Nizza, la polizia “non pensava” all’idea di un attacco con il tir
La polizia francese non aveva “nemmeno preso in considerazione” l’ipotesi di un attacco con un tir prima dell’attentato di Nizza.
Questa la clamorosa ricostruzione del quotidiano parigino Libération, che con un’inchiesta pubblicata oggi spiega che, stando ai documenti ufficiali consultati in via riservata, “nessuno aveva in mente la possibilità che un camion si schiantasse sulla folla” come invece è poi accaduto il 14 luglio del 2016 causando la morte di 86 persone e il ferimento di centinaia di altre.
Secondo le carte dell’indagine preliminare avviata dall’autorità giudiziaria transalpina, sia la prefettura delle Alpi Marittime che il Comune di Nizza non si erano affatto preparate contro quel tipo di attacco tanto inedito quanto violento. Al contrario, le forze di sicurezza erano e sono preaparate contro attacchi con armi da fuoco, esplosivi o armi tossiche.
“Non eravamo a conoscenza di minacce specifiche per un attacco in programma il 14 luglio” nella città di Garibaldi, spiega il direttore dipartimentale della sicurezza interna al quotidiano simbolo della sinistra francese.
Tuttavia, per chi abbia anche una solo minima familiarità con la propaganda jihadista dell’Isis, è ben noto come l’idea di travolgere gli “infedeli” con un tir o una macchina sia fra le più ricorrenti. Già nel 2014 gli alti ranghi di Isis in Siria avevano incitato i jihadisti in Europa a “colpire gli infedeli in testa con una pietra, uccciderli con un coltello, travolgerli con la macchina, gettarli da grandi altezze, strangolarli o avvelenarli…” Avvertimenti che purtroppo sono stati raccolti solo dai terroristi. Che infatti, all’indomani della strage dello scorso luglio, esultavano dicendo: “Ve l’avevamo detto”.
IL GIORNALE