Cardinale: «Squitieri, l’unico amore della mia vita. L’ho scelto io»

«È stato l’unico amore della mia vita». Claudia Cardinale, la voce calda, suadente, risponde al telefono dalla sua casa a Parigi. «Con Pasquale abbiamo sempre continuato a essere amici, uniti, ci sentivamo spesso. Anche ieri (l’altro ieri per chi legge, ndr) ci siamo parlati al telefono e mi sembrava che stesse un po’ meglio. Domani (oggi) vado a Roma per salutarlo l’ultima volta». Un grande amore, quello tra l’attrice e il regista, iniziato nei primi anni Settanta. «Avevo appena girato, diretta da lui per la prima volta, I guappi. All’inizio non è che tra noi ci fosse una grande simpatia». A quel tempo Claudia era legata a Franco Cristaldi ed era già una stella del cinema. «Pasquale era ruvido, mi urtava e mi attraeva fortemente, mi prendeva dentro».

E fu galeotto quel sentirsi «presa dentro»: «Lui si trovava a New York per lavoro ed era circondato da tante belle donne. Non avevo il suo numero, ma conoscevo un artista che si trovava con lui in quel momento. Lo chiamai e l’artista mi rispose dicendo “te lo passo, è seduto accanto a me”. Poi presi l’aereo e lo raggiunsi. Pasquale mi venne a prendere all’aeroporto e, accogliendomi, esclamò “Sei venuta a cercarmi!”.

Era vero, sono stata io a sceglierlo come uomo della mia vita». Comincia una bella storia, non solo d’amore, durata quasi trent’anni e a tratti burrascosa: «Ho girato con lui dieci film. Poi abbiamo avuto una figlia insieme che proprio lui ha voluto chiamare come me, Claudia, e sapete perché? Non volevo sposarmi, quindi non avrei mai acquisito il suo cognome, sarebbe stata la figlia Claudia a chiamarsi Squitieri, come se mi fossi sposata io».

Una storia importante nella vita e sul set: «Non è stato facile conciliare le due cose, ma era eccitante. Lui era molto esigente, ma mi ha sempre lasciato libera. I suoi film erano impegnati nei contenuti, a volte pesanti nelle denunce, ma io gli sono stata sempre a fianco». Squitieri era un personaggio scomodo. «Molto scomodo per alcuni — conferma Claudia — ma con me no. Le sue prese di posizione hanno dato fastidio a tanti. Era uno che non si allineava e l’ha pagata cara. Recentemente gli avevano tolto tutto». Si riferisce al vitalizio dei duemila euro al mese? «Certo. Non aveva più neanche i soldi per curarsi». Insieme non solo sul set, anche in palcoscenico. Quindici anni fa il regista diresse Cardinale in Come tu mi vuoi di Pirandello: «L’ultimo bel lavoro che ho fatto con lui. Ho sempre avuto rispetto e timore per il palcoscenico. Pasquale mi faceva sentire sicura». Ma perché è finita una storia tanto importante? «Io volevo vivere a Parigi: in Italia non avevo pace con i paparazzi. Lui ha vissuto lì per un po’, ma poi…».

CORRIERE.IT

 

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