Che regalo agli statali: aumento di stipendio e altri 50mila assunti
Roma – Sblocco del turn over e altri 2,1 miliardi per il rinnovo del contratto degli statali.
Il governo Gentiloni continua il trend di estrema generosità con il pubblico impiego iniziato con l’Esecutivo Renzi. Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia ieri ha elencato le misure che arriveranno, insieme alla riforma del pubblico impiego. In un’intervista al quotidiano di Roma Il Messaggero ha confermato le stabilizzazioni dei precari della Pa. «Secondo le nostre stime sono circa 50 mila». Quindi circa un precario delle amministrazioni pubbliche su sei. Sono quelli che hanno maturato una anzianità di almeno tre anni. Il piano sarà in vigore tra il 2018 e il 2020.
Un costo, quindi, che dovrà essere coperto dalla prossima legge di bilancio insieme a tanti altri. Anche se l’esecutivo sostiene che la stabilizzazione non comporterà spese extra, visto che i precari sono già in organico. Ma sul prossimo anno graverà anche un rinnovo del contratto degli statali ben più pesante di quello dell’anno in corso. Dai 900 milioni del 2017, si arriverà ai 1,2 miliardi del 2018, che dovrebbero raddoppiare quando ci sarà la prossima legge di stabilità, ha assicurato Madia. Chiunque andrà al governo, si ritroverà con una legge di Bilancio già ipotecata tra clausole di salvaguardia e impegni europei.
Ma il governo è di manica larga anche con gli enti locali e Madia, nell’intervista al quotidiano romano sempre molto attento alle questioni del pubblico impiego, spiega che ci sarà la revisione del «turn over per gli enti locali e premi per le città metropolitane «virtuose». Un regalo alle autonomie locali che potranno ricominciare ad assumere senza il vincolo introdotto per limitare il numero degli impiegati pubblici.
Segno che in questo periodo sindaci e presidenti di regione sono particolarmente influenti. Nel milleproroghe varato venerdì è passata anche una norma molto favorevole ai politici locali. Su rischiesta, potranno continuare a scegliere i componenti dei consigli di amministrazione delle partecipate. I Cda potranno essere composti da 3-5 membri e non da un unico amministratore come era previsto nelle prima versione della riforma.
Madia si sofferma molto sul tema che è al centro del confronto con i sindacati, cioè il riconoscimento dei premi. La riforma del governo Gentiloni mira a rivedere radicalmente il sistema introdotto da Renato Brunetta quando era ministro della Pa, sospeso con il blocco dei contratti pubblici. Prevedeva che il 25% degli statali prendesse il 50% dei premi e un altro 25%, nulla.
Madia conferma che «il 50% del salario accessorio deve essere legato alla performance». Ma senza le rigidità introdotte dall’attuale capogruppo di Forza Italia alla Camera. Sulle modalità fa delle concessioni importanti ai sindacati. Le performance saranno valutate anche nell’insieme, non individualmente. È il segnale che a stabilire il quanto e il come sarà la contrattazione con i sindacati e non una legge. Demandate al contratto nazionale anche le sanzioni per le «assenze di massa in giorni strategici». Quindi i casi di malattia o gli scioperi durante i ponti. Da capire se, durante la contrattazione, le organizzazioni dei lavoratori faranno passare la linea dura e sanzioneranno le assenze sospette dei loro iscritti.
IL GIORNALE