Nel mare del Nord nascerà un’isola artificiale per produrre energia green
Il rendering dell’isola verde che sorgerà sulla Dogger Bank
Un’isola artificiale, con strade, case e alberi, un aeroporto, un porto e addirittura un lago, abitata solo da pannelli solari e pale eoliche, per produrre energia verde. In grado di alimentare qualcosa come 80 milioni di persone e ridurre drasticamente le emissioni di Co2 in Nord Europa. È il progetto ambizioso e concretissimo, che porterà a termine – la previsione è per l’anno 2050 – un consorzio di aziende energetiche provenienti dai Paesi Bassi, da Danimarca e Germania.
L’isola green, che si chiamerà Wind Power Hub, affonderà nelle acque del Mare del Nord, a 100 chilometri al largo dalla costa del Regno Unito. E non sarà proprio costruita dal nulla: l’impianto off-shore di rinnovabili verrà edificato sulla Dogger Bank, un banco sabbioso già esistente di 17 mila chilometri quadrati.
Le pale della joint venture ecologica tra Olanda, Danimarca e Germania sorgeranno solo su una superficie di 4 chilometri quadrati. Sarà accessoriata di un numero di case adatto per la forza lavoro necessaria a mandare avanti la centrale. Produrrà energia per sei Paesi: Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Germania, Norvegia e Belgio.
Il pallino rosso indica la Dogger Bank, l’isola di sabbia, ora sotto le acque del Mare del Nord
IN 30 ANNI
Il 23 marzo, l’accordo per l’opera sarà in discussione a Bruxelles. Energinet, l’operatore dell’energia danese, spera che l’oasi green, profonda tra i 15 e i 36 metri, sia pronta entro una trentina d’anni, e che venga seguita presto da una seconda costruita sempre nella stessa zona, per continuare a produrre sempre più energia da fonti rinnovabili. Torben Glar Nielsen, il direttore tecnico di Energinet, ha rivelato all’Independent che «suonerà folle quest’impresa, una cosa degna di una fiction, ma la Dogger Bank potrebbe rendere l’eolico del futuro molto più economico ed efficiente».
IL MEGLIO È EOLICO PIU’ SOLARE
Il Copenhagen Post riporta il costo del progetto: circa 1,1 miliardi. «L’energia solare e l’eolico – dicono ancora da Energinet – sono complementari: c’è più sole in primavera ed autunno, più vento nelle stagioni più fredde e buie. Un sistema dell’energia stabile ed efficace, nel futuro, richiederà di sfruttare insieme sole e mare, entrambi in larga scala». Certo, gli stati dovranno andare d’accordo nelle politiche di management dell’impianto. E per tutti gli ambientalisti che ci stanno leggendo e stanno già pensando di andarsi a trasferire nel paradiso galleggiante del sole e del vento del Mare del Nord, resta una sola cosa da fare: farsi assumere da una delle ditte del consorzio che si occuperà della gestione.
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