L’Air Force voluto da Renzi costa 76mila euro al giorno
Costa oltre 76mila euro al giorno, ma l’A340-500, meglio conosciuto come «Air Force Renzi», il gigante dei cieli che l’ex presidente del Consiglio volle fortemente e che fu preso da Alitalia in leasing, nell’arco di un anno ha volato solo 13 volte.
L’aereo più grande della flotta blu è all’aeroporto di Fiumicino dal 2 febbraio 2016. E finora si sono spesi 1 milione 200mila euro di affitto dell’hangar, soldi che sono andati all’ex compagnia di bandiera, 2 milioni di euro di carburante e 400mila euro di handling, ovvero le operazioni di carico e scarico, controllo tecnico, pulizia e rifornimento del velivolo. Soldi, peraltro, stanziati in bilancio, ma già finiti. Per cui è da chiedersi con quali fondi si procederà per i prossimi voli. A tutti questi costi si vanno ovviamente ad aggiungere quelli del leasing, che in totale ammonta a 168 milioni e 205mila euro, suddivisi in otto anni e per l’assicurazione dell’Airbus.
Sul gigante dei cieli, dicevamo, i nostri politici hanno volato in totale per 13 volte. Il record di viaggi comodi è assegnato al ministro degli Esteri Angelino Alfano, che ne ha fatti 6. A seguire l’attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni con 3 voli e, quindi, Matteo Renzi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che con il super aereo è andato di recente in Cina.
Ogni volta sul velivolo extralusso erano di servizio 20 persone, tutte retribuite e, nei momenti di sosta, ospitate negli alberghi a spese dello Stato. L’A340, infatti, proprio per la sua mole, ha bisogno di numeroso personale di bordo. I voli in questione dovrebbero essere inseriti sul sito della presidenza del Consiglio, ma stranamente non risultano, come non sono riportati quelli fatti dal capo del governo, che invece, per trasparenza nei confronti dei cittadini, dovrebbero essere resi noti.
Gli altri ministri, da quanto si apprende da fonti vicine al governo, a oggi non hanno mai preso l’Air Force Renzi, ma potrebbero averlo fatto, usando l’escamotage che fu utilizzato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, che sfruttò un volo di addestramento dell’Aeronautica militare per andare a casa sua a Genova. La titolare del ministero che comanda le Forze armate italiane ha sicuramente preso voli di questo tipo almeno tre volte. C’è di più. Di recente, infatti, due Falcon 900 sono stati tolti all’Arma per essere dati alla Cai, la compagnia dei servizi segreti italiani. In questo modo alcuni ministri prendono voli diversi da quelli istituzionali cosicché degli stessi non rimanga traccia alcuna.
A Palazzo Chigi hanno sempre fatto passare questo escamotage come un modo per far volare i politici sicuri, visti i tempi che corrono e il rischio attentati che si fa sempre maggiore. La realtà dei fatti è che ci sarebbe un piano vero e proprio per trasferire l’intero servizio di trasporto dei nostri governanti proprio alla Cai. Così facendo, però, si andrebbe a svilire uno dei compiti chiave dell’Aeronautica militare, i cui piloti, grazie all’addestramento puntuale, sono tra i migliori al mondo. Basti pensare che dall’estero sono in molti i piloti che vengono ad addestrarsi in Italia. Ai comandi dell’A340, infatti, ci sono proprio i militari del 31esimo stormo. Nel corso del 2016 ministri e sottosegretari hanno volato complessivamente 428 volte. Nei primi due mesi del 2017 i voli sono stati 51 (23 a gennaio e 28 a febbraio).
IL GIORNALE