Nasce la figura del “prototipatore” Chi confeziona bandi pubblici ad hoc
«Prototipatore» alla Crusca non piacerà quanto «petaloso». Ma Alfredo Romeo se ne farà una ragione, anche perché al momento ha altro a cui pensare.
Comunque vada a finire la sua vicenda giudiziaria però, l’intraprendente re degli appalti potrà vantarsi di aver coniato un neologismo da aggiungere al sempre fantasioso gergo mazzettaro. Un repertorio inesauribile che dalla «madre di tutte le tangenti», vedi caso Enimont, arriva a perle come i «furbetti del quartierino» del finanziere Stefano Ricucci e la «teoria del mondo di mezzo» enucleata dal boss Massimo Carminati in una famosa intercettazione di «Mafia capitale».
Romeo, a Napoli noto come «l’Avvocato», non ha però l’ironia di Ricucci né l’afflato da filosofo della Magliana. È un uomo pratico, quasi austero. Così, quando incalza il dirigente della Consip che ha a libro paga chiedendogli a brutto muso: «Ma tu che cazzo fai» e lui gli spiega che si occupa della «prototipazione di gare d’appalto» su misura, Romeo lo battezza con lo spigoloso appellativo: «il prototipatore». L’ultimo peccato dei tangentari, corrompere il vocabolario.
IL GIORNALE