Roma, vietata la piazza del Campidoglio ai Cinquestelle anti-sindaca Raggi
«La morale è che se porti i cuoricini ti danno la piazza importante, quella sopra, di fronte al Campidoglio, così la sindaca si può affacciare per il bagno di folla e le foto. Se invece porti una delibera scritta, frutto del lavoro del tavolo di urbanistica del tuo stesso Movimento, che può scompaginare i loro piani ti mandano nella piazza nascosta, così non ci vedranno».
Francesco Sanvitto, architetto, storico attivista romano del M5S, cuore della macchina capitolina in tema di urbanistica, ex sodale del sindaco Virginia Raggi e del suo ex vice Daniele Frongia, ha aperto un fronte di battaglia interno sul progetto dello stadio di Tor Di Valle che oggi avrebbe dovuto avere il suo d-day davanti al palazzo del Comune, attorno alla statua di Marc’Aurelio. Così come avvenuto pochi giorni fa, venerdì scorso, quando in strada a scendere erano stati i sostenitori di Raggi con cuoricini e palloncini. Un pezzo del Movimento, quello più arrabbiato, oggi si sarebbe dovuto ritrovare lì, sopra la scalinata, per manifestare contro la propria sindaca e chiederle di rispettare il mandato concessole dai militanti romani.
Ma non andrà così, o meglio: i 5 Stelle delusi scenderanno comunque in piazza, ma non in quella del Campidoglio, perché non hanno ottenuto il permesso. Si ritroveranno a mezzogiorno in piazza Madonna di Loreto, sotto il Monte Capitolino, accanto alla via dei Fori Imperiali, non proprio un luogo adatto a fotografare i manifestanti con lo sfondo di Palazzo Sanatorio. «Dalla Questura ci hanno detto che non si poteva, per via di alcuni lavori che quattro giorni fa non hanno creato alcun problema – spiega con sarcasmo Sanvitto -. Ce ne faremo una ragione. Mentre in piazza del Campidoglio possono manifestare fascisti e Casa Pound a noi attivisti del M5S ci trattano come paria».
Dunque, sintetizzando: ai 5 Stelle pro-Raggi è stata concessa la piazza del Campidoglio, ai compagni di militanza che invece sono più critici lo stesso spazio che arriva quasi fin sotto la finestra della sindaca è stato precluso.
Chiediamo alla Questura perché e scopriamo un’altra notizia: «In realtà – spiegano – , mentre per domani (oggi per chi legge, ndr) il permesso è stato chiesto da attivisti del M5S, quella di venerdì è stata una manifestazione organizzata dai lavoratori del Comune di Roma. A chiedere l’autorizzazione è stato un certo Renzo Roberto e ha specificato che sarebbero stati in pochi». Si viene così a sapere che la folla di sostenitori che hanno esposto striscioni, cuori, hanno inneggiato a «Virginia», abbracciandola con la loro vicinanza e ricevendo in risposta sorrisi ed esclamazioni («siete tantissimi»), non era nata spontaneamente dalla pancia dell’elettorato grillino, ma dall’interno del Palazzo, dai dipendenti del Comune. Oggi invece, attivisti iscritti al blog, con il pedigree di 5 Stelle da decenni, consulenti a titolo gratuito di molte lotte fatte da Raggi quando era consigliera, si dovranno accomodare sul retro. Il palazzo del M5S non è mai stato così lontano dalla sua stessa piazza. O viceversa?