Writer spagnoli bloccati in metrò Scatta il primo «Daspo» urbano

Sono partiti da Valencia e Granada; arrivati a Milano, hanno «fatto» il primo treno a Gorgonzola; poi si sono spostati sulla linea «gialla» del metrò e, poco dopo le 4 dei martedì notte, urlavano e correvano sui binari del deposito di San Donato, accerchiati dagli agenti della sicurezza dell’Atm: poi sono arrivati gli ufficiali della Polizia locale ed è stata una notte di interrogatori, perquisizioni, verbali di arresto, fino all’udienza per direttissima, mercoledì mattina in Tribunale. Il tour vandalico di tre writer spagnoli (24, 27, 29 anni) s’è chiuso però con un provvedimento inedito. Divieto di avvicinarsi a tutte le linee e le fermate della metropolitana per 48 ore. Sanzione prevista dal nuovo decreto sulla sicurezza urbana in vigore dal 20 febbraio scorso. Di fatto, la prima applicazione in Italia del «Daspo urbano».

Il Daspo è un divieto d’accesso agli impianti sportivi che viene firmato dai questori per il contrasto della violenza negli stadi. Nel recente decreto del ministro degli Interni, Marco Minniti, quello strumento è stato esteso al più vasto ambito della «sicurezza e del decoro urbano». Così ieri gli investigatori del Nucleo tutela decoro urbano della Polizia locale hanno iniziato a verificare come poter applicare il nuovo strumento legislativo: «La nostra Polizia locale — spiega l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza — già da anni sperimenta con la Procura elementi che sono stati poi recepiti nel nuovo decreto, come il ricorso alle pene alternative e i lavori socialmente utili come risarcimento dei vandalismi». Fu sempre Milano, anni fa, a trattare per la prima volta i gruppi di writer più violenti e costanti negli attacchi al metrò come associazione a delinquere finalizzata all’imbrattamento (accusa che poi ha retto in Tribunale).

Oggi il percorso è nuovo, e dunque da mettere a punto nell’applicazione: la prima misura è quella firmata ieri, dell’allontanamento per 48 ore dai luoghi in cui è stato commesso il reato; il grado successivo dell’intervento, che passa però sotto il potere del questore, è il vero e proprio Daspo, divieto di avvicinamento a certe zone della città per un minimo di 6 mesi. «Il decreto va nella giusta direzione — aggiunge l’assessore Rozza — e dunque abbiamo interesse affinché sia pienamente applicato, in tutta la sua efficacia. Dato che parliamo di una nuova legge, andrà approfondita, e dunque sarà fondamentale la collaborazione con il prefetto e con il nuovo questore, Marcello Cardona».

Sul tema del writing vandalico gli investigatori della Polizia locale lavorano da anni e hanno raggiunto un livello di specializzazione unico in Italia. Anche per questo, dopo l’intervento nel deposito di San Donato, sono riusciti a mettere in relazione i tre ragazzi spagnoli appena fermati anche con un’altra incursione nel metro, a Gorgonzola. Il presidente dell’Atm, Bruno Rota, sottolinea quanto «sia incisiva l’attività di prevenzione e contrasto degli imbrattamenti da parte della security dell’azienda». La protezione dei treni è stata potenziata a partire dal 2012 e oggi impiega oltre 120 addetti. Un lavoro in collaborazione con la Polizia locale che ha portato una forte riduzione delle incursioni: «Dopo che tutte le crew locali sono state indagate — riflette Fabiola Minoletti, studiosa del fenomeno — il metrò milanese è un obiettivo ambìto ed esclusivo per i writer stranieri. È giusto quindi continuare lanciare messaggi chiari ai graffitari che arrivano dall’estero, anche con lo strumento aggiuntivo del Daspo».

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.