Di Maio: abolire per legge i vitalizi ai politici, “Un privilegio medievale”

Il M5s propone di abolire definitivamente, attraverso una delibera degli uffici di presidenza di Camera e Senato invece che con una legge, i vitalizi “mascherati”. Lo afferma Luigi Di Maio, che giudica la nuova pensione contributiva che i parlamentari possono ottenere, al compimento dei 65 anni con 4 anni e sei mesi di legislatura, ovvero a 60 con due legislature alle spalle, un “privilegio medievale” da cancellare.

 “Se a settembre dovesse scattare questa pensione (dei parlamentari, ndr), allora sarebbe l’Armageddon dei partiti e lo verrebbero a celebrare migliaia di persone in piazza”, è la minacciosa previsione di Di Maio. I 5 stelle propongono invece che i contributi versati dai parlamentari in carica vadano a confluire nelle casse della previdenza pubblica e valgano per il conseguimento della pensione “con le stesse regole che normano la vita dei cittadini che vivono fuori dai palazzi”.

Martedì, hanno annunciato Di Maio Fraccaro e Bottici, “andremo dalla presidente della Camera (Laura Boldrini, ndr) e dal presidente Grasso e chiederemo di convocare un ufficio di presidenza ad hoc per abolire questo privilegio. Se ciò non avverrà, ci torneremo ogni giorno con un pensionato di questo paese e gli diremo di chiedere che questo odioso privilegio abbia fine”.

Emiliano: abolirei gli stipendi per i politici – “Sono per la eliminazione totale degli stipendi dei politici. Li vorrei eliminare completamente. Nella costituzione cubana è previsto. Devono essere sostituiti da una indennità che ripaghi della eventuale rinuncia stipendiale che si fa quando un politico è costretto a fare il politico a tempo pieno”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e candidato alla segreteria del Pd, Michele Emiliano, a margine di una cerimonia all’Università di Bari, sulla proposta di legge sui vitalizi presentata dal Movimento 5 stelle.

TGCOM

 

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