Immigrati, l’Italia sotto accusa: “Aumentare espulsioni e rimpatri”
“L’Italia è generosa nel concedere la protezione internazionale, in particolare per ragioni umanitarie”.
In un rapporto su una missione in Italia condotta nello scorso ottobre, il Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale con sede a Strasburgo estranea all’Unione europea, torna a bacchettare pesantemente il Belpaese sulla gestione dell’immigrazione. “L’utilizzo di clausole legali basate su ragioni umanitarie per l’immigrazione economica – tuona Tomas Bocek, rappresentante speciale per le migrazioni e i rifugiati – rischia di incoraggiare i flussi di migranti irregolari via mare dal Nord Africa”.
Le accuse all’Italia sono pesanti: rimpatria pchissimi immigrati, è lenta nel ricollocare chi ha diritto all’asilo e non ha costruito centri di accoglienza adeguati. Non solo. “Il sistema di rimpatri volontari e delle espulsioni forzate” è “debole” e “rischia di incoraggiare l’afflusso di un sempre maggior numero di migranti economici irregolari”. Secondo il Consiglio d’Europa, infatti, “sarebbe più sensato mettere in piedi canali legali per l’immigrazione economica, con procedure da seguire nei Paesi di origine, invece di favorire coloro che entrano nel Paese in modo illegale. Questo – argomenta Boceck – potrebbe aiutare a scoraggiare i migranti economici dal tentare il viaggio verso l’Italia, che è pericoloso“. Nel rapporto si sottolinea inoltre “la necessità di rafforzare la tutela dei minori rifugiati e migranti” e si esortano le autorità italiane e la stessa Unione europea ad “accelerare l’esame delle richieste di asilo e delle domande di ricollocazione e di ricongiungimento familiare”.
Il documento è stato stilato a seguito di una missione ricognitiva effettuata da Bocek in Italia dal 16 al 21 ottobre 2016, nel corso della quale ha visitato strutture ufficiali e campi informali di accoglienza per migranti e richiedenti asilo in Sicilia, a Lampedusa, a Roma e a Como. Ha inoltre incontrato rappresentanti governativi, altre autorità incaricate delle questioni migratorie ed esponenti della società civile. “Il rapporto – si legge sul sito dell’organizzazione – fornisce una solida base per creare opportunità di cooperazione nei prossimi mesi per affrontare insieme i problemi individuati”.
IL GIORNALE