinvolti politici di ogni schieramento. Da Irene Pivetti che, racconta, avrebbe restituito l’alloggio solo quando le fu chiesto di pagare un affitto, all’ex deputato Udc Luciano Ciocchetti fino ad arrivare – riporta l’edizione serale del Tg di La7 diretto da Enrico Mentana – a Denis Verdini. La sede di Ala, il partito fondato dall’ex braccio destro di Silvio Berlusconi, nella centralissima via Poli, a pochi metri da Fontana di Trevi, sarebbe infatti stata messa a disposizione gratuitamente proprio da Scarpellini.
IL GIORNALE