Pensione, i profili di investimento consigliati per chi ha 30, 45 e 55 anni

L’ultima riforma delle pensioni ha “offerto” a tutti i lavoratori italiani una lezione inesorabile: se qualcuno riuscirà ad arrivare all’età pensionabile, farà meglio a pensare a se stesso da solo, fin da oggi. I segnali che arrivano dall’Inps già oggi non sono confortanti. Basterebbe guardare le pensioni erogate nel 2016 più basse rispetto all’ultimo salario percepito dell’82%. Non resta che metter mani al portafogli sin da ora e scegliere, come riporta il Giornale, una pensione integrativa in base alle esigenze più utili, che sia attraverso un fondo pensione o una Fip, una forma individuale di previdenza. Solo in questo modo il lavoratore potrà crearsi una pensione di scorta, per fortuna godendo – almeno per ora – di una vantaggiosa condizione fiscale.

Gli esperti consigliano ai giovani lavoratori sotto i 35 anni di puntare ai profili dei fondi pensione che investano prevalentemente nel mercato azionario. Con uno stipendio di 20mila euro all’anno, un 30enne oggi non potrebbe andare in pensione prima del 2054 con un assegno pari al 63% della sua ultima retribuzione. Per colmare la differenza, raggiungendo l’80%, al lavoratore servirà conferire il 4% della propria retribuzione annua, oltre al Tfr e al contributo dell’azienda. Se invece viene scelta una linea più prudente, con fondi investiti prevalentemente in obbligazioni, il contributo personale dovrà essere almeno del 6%.

Nel caso in cui si scegliesse un fondo pensione dopo i 45 anni di età, con circa 20 anni di contributi alle spalle, l’opzione degli investimenti azionari rischierebbe di essere troppo onerosa, visto che andrebbe versato almeno il 10% della propria retribuzione annua. Alla pensione il lavoratore oggi over 45 potrebbe arrivarci con il 70% dell’assegno. Scegliendo il fondo con investimenti in obbligazioni, non dovrebbe versare più dell’8%.

Nel caso di over 55 con 30 anni di contributi alle spalle, gli esperti sconsigliano l’investimento in fondi azionari. Il lavoratore dovrebbe versare il 7% per almeno una decina di anni, ma esporrebbe il proprio fondo a rischi inutili. Meglio quindi restare su una linea di obbligazioni, versando il 9% ma con meno rischi.

LIBERO.IT

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