Europa contrastata, Milano tiene grazie all’energia. Banche giù

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Chiusura contrastata per l’Europa al termine di una seduta poco mossa. Gli investitori hanno tirato il freno dopo una serie di sedute in rialzo, cercando di realizzare i guadagni. Intanto, Wall Street è sotto la parità dopo aver aggiornato ancora i suoi record nella seduta di ieri. Piazza Affari è riuscita a reggere meglio delle principali Borse Continentali, anche se le banche – ad eccezione di Intesa Sanpaolo (+0,27%) – sono state fortemente penalizzate dalle vendite. Il FTSE MIB ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,16% e il Ftse All Share dello 0,05%, quando a Francoforte il Dax30 è sceso dello 0,3%, a Parigi il Cac40 dello 0,52%, a Londra il Ftse100 dello 0,34% e a Madrid l’Ibex35 dello 0,43 per cento.

Saipem migliore del Ftse Mib, bene Recordati e Stm

Spunto di Saipem (+4,10%), che ha chiuso il testa al Ftse Mib, anche se il petrolio rallenta. Il contratto consegna Aprile sul Wti scende dello 0,54% a 53,31 dollari al barile. I titoli della società di servizi petroliferi stanno avendo un andamento molto volatile nelle ultime settimane. Bene anche Recordati (+2,16%), e Stmicroelectron (+1,75%), in una giornata positiva per molti titoli del comparto tech europeo, sulla scia del balzo di Ericsson dopo che il Financial Times ha riportato che Cisco Systems sarebbe aperta ad acquisizioni molto più grandi.

Fca sull’ottovolamte dopo i dati sulle immatricolazioni europee

Seduta ad alta volatilità per Fiat Chrysler Automobiles, che alla fine ha chiuso in calo dello 0,37%, sull’onda della diffusione da parte di Acea, l’associazione dei costruttori europei, dei dati sulle immatricolazioni europee di gennaio. Nel Vecchio Continente ancora una volta la società guidata da Sergio Marchionne ha fatto meglio del mercato, vedendo volare le vendite di nuove auto del 15,2%, contro il rialzo generale del 10,1%. La quota di mercato del gruppo è dunque migliorata al 7%, rispetto al 6,6% del gennaio 2016. La casa auto ha vantato una performance positiva non solo in Italia (+12,7%), ma in tutte le nazioni europee e in particolare modo in Germania (+22,7%), Francia (+19%) e Spagna (+32,2%). Sullo sfondo rimane inoltre l’appeal speculativo, che ieri aveva spinto al rialzo le azioni. Il mercato accarezza l’ipotesi che stiano per aprirsi le danze del risiko del settori auto, dopo che Peugeot ha confermato interesse per il marchio Opel, oggi controllato dal gruppo Usa, general Motors. L’operazione , se si realizzasse, renderebbe ancora più appetibile Gm per Fca, visto che il gruppo si libererebbe degli asset europei, per altro in rosso. Dal 2000 il marchio tedesco ha cumulato circa 15 miliardi di perdite. Marchionne ormai da anni sta corteggiando la casa americana e auspicando un matrimonio tra Fca e Gm, anche se la numero uno di Mary Barra ha sempre risposto negativamente alle avances del manager. In Borsa le azioni, dopo un’apertura vivace, hanno ripiegato risentendo della debolezza del listino.

Male le banche, ma resiste Intesa

Vendite sulle azioni delle banche, fatta eccezione per quelle di Intesa Sanpaolo. I titoli hanno chiuso in positivo, dopo che nei giorni scorsi avevano perso quota sulle indiscrezioni che l’istituto guidato da Carlo Messina avrebbe presentato entro fine mese una proposta per conquistare il controllo di Generali. Il numero uno del gruppo, tuttavia, aveva ribattuto ai gestori e agli analisti che in verità l’operazione verrà portata a termine solo se sarà condivisa dalla stessa Generali, dai suoi azionisti e dal mercato, preannunciando dunque tempi molto più lunghi. In più ieri il presidente di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro, ha tagliato corto sulla tempistica asserendo che «non ci sono deadline». Dal fronte dell’assicurazione, che proprio ieri riuniva il proprio consiglio di amministrazione, non sono invece emerse novità sostanziali, a parte il fatto che i vertici della società hanno allo studio la partecipazione, tramite prestito titoli, del 3% in Intesa, comprata nelle scorse settimane in un’ottica anti-scalata. Tra le azioni delle banche sono state colpite dalle vendite in particolare le Bper, ormai in retromarcia dal giorno della pubblicazione dei conti del 2016, risultati peggiori delle attese, Ubi Banca e Unicredit , mentre va avanti la ricapitalizzazione da 13 miliardi di euro.

Spread ancora in calo, chiude sotto 180 punti

Continua il recupero dei titoli italiani scambiati sul secondario telematico con lo spread tra BTp e Bund tedeschi che nel finale si riporta sotto la soglia dei 180 punti. Il differenziale tra il decennale benchmark italiano (Isin
IT0005210650) e il pari scadenza tedesco è indicato a 179 punti base dai 186 punti dell’avvio questa mattina e i 187 della vigilia. Prosegue il calo anche del rendimento dei titoli italiani al 2,14% dal 2,26% del closing di ieri.

Giù le Prysmian , bene Unipolsai

Tra i titoli del Ftse Mib sono stati colpiti dalle vendite quelli di Prysmian, che hanno pagato dazio alla revisione al ribasso del giudizio espressa da Equita (la raccomandazione è passata da ‘Buy’ a Hold’). Bene invece Unipolsai (+0,25%), che ha beneficiato ancora dei conti di bilancio che sono piaciuti agli analisti, anche se ha rallentato nel finale. Mediaset ha più volte cambiato la direzione di marcia, con il mercato che continua a interrogarsi sulle mosse della famiglia Berlusconi, che intanto ieri ha rafforzato il controllo in Mondadori. Questa mattina, Gaetano Micciché, il presidente di Banca Imi (quest’ultima è advisor di Mediaset),ha dichiarato di auspicare un accordo tra la famiglia Berlusconi e il gruppo Vivendi, salito nei mesi scorsi al 30% circa del capitale.

Un contratto per navi da crociera premia Fincantieri

Fincantieri ha terminato la seduta in deciso progresso, dopo che la società ha vinto una commessa del gruppo Norwegian Cruise Line per la realizzazione di quattro navi da crociera di nuova concezione, con l’opzione per ulteriori due unità. Le navi hanno un valore di circa 800 milioni di euro ciascuna e saranno consegnate, a un anno l’una dall’altra, a partire dal 2022 fino al 2025. In caso di esercizio dell’opzione da parte dell’armatore norvegese, le altre due navi di Fincantieri saranno consegnate nei due anni successivi.

Euro riconquista quota 1,06 dollari
Sul fronte dei cambi, la moneta unica continua a recuperare sul dollaro e passa di mano a 1,0669 (1,061 in avvio e 1,0568 alla vigilia), e a 120,88 yen (120,89 e 120,95), con il biglietto verde che vale 113,28 yen (113,95 e 114,51). (segui qui i principali cross).

Richieste sussidi disoccupazione Usa meglio stime, nuovi cantieri a -2,6%

Nei sette giorni conclusi l’11 febbraio il numero di lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è cresciuto di misura, ma si è confermato a livelli in linea con il recente miglioramento del mercato del lavoro americano. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono salite di 5.000 unità a 239.000, contro le 234.000 della settimana precedente (invariato rispetto alla prima stima). L’indice è migliore delle previsioni. La media delle quattro settimane, più attendibile in quanto non soggetta alle fluttuazioni del mercato, è salita di 500 unità a 245.250. In gennaio, inoltre, i nuovi cantieri edili avviati negli Stati Uniti sono tornati a calare, cosa che sottolinea la volatilità del mercato immobiliare americano. I permessi per costruire richiesti sono invece saliti più delle previsioni e al massimo da novembre 2015. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio americano, l’indice che misura l’avvio di nuovi cantieri è calato del 2,6% a 1,246 milioni di unità dopo il rialzo dell’11,3% di dicembre (non modificato rispetto alla prima stima). Il dato è peggiore delle previsioni degli analisti, che attendevano un valore invariato.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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