Schaeuble difende Draghi, incoraggia l’Italia e attacca gli Stati Uniti
dalla nostra corrispondente TONIA MASTROBUONI
BERLINO – Alla vigilia della riunione della Bce di giovedì, Wolfgang Schäuble ha avuto toni inusitatamente concilianti con i tassi bassi che tanto fanno infuriare i tedeschi. Gli ultimi dati sull’inflazione, che ha raggiunto il 2% in Germania e nell’Eurozona, “non mi hanno sorpreso: è una dinamica che segnala che la ripresa si sta irrobustendo”. Secondo il ministro delle Finanze tedesco, Draghi sta facendo dunque “un buon lavoro”, anche perché “deve tenere conto di 19 economie”, insomma non solo di quella della Germania.
Un rarissimo elogio della Bce da parte del ministro che era arrivato ad accusarla di alimentare il voto per i populisti dell’Afd. E che arriva in un momento difficile della campagna elettorale tedesca, in cui la Spd di Martin Schulz è testa a testa nei sondaggi con la Cdu di Merkel e Schäuble e la rabbia dell’opinione pubblica per i tassi azzerati che si mangiano i risparmi a causa della ‘tassa occulta’ dell’inflazione è stata rinfocolata dal balzo dei prezzi di gennaio e febbraio.
In un briefing con i giornalisti della stampa estera, Schäuble ha anche espresso nuovamente la sua stima per l”eccellente” ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, e ha rinnovato la sua fiducia nel fatto che anche il presidente del Consiglio Gentiloni porterà avanti le riforme, dopo Renzi. “Ho delle preoccupazioni generali, ma per quel che riguarda l’Italia, trovo che abbia un’enorme dose di creatività e di flessibilità. Credo che la strada delle riforme di Matteo Renzi e portata avanti da Gentiloni sia quella giusta”.
In vista della fine della settimana prossima, quando la Germania ospiterà il G20 dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali a Baden Baden, Schäuble ha reso noto che la sera prima, il 16 marzo, il Segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin sarà a Berlino. E in vista dell’incontro con la nuova amministrazione americana che non si annuncia facile, il tedesco ha sottolineato che “nessuno può sostenere che otteniamo i surplus commerciali con la manipolazione” della moneta.
Lunedì il consigliere al Commercio di Trump, Peter Navarro, è tornato nuovamente all’attacco della Germania, definendo il disavanzo di 65 miliardi di dollaro degli Stati Uniti “uno dei più grandi problemi per il commercio”. Schäuble respinge con forza le accuse sul sovrappiù di export “made in Germany” finito nel mirino degli americani – va ricordato – sin dai tempi di Obama. “Non ho ancora sentito un argomento convincente contro”, ha sottolineato.
Anche sulla deregulation bancaria annunciata più volte da Donald Trump, il ministro ha confermato che sarà un punto del faccia a faccia con Mnuchin e che “non vogliamo tornare indietro” al sistema che ha causato la peggiore crisi finanziaria di sempre. “Non siamo ancora arrivati al traguardo”, nel rendere il sistema più resiliente a epocali shock come quello del 2007, ha precisato il ministro conservatore. Il ministro delle
Finanze ha avuto parole chiare anche sulla Brexit. Non deve diventare un modello da imitare per altri Paesi: “questa è una chiara posizione che abbiamo assunto”. Gli europei non dovranno rendere conveniente uscire dalla Ue, questo il messaggio del ministro tedesco.