Per avvalorare la sincera fede anticasta, Michele Emiliano ha proposto l’abolizione dei compensi per i parlamentari, come succede in quella culla della democrazia che è Cuba. Emiliano è anticasta e per questo sfida Matteo Renzi alla segreteria del Pd, e sebbene lo stesso Renzi si dichiari campione dell’anticasta. E del resto, chi non è anticasta? Ogni opposizione è anticasta, specie le opposizioni interne, ma sono anticasta pure le maggioranze.
A Roma era anticasta l’80 per cento degli elettori che nel 2016 non ha votato Pd per il comune di Roma, ma probabilmente era anticasta anche il restante venti. E poi, proprio in questi giorni, stanno uscendo libri che si chiamano Succhiasangue o Manolesta o roba così, ormai libri di genere ispirati da La Casta, il best seller di Stella-Rizzo. Da allora sono usciti l’Altra casta, l’Ultracasta, Megacasta, Supercasta, in cui varie caste accusano altre caste di essere la vera casta. I talk sono una specie di Maginot contro ogni casta, tutti i conduttori severamente anticasta, dalla parte del popolo, e agguerriti contro caste sotto sembianze di lobby o speculazioni o colate di cemento.
Attorno si muovono associazioni anticasta in difesa del cittadino, del verde, del bello, dell’onestà, della pulizia. Rigorosamente anticasta sui social, nelle piazze, nelle scuole. Anticasta gli industriali e i sindacati, anticasta i cantanti, gli scrittori, i giornalisti, i tassisti, i barbieri. Certo che ne abbiamo di buoni, per essere un paese di ladroni.
LA STAMPA
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