Vittorio Sgarbi contro le palme in Duomo a Milano: “Sembra l’Africa”
Vittorio Sgarbi massacra il progetto delle palme piantate davanti al Duomo di Milano. Come non condividere. Il critico sul Giornale contesta la trovata di piantare un albero tropicale in una località che tropicale, decisamente, non è. Con ironia Sgarbi scrive che “nell’ era imperiale dell’ Antica Roma, le palme erano il simbolo della gloria militare e dello stesso potere imperiale. Le palme da giardino vennero classificate, per la prima volta, da Carlo Linneo che le chiamò, non a caso, «Principi delle Piante». A importarle in tutta Europa, facendole diventare un vero e proprio must dei giardini mediterranei e continentali, è stato il principe russo Pietro Troubetzkoy che, nel 1870, creò la prima piantagione di palme europea nella sua villa sul lago Maggiore, punto di riferimento per gli appassionati del genere”.
Sgarbi sostiene “che i giardini nelle città, come scrive Francesco Lamendola, abbiano senso in rapporto con i luoghi, con la loro storia e con il loro destino”. “Questo tipo di rapporto fra l’uomo e l’animale, in un contesto urbano, non s’improvvisa nello spazio di un mattino”, aggiunge l’opinionista, “è il risultato di una coesistenza secolare, di una civiltà matura e consapevole, di un rispetto verso la natura che si realizza nell’arco di numerose generazioni, con pazienza, con tenacia, con particolari accorgimenti educativi e didattici”.
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